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Pechino mobilita aerei e navi da guerra attorno a Taiwan

Crescono le tensioni attorno all'isola – «Aerei da combattimento, bombardieri e altri aerei avanzati hanno volato sullo Stretto di Taiwan», riferisce il network statale CCTV
© EPA/RITCHIE B. TONGO
Red. Online
14.10.2024 07:26

(Aggiornato alle 8.34) Crescono le tensioni attorno all'isola di Taiwan. Pechino ha riferito nelle ultime ore di aver dispiegato aerei e navi da guerra nelle sue esercitazioni per circondare Taiwan. «Aerei da combattimento e bombardieri e altri aerei avanzati hanno volato sullo Stretto di Taiwan», ha riferito il network statale CCTV, secondo cui «parecchi cacciatorpedinieri e fregate del Comando navale del Teatro orientale hanno condotto manovre in modo simultaneo». La guardia costiera di Taiwan, dal canto uso, ha confermato in una nota la presenza di «convogli» da parte dell'omologa struttura cinese in azione intorno all'isola, nell'ambito delle manovre militari lanciate oggi da Pechino. Molteplici unità, in particolare, hanno anche attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan e «si sono posizionate nelle nostre acque a nord, a sudovest e a est» dell'isola, a realizzare una sorta di cordone navale.

L'inconsueta attività della guardia costiera cinese pone interrogativi sui suoi futuri piani: potrebbe ad esempio significare un prossimo impegno in attività di pattugliamento e di applicazione e rispetto della legge che porterebbe a una significativa escalation delle tensioni tra Pechino e Taipei.

Isole in «stato di massima allerta»

Nel frattempo, la guardia costiera della provincia cinese del Fujian, quella di fronte a Taiwan, ha organizzato una flotta di imbarcazioni per condurre ispezioni complete delle forze dell'ordine nelle acque vicino alle isole Dongyin e Matsu controllate da Taipei con lo scopo - ha riferito una nota - «di effettuare ispezioni di imbarco, controllo ed espulsione», e al fine di «valutare le capacità di risposta rapida e di gestione delle emergenze». Il ministero della Difesa di Taiwan ha affermato che le isole periferiche, quali le Matsu e le Kinmen che sono a poche miglia dalla costa cinese, «sono in stato di massima allerta». Nel frattempo il presidente William Lai è impegnato con il Consiglio di sicurezza nazionale sulle manovre militari cinesi lanciate oggi, riferiscono i media locali.

Il presidente Lai riunisce il consiglio di sicurezza

Il presidente taiwanese William Lai ha infatti organizzato un meeting «di alto livello» del Consiglio di sicurezza a seguito delle esercitazioni militari lanciate oggi dalla Cina attorno all'isola. «Per quanto riguarda le manovre di questa mattina, il presidente ha convocato la riunione e ha emesso istruzioni piuttosto chiare su come rispondere alla minaccia militare della Cina», ha affermato Joseph Wu, segretario generale del Consiglio di sicurezza nazionale. Le operazioni di Pechino sono state valutate «incoerenti con il diritto e le regolamentazioni internazionali, e richiedono un avvertimento», ha aggiunto l'ex ministro degli Esteri.

La prova di forza di Pechino è seguita al discorso del presidente di Taiwan William Lai per le celebrazioni del 10 ottobre sui 113 anni della Repubblica di Cina, il nome ufficiale di Taipei. Lai, definito dalla leadership mandarina un «separatista» e un «piantagrane», ha promesso di «resistere all'annessione» dell'isola, e ha insistito che Pechino e Taipei «non sono subordinate l'una all'altra» e che la Repubblica popolare non ha il diritto di rappresentare l'isola. Tutte «provocazioni», secondo il Dragone, in grado di causare potenzialmente «un disastro» a Taiwan.

«Proteggerò la democrazia dell'isola»

Il presidente William Lai ha rinnovato la sua promessa sulla protezione della democrazia di Taiwan, nel mezzo del nuovo ciclo di manovre militari su vasta scala della Cina intorno all'isola. «Di fronte alle minacce esterne, vorrei rassicurare i miei compatrioti che il governo continuerà a difendere il sistema costituzionale democratico e libero, a proteggere la democratica Taiwan e a salvaguardare la sicurezza nazionale», ha rimarcato Lai in un post su Facebook, a pochi giorni dalle valutazioni espresse il 10 ottobre per i 113 anni della Repubblica di Cina, il nome ufficiale dell'isola, alla base della prova di forza di Pechino.

Gli USA «seriamente preoccupati»

Gli Stati Uniti si sono detti «seriamente preoccupati per le esercitazioni militari congiunte dell'Esercito popolare di liberazione nello Stretto di Taiwan e nei dintorni di Taiwan». In una nota, il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha rilevato che la risposta di Pechino «con provocazioni militari a un discorso annuale di routine (del presidente Lai del 10 ottobre, ndr) è ingiustificata e rischia di degenerare». L'invito è «ad agire con moderazione e di evitare ulteriori azioni che possano minare la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan e nella regione», essenziale per la pace e la prosperità regionali.

Arrestato un cittadino cinese

La guardia costiera di Taiwan ha dichiarato di aver arrestato un cittadino cinese su una delle sue isole periferiche a seguito di quello che è stato valutato come un possibile caso di «intrusione», nel mezzo delle esercitazioni militari di Pechino intorno all'isola. «Non è escluso che il tentativo di clandestinità di una piccola imbarcazione possa essere un'intrusione nella zona grigia collegata alle manovre militari», ha spiegato in una nota la guardia costiera, riferendosi alle tattiche che il Pentagono definisce come una serie di atti che si fermano alla soglia di un atto di guerra esplicito.

L'analisi

L'ambito di deterrenza delle manovre militari cinesi 'Sword-2024B' si è ampliato e si sta avvicinando a Taiwan rispetto alle precedenti, soprattutto con le navi della guardia costiera cinese che conducono operazioni di pattugliamento e controllo attorno all'isola. È la valutazione di Zhang Chi, professore alla National Defense University, riportatata dal tabloid Global Times. In questo modo, ha aggiunto Zhang, le attuali esercitazioni, grazie alla forza schiacciante e la profondità strategica messe in campo, «hanno notevolmente compresso lo spazio di difesa e operativo dell'esercito di Taiwan». Le forze navali e aeree dell'Esercito popolare di liberazione, insieme alla guardia costiera, «stanno avanzando verso l'isola da più direzioni, imponendo un blocco completo. È come se una spada affilata stesse trafiggendo il cosiddetto 'spazio di difesa' delle autorità di Taiwan, avvicinandosi sempre di più all'isola e mostrando appieno le capacità operative congiunte dell'Esercito popolare di liberazione (l'esercito di Pechino, ndr) in più domini operativi». Dopo l'analisi delle aree designate, Zhang ha precisato che l'Esercito popolare di liberazione ha stabilito sei zone: due nello Stretto di Taiwan, due a est dell'isola, una a nord e una a sud. Le operazioni nel mare e nello spazio aereo a nord «servono come avvertimento diretto alle figure di spicco dell'indipendenza di Taiwan, prendendo di mira specificamente il leader William Lai. Mentre quelle nel mare e nello spazio aereo a sud sono progettate per inviare un avvertimento alle principali roccaforti delle forze per l'indipendenza». Rispetto alle precedenti manovre, l'ambito di deterrenza si è ampliato e la posizione dell'esercitazione si sta avvicinando all'isola grazie alla nuova postura delle forze armate cinesi, ha osservato Zhang, per il quale le 'Sword-2024B' ora inviano un messaggio chiaro: «Più aggressivamente i separatisti indipendentisti di Taiwan spingono la loro agenda, più grande sarà la contromisura che dovranno affrontare».