Parigi val bene una nuotata

Le Olimpiadi, per forza di cose, sono un grande motore di cambiamento, al netto delle speculazioni. Prendete Parigi 2024: per la prima volta in 100 anni, le autorità cittadine intendono autorizzare la balneazione nella Senna a seguito di un massiccio sforzo di pulizia durato anni. In vista, appunto, dei Giochi della prossima estate o, meglio, sfruttando l’onda lunga dell’evento per riaprire al pubblico nel 2025.
Parigi, nel 1923, aveva vietato il nuoto nelle acque della Senna a causa dell’eccessivo inquinamento. E solo negli anni Settanta la città aveva cominciato a preoccuparsi di ripulire il suo fiume-simbolo. Le autorità, nel 2018, avevano deciso di varare un piano da 1,4 miliardi di euro per cambiare radicalmente volto al corso d’acqua. La priorità? Innanzitutto, risolvere il problema dell’acqua piovana. Dopo ogni temporale, avevano spiegato allora gli esperti, l’acqua delle fogne si riversa nella Senna attraverso i tunnel. Fra i progetti in cantiere, anche la costruzione di un enorme bacino di ritenzione: 50 mila metri cubi di capacità nel sottosuolo di Parigi. Tre i punti specifici da riaprire alla popolazione: Bras Marie, Bras de Grenelle e Bercy. Venti spiagge sono state inserite nel progetto.
«Lo scopo è quello di riempire il bacino grazie a un sistema che intercetta l’acqua piovana prima che questa venga scaricata nella Senna» ha spiegato al riguardo Samuel Colin-Canivez, responsabile grandi lavori della rete fognaria di Parigi. «Una volta che ha smesso di piovere, sarà svuotato da un sistema di pompaggio verso la stazione di depurazione. Questo eviterà volumi di acqua inquinata per la Senna e visto che quest’acqua è inquinata con un carico batteriologico, potremo depurarla e soddisfare i criteri sanitari – non ambientali ma sanitari – per la balneazione».
Una direttiva europea, come aveva ricordato Euronews, fissa la quantità massima di batteri fecali, indicatore della qualità dell’acqua, per consentire una balneazione sicura. Al momento, evidentemente, la concentrazione è ancora troppo alta a Parigi. Sforzi e ottimismo, per contro, non stanno mancando.
La Senna, a suo modo, è diventata un simbolo di queste Olimpiadi da quando gli organizzatori hanno annunciato che la cerimonia di apertura dei Giochi, tradizionalmente «rinchiusa» in uno stadio, si terrà proprio lungo il fiume, con migliaia di atleti che sfileranno in barca. Logico, uscendo dal discorso balneazione, il cui orizzonte è stato fissato per il 2025, che la Senna quel giorno dovrà risplendere e mostrare il miglior volto possibile.
Parigi non è la sola città al mondo a investire, e tanto, nella qualità del suo fiume o dei suoi corsi d’acqua. A New York, ad esempio, l’Hudson sta subendo un lungo processo di «restauro», se così vogliamo definirlo: il nuotatore britannico Lewis Pugh, addirittura, ha in programma di percorrere l’intero corso d’acqua (315 miglia) a partire dal 13 agosto. Per dimostrare che anche i fiumi più sporchi possono avere un ritorno significativo alla vita.