Papa Francesco: «Dimissioni? Una possibilità, ma non ora»
«Le dimissioni non sono un pensiero, né una preoccupazione, né un desiderio. Ma sono una possibilità, aperta a tutti i Papi. Al momento però non è al centro dei miei pensieri». Ospite a Che Tempo Che Fa di Fabio Fazio, per la seconda volta dopo l’intervista del febbraio 2022, Papa Francesco risponde alle domande sulle sue condizioni di salute e sulla possibilità di rinunciare all’incarico. «Sono ancora vivo, finché mi sento di servire, vado avanti», se questo dovesse cambiare, «sarà da pensarci».
Nel lungo intervento a distanza, in collegamento da Casa Santa Marta, Papa Francesco ha parlato anche di guerra. «C’è un’apparente autodistruzione, è difficile fare la pace, non so perché. Siamo noi a fabbricare delle delusioni, tante, criminali», ha detto, raccontando che tutti i giorni telefona alla parrocchia di Gaza. «Quanti arabi morti e quanti israeliani morti, due popoli chiamati a essere fratelli, che si distruggono l’un l’altro. Questa è la guerra: distruggere. Dietro le guerre, diciamolo, con un po’ di vergogna, c’è il commercio delle armi, tante volte le guerre si continuano, si fanno più ampie, per vendere le armi o per provare armi nuove. La gente che muore è il prezzo che si paga». Il Papa ha quindi rivolto un pensiero ai bambini, «i grandi sfruttati, i grandi scartati». E ha ricordato che Dio però, «non si stanca di perdonare, mai. A me piace pensare l’inferno vuoto, spero sia realtà». Ad ogni modo, l'escalation bellica porta a riflettere: «Uno si domanda come finirà, con le armi atomiche adesso che distruggono tutto, come finiremo, come l’arca di Noè? Questo mi fa paura, la capacità di autodistruzione che oggi ha l’umanità».
Per la prima volta, Bergoglio risponde in pubblico alle polemiche scaturite dal recente documento del dicastero per la Dottrina della fede, Fiducia supplicans, sulle benedizioni alle coppie dello stesso sesso. «Delle volte le decisioni non sono accettate, ma la maggior parte delle volte, quando non si accettano, è perché non si conosce. Quando prendi una decisione, c’è un prezzo di solitudine che tu devi pagare. Il Signore benedice tutti, tutti, tutti», ma poi le persone «devono entrare in colloquio con la benedizione del Signore e vedere cosa è la strada che il Signore gli propone. Noi dobbiamo prenderle per mano e aiutarle ad andare in quella strada, non condannarle dall’inizio».
Infine, un pensiero anche ai migranti: «C’è tanta crudeltà, sono trattati tante volte come cose, penso alla tragedia di Cutro, lì davanti, annegati. Ognuno ha il diritto di rimanere a casa o di migrare».
Papa Francesco ha concluso il suo intervento da Fazio come è solito fare: «Vi chiedo di pregare per me, perché io vada sempre avanti, perché io non fallisca nel mio dovere. Ma per favore, pregate a favore, non contro, grazie».