Pannelli solari sui tetti del nucleo? Un momento...
La questione è annosa, ma non banale. Cosa siamo disposti a concedere nel nome della transizione energetica. Nel caso concreto, pannelli solari sui tetti dei nuclei: sì, no, ma? Prevale la volontà di preservare un testimonianza storica il più possibile aderente all’originale o dobbiamo accettare che chi abita in un nucleo abbia meno diritti in quest’ambito? Per rispondere a tutto questo il Comune di Alto Malcantone si è guardato intorno e ha reputato di non avere al momento abbastanza informazioni per procedere in un senso o nell’altro. Ha quindi deciso di schiacciare il tasto pausa, e ha proposto l’introduzione di una Zona di pianificazione (ZP) per quanto riguarda «la posa di impianti solari nei nuclei storici e aree per scopi pubblici limitrofi». La misura riguarda i nuclei di Breno, Mugena, Vezio, Arosio e Fescoggia ed è stata pubblicata negli scorsi giorni.
La situazione attuale
La tematica è complessa e Alto Malcantone sente di avere strumenti smussati per affrontarla, da cui l’istituzione della Zona di pianificazione: «Nel nostro comune - si legge nella documentazione - oggi la base legale per vietare gli impianti solari ritenuti problematici o potenzialmente problematici per rapporto alla qualità del contesto è carente e suscettibile di interpretazione. Il Municipio intende ora dare seguito a questa necessità di approfondimento e regolamentare la posa di impianti solari all’interno di tutti i nuclei del Comune, in particolare laddove una licenza edilizia si impone». Vale a dire nei nuclei storici. Ad Alto Malcantone ve ne sono cinque. In base all’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere (ISOS) Breno è definito d’importanza nazionale, Mugena e Vezio d’importanza regionale e Arosio e Fescoggia d’importanza locale.
Le nuove regole
La Zona di pianificazione è una delle misure più incisive (o invasive, a dipendenza del punto di vista) in mano ai Comuni in materia di pianificazione ed edilizia. Non è uno stop alla costruzioni, ma è la cosa che più ci si avvicina. Essa infatti crea per la durata di cinque anni (estendibile per altri due) un’area in cui «nulla può essere intrapreso che possa rendere più ardua la pianificazione dell’utilizzazione e che sia in contrasto con gli obiettivi del piano in formazione». Alto Malcantone, infatti, sta lavorando a una variante di Piano regolatore che mira in sostanza a «fornire la base per la valutazione e ponderazione degli interessi caso per caso delle domande di posa di impianti solari che saranno inoltrate»
Cosa dice la giurisprudenza
Torniamo alle domande iniziali, perché in realtà qualche risposta c’è. La giurisprudenza corrente del Tribunale federale sancisce infatti che «in una ponderazione degli interessi, di principio prevale quello volto a promuovere l’energia solare. Di conseguenza, un diniego di licenza edilizia per considerazioni estetiche è ammissibile solo in casi molto eccezionali e dovrà essere particolarmente ben motivato». L’Alta Corte ha inoltre rilevato che «l’interesse all’uso dell’energia solare non si esaurisce in quello del singolo proprietario (che mira a ottenere una determinata certificazione di costruzione), ma è un interesse pubblico su grande scala».
Il caso di Agno
Le citazioni sono tratte da una recente sentenza del Tribunale amministrativo cantonale che ha dato ragione a una persona che voleva posare pannelli solari neri sul tetto di un’abitazione di nucleo soggetta a Piano particolareggiato ad Agno. Il Comune chiedeva che li facesse di colore rosso - e di conseguenza con una resa energetica minore - ma non ha motivato sufficientemente la sua decisione e ora dovrà esprimersi nuovamente sul rilascio della licenza edilizia, negata in prima istanza. Se persino in una delle zone più normate da questo punto di vista (casa di nucleo soggetta a Piano particolareggiato), la posa di pannelli solari dà adito a sentenze di tribunale, si capisce come Alto Malcantone voglia quantomeno mettere in campo regole chiare.