Salute

Penuria di farmaci per bambini, Berna fa chiarezza: «Serve una cooperazione internazionale»

L'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese (UFAE) chiarisce che «nel già piccolo mercato svizzero è difficile avere un numero sufficiente di fornitori diversi per i dosaggi e le formulazioni per i più piccoli per avere una fornitura sicura di fornitori alternativi in caso di interruzioni» – Ma il problema è globale
© CdT/Chiara Zocchetti
Jenny Covelli
04.05.2023 12:29

«La situazione dei medicamenti è stata classificata come "problematica" dalla fine di gennaio. Da allora, non è migliorata in modo significativo. E alcuni farmaci per bambini possono essere colpiti in modo ancora più rapido e grave dalle carenze, poiché le forme di dosaggio speciali come le sospensioni per bambini rappresentano solo un piccolo mercato». È una conferma quella che arriva dall'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese (UFAE), che abbiamo interpellato a seguito dell'appello urgente lanciato dai pediatri di diversi Paesi, tra cui la Svizzera, ai ministri della Sanità. 

L’Associazione dei pediatri di base (Kinderärzte Schweiz) aveva parlato di tre fattori che favoriscono il problema della penuria di farmaci: produrre e commercializzare farmaci per bambini non è attrattivo poiché poco redditizio; la varietà di medicamenti destinati ai più piccoli è limitata poiché gli studi clinici pediatrici sono complessi e rappresentano una sfida dal punto di vista etico; la forma e il dosaggio differiscono dalle sostanze somministrate agli adulti (sciroppo, gocce o supposte). Anche in questo caso, Berna definisce il mercato dei farmaci per bambini come «molto più piccolo», nonostante i principi attivi siano gli stessi degli adulti. «Per cui nel già piccolo mercato svizzero è difficile avere un numero sufficiente di fornitori diversi per i dosaggi e le formulazioni per bambini (gocce, sciroppo) per avere una fornitura sicura di fornitori alternativi in caso di interruzioni».

Al contrario, non ci sono grossi problemi per i vaccini di immunizzazione di base (l'approvvigionamento è stabile e le carenze a breve termine sono garantite dalla fornitura di scorte obbligatorie).

Cosa è stato fatto

Ma quanto è serio l'allarme? Sulla homepage dell'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese, alla voce «penurie attuali», è possibile trovare una lista di tutti i farmaci e i vaccini essenziali e soggetti a obbligo di notifica per i quali si verificano penurie di approvvigionamento. La lista è aggiornata quotidianamente e talvolta anche più volte alla settimana. L'approvvigionamento economico del Paese AEP interviene in modo solidale se l'economia non è più in grado di adempiere al proprio mandato di approvvigionamento. In questi casi, è possibile sbloccare le scorte obbligatorie di farmaci essenziali. Dopo aver classificato la situazione di approvvigionamento come «problematica», una task force guidata dall'AEP ha raccomandato, tra le altre cose, il rilascio parziale di alcuni farmaci. La raccomandazione si applica a quei principi attivi che sono inclusi nella lista recentemente aggiornata (Lista dei principi attivi).

Un problema globale che richiede una cooperazione internazionale

A questo punto, l'UFAE fa una precisazione: «Soprattutto nel caso degli antibiotici, l'approvvigionamento è mondiale e la carenza non riguarda solo la Svizzera. Questi problemi internazionali possono essere risolti solo attraverso la cooperazione internazionale. Le misure che la Svizzera adotta da sola di solito servono solo a gestire meglio le interruzioni che si verificano». Inoltre, l'AEP, insieme all'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), sta esaminando un catalogo di misure volte a migliorare la situazione dell'approvvigionamento a medio e lungo termine. Queste includono un massiccio ampliamento dei farmaci da monitorare e un'espansione delle scorte obbligatorie.

Ma, lo ribadiamo, i problemi di approvvigionamento del mercato degli agenti terapeutici che esistono da anni «sono globali». Pertanto, è necessario trovare soluzioni anche a livello internazionale.

Ecco perché, nel loro appello, le associazioni di categoria dei pediatri si sono rivolti a più Paesi (in questo caso Svizzera, Germania, Francia, Alto Adige e Austria): «Riteniamo che sia responsabilità dei politici garantire una produzione e un approvvigionamento sufficienti per costituire scorte di medicinali importanti per l’assistenza pediatrica di base in Europa».

Correlati