Vaticano

Papa Francesco: «Ho preparato la mia tomba in Santa Maria Maggiore»

Jorge Mario Bergoglio, in un'intervista, ha però precisato che «nonostante i problemi di salute avuti quest'anno», non ha «mai pensato di dimettersi» – I funerali papali saranno molto più semplici
© KEYSTONE (AP Photo/Gregorio Borgia)
Red. Online
13.12.2023 10:30

«Ho preparato la mia tomba nella Basilica di Santa Maria Maggiore». Sono le parole di Papa Francesco che stanno facendo il giro del  mondo. In un'intervista esclusiva con l'emittente messicana N+, Jorge Mario Bergoglio ha rivelato di avere già preparato la sua tomba per la «grande devozione che ha verso la Vergine Salus Populi Romani».

Bergoglio compirà 87 anni il 17 dicembre. Alla giornalista Valentina Alazraki ha spiegato che «quando arrivano la vecchiaia e i limiti bisogna prepararsi» e «per questo ha incontrato il cerimoniere per semplificare i funerali papali, che saranno molto più semplici». «Lancerò il nuovo rituale», ha detto «con umorismo» Papa Francesco. Che, «nonostante i problemi di salute avuti quest'anno», non ha «mai pensato di dimettersi».

«L'esempio di Benedetto mi fa bene, ma chiedo al Signore di poter dire basta, in ogni momento, ma quando Lui vuole», ha affermato il Pontefice. Ratzinger «era un uomo grande e umile, che quando si è reso conto dei suoi limiti ha avuto il coraggio di dire basta».

Nell'intervista «ha confermato di avere ricevuto l'invito» a recarsi in Argentina da parte «del presidente Javier Milei». Il nuovo inquilino della Casa Rosada aveva detto che «il Papa ha un'affinità con i comunisti assassini» e lo aveva definito «il rappresentante del Maligno sulla Terra». A chiusura dei comizi, dallo staff di Milei era stata anche auspicata «la sospensione delle relazioni diplomatiche con il Vaticano fintanto che nella Chiesa primeggi uno spirito totalitario». La Santa sede e Bergoglio avevano preferito non replicare. Commentando con la corrispondente messicana in Vaticano le accuse e le offese rivoltegli dal leader argentino, Francesco ha detto che «quello che si dice in campagna elettorale cade da solo».

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