Parlano i candidati: progetti e priorità di Lugano

«Non prendete mai una decisione sulla priorità delle opere»; «Ma tocca a voi farlo!»; «Dobbiamo farlo insieme, e voi non state dando il vostro contributo»; «Voi invece...», e via dicendo. Il dibattito su quali progetti realizzare subito e quali invece far slittare, a Lugano, è stato più volte terreno di scontro politico fra il Municipio e il Consiglio comunale. Ed è un dibattito tornato prepotentemente d’attualità, da quanto la Città è entrata in una nuova stagione di risparmi (non rigida come quella del 2013, ma nemmeno troppo mite). Così abbiamo sottoposto l’esercizio a cinque dei candidati scelti per la nostra serie, chiedendo loro di definire la priorità di tre progetti. Uno è la realizzazione del parco Viarno a Pregassona, per il quale il Legislativo ha da poco staccato un assegno di 26 milioni di franchi. Il consenso attorno a questa visione è ampio, ma la tempistica di realizzazione, per scelta del Municipio, si svilupperà su un arco temporale di sette anni:tutti d’accordo? Il secondo progetto è quello del polo congressuale al Campo Marzio, di cui si parla dai primi anni Duemila e che a detta di molti darebbe un impulso all’economia cittadina. Ci sono però incognite, urbane e finanziarie, legate le une alle altre:più potenziale edilizio la Città concederà ai partner privati scelti per il progetto, minore sarà il costo a carico dell’ente pubblico, e viceversa. Il terzo progetto è la riqualificazione di tutta l’aera dell’ex Macello che, in base al progetto denominato «Matrix», dovrebbe ospitare contenuti misti legati in particolare al mondo universitario. Il disegno c’è, il consenso anche. C’è però anche l’inchiesta, tuttora in corso, sulla demolizione del vecchio centro sociale del Molino:difficile partire prima che la Giustizia concluda il suo compito. Tre progetti. Lugano però ne ha ben di più, molti dei quali «piccoli», ma non per questo meno importanti. Abbiamo invitato i candidati a guardare appena fuori dalla porta di casa:chissà, con la proverbiale bacchetta magica, come cambierebbero il loro quartiere.
Le domande
1. Nuovo parco Viarno a Pregassona (nella foto), nuovo polo congressuale al Campo Marzio, riqualificazione dell’ex Macello: in quale ordine di priorità mettete queste opere?
2. La politica comunale è fatta anche di piccoli progetti: quali vorreste venissero realizzati nel quartiere dove vivete?
Michele Foletti (Lega)
1. L’ordine di priorità è quello che abbiamo indicato nel piano investimenti: al primo posto viene il progetto Matrix, per il quale è in allestimento il messaggio con la richiesta di credito di progettazione. Per quanto riguarda il parco, occorrerà attivare la procedura di esproprio in quanto non è stato trovato un accordo con il proprietario di una parte del terreno, mentre per il polo congressuale, come indicato dal Consiglio comunale, stiamo allestendo la variante di Piano regolatore. Sono tutte e tre opere importanti con differenti valenze, ma che porteranno benefici a tutta la città.
2. Risiedo in centro città e mi piacerebbe veder sparire il semaforo provvisorio sul lungolago davanti a Palazzo Civico. Sembra una piccola cosa, ma non è così semplice.
Tiziano Galeazzi (UDC)
1. Se dovessi scegliere con urgenza, terrei in considerazione tre aspetti: la questione finanziaria, visti i chiari di luna che stiamo attraversando; la necessità dell’opera con il suo impatto economico e sociale; la tempistica di realizzazione. Quindi in primis mi concentrerei sul polo congressuale, per poi passare al campus Matrix e finire, non per demerito, ci mancherebbe, con il parco Viarno. Nota aggiuntiva: mi auguro che l'ex Macello venga al più presto dissequestrato dalla Procura.
2. Vivo a Viganello e vi sono due progetti che andrebbero portati avanti: quelli previsti alle ex scuole e negli stabili ex PTT, dove veramente si potrebbe realizzare qualcosa di fantastico a beneficio dell’economia, della ricerca e ovviamente della popolazione.
Karin Valenzano Rossi (PLR)
1. La Città deve fissare delle priorità, risparmiare sui costi di processi interni burocratici e trovare forme di collaborazione con terzi per realizzare progetti che altrimenti, con le sue sole forze finanziarie, non potrebbe concretizzare. Per Matrix, infatti, si concederà un diritto di superficie alla Fondazione dell’USI, che potrà così realizzare l’intero campus a beneficio di tutti. Per la qualità di vita a Pregassona ritengo necessario procedere all’avvio, previsto, dei lavori per il parco Viarno, e intanto progettare il polo congressuale affinché fra qualche anno si possa procedere con l’opera. La pianificazione finanziaria è un gioco di incastri!
2. A Cadro mi piacerebbe dare nuova vita alla masseria Reali, magari in partenariato con terzi.
Amalia Mirante (Avanti)
1. L’ordine di priorità sarebbe il polo congressuale al Campo Marzio, seguito dalla riqualificazione dell’area dell’ex Macello e infine dal parco Viarno. Questa scelta dipende dall’esigenza primaria di restituire un’identità e una vocazione internazionali a Lugano. Il polo congressuale porta con sé importanti attività economiche e turistiche.
2. Lugano deve cominciare a pensarsi nella sua interezza e valorizzare tutto il suo territorio attraverso una concezione di «città ampia» che comprende anche i Comuni aggregati. In questo senso devono essere pensati gli investimenti, a cominciare dalla città congressuale che dovrebbe estendersi ben oltre il Campo Marzio e sfruttare le bellezze circostanti.
Fausto Beretta-Piccoli (MPS)
1. Il mio ordine di priorità dei progetti è questo: Matrix, parco Viarno e Polo congressuale.
2. Penso a una città e ai suoi quartieri come a una grande unità, ma con esigenze e storie diverse. I quartieri, in particolare, sono potenziali non utilizzati. Occorre farli conoscere e farli vivere, allargando l’approccio a tutti gli interessati, senza discriminazioni. Guardiamo all’ex Macello. Si parlava di un centro culturale, ma sembra che il progetto stia derivando verso spazi abitativi per studenti, docenti e congressisti, con poca attenzione per chi vive nel Comune, per le culture alternative, l’autogestione e l’associativismo. Sono previsti trecento locali: per cosa? Il co-working? Il lavoro a distanza? Un caffè littéraire magari un po’ snob? Cosa resterebbe sul territorio?