Locarnese

«Per debellare la zanzara tigre i privati devono collaborare»

Il capodicastero cittadino Pierluigi Zanchi sollecita maggiore intraprendenza nell’azione di prevenzione da parte dei proprietari di case e ville – L’esempio del quartiere Rusca e Saleggi – Intanto a Losone il PLR chiede più incisività al Comune
La fastidiosa e anche pericolosa Aedes albopictu (zanzara tigre) in azione. © Shutterstock
Mauro Giacometti
03.04.2023 06:00

«È una lotta impari quella contro la zanzara tigre, non si riuscirà mai a sconfiggerla definitivamente. Ma con colpi ben assestati sia da parte pubblica che privata si possono ottenere buoni risultati per evitare che questo insetto si riproduca a dismisura e provochi non solo fastidi e malattie, ma anche danni economici nella nostra regione». Pierluigi Zanchi, imprenditore agricolo, docente, nonché capodicastero Ambiente, territorio e sport della Città di Locarno, da almeno cinque anni nel quartiere di Gerre di Sotto, dove ha sede la sua azienda, ha ingaggiato una serrata battaglia contro la zanzara tigre.

«Cinque anni fa, d’accordo con le autorità cantonali, abbiamo cominciato ad intervenire con la distribuzione di speciali granuli nei tombini e nelle canalizzazioni. La zanzara tigre, oltre che rendere spesso invivibile un ambiente, stava diventando anche un problema per la sicurezza sul lavoro. Chi lavora nei campi, anche con macchinari, lo sa bene: quando un nugolo di zanzare ti assale, oltre al fastidio, ti distrae, condiziona il tuo rendimento e potrebbe anche causare qualche incidente. Così, con un gruppo di volontari, abbiamo iniziato una campagna sistematica di prevenzione attraverso la distribuzione di granuli biologici “VectoBac” che nel tempo ha portato a buoni risultati. Nelle Gerre di Sotto abbiamo ridotto dell’80% la presenza di questo insetto», ci dice Zanchi.

Perdita di valore

I risultati del lavoro fatto alle Gerre di Sotto sono stati illustrati dallo stesso Zanchi in una mattinata, sabato scorso, organizzata nella Sala del consiglio comunale di Cugnasco. Insieme alla ex docente Michela Rapp, Zanchi ha illustrato metodologia e tecniche di intervento per scongiurare il proliferare delle zanzare tigre nei tombini e nei punti d’acqua, veri e propri incubatoi per le larve di questo insetto che poi da maggio invaderanno il territorio. «Come politico, ma anche in qualità di imprenditore, in questi anni mi sono reso conto che i Comuni possono sicuramente intervenire efficacemente, ma sono soprattutto i privati da sensibilizzare. Gran parte del suolo privato resta senza trattamenti ed è lì che la zanzara tigre prolifica, oltretutto con un danno economico non indifferente per i proprietari di terreni e case infestate da questi insetti, i quali vedono ridursi notevolmente il valore immobiliare. Chi decide di trasferirsi in una zona infestata dalle zanzare chiede una sorta di indennizzo e il prezzo dell’immobile o del terreno edificabile cala sensibilmente», sottolinea Zanchi.

Il volontariato

Quasi tutti i Comuni del Locarnese e delle Valli sono impegnati in campagne più o meno insistenti sulla necessità di «bonificare» il proprio territorio dalla presenza di zanzare. E dove l’azione è un po’ blanda, ci pensano i consiglieri comunali a chiedere più impegno da parte dell’amministrazione locale. È il caso di Losone, dove una recente interpellanza del PLR sollecita un giro di vite nei confronti della lotta ai fastidiosi insetti. «Ogni estate la situazione peggiora e l’invasione ronzante è oramai fuori controllo – scrive il consigliere comunale di Losone Gianluigi Daldoss, primo firmatario dell’interpellanza PLR -. È opinione largamente diffusa nella popolazione che siano assolutamente necessari interventi e soluzioni più incisivi ed efficaci», evidenzia. Chiedendo anche lumi all’Esecutivo sulla prassi da seguire per segnalare casi palesi di incuria del territorio.

Campagne di disinfestazione pubblica sì, magari da intensificare, ma anche dalla «base» può arrivare il buon esempio. È il caso dell’Associazione di quartiere Rusca e Saleggi che anche quest’anno, come nel 2022, ripeterà la distribuzione di granuli in tombini e canalizzazioni della zona con l’ausilio di volontari e degli stessi soci di comitato. «L’anno scorso ci siamo concentrati su via della Posta, quest’anno vorremmo allargare il nostro perimetro. Ma serve la collaborazione di più volontari, dunque rivolgiamo ancora un appello a chi risiede in zona di contattarci e darci la sua disponibilità per effettuare gli interventi di prevenzione della diffusione di questo insetto», dice Rosanna Camponovo, presidente dell’Associazione di quartiere Rusca e Saleggi contattabile sul sito www.aqrs.ch.

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