Besso

Per gli studi Radio servono 21 milioni

In dirittura d'arrivo il messaggio con cui il Municipio proporrà di acquistare il complesso della SSR – L'idea di Palazzo civico è creare un polo della musica coinvolgendo il Conservatorio e la Fonoteca – Badaracco: «Siamo molto soddisfatti, c'è entusiasmo e voglia di portare un grande valore aggiunto»
Giuliano Gasperi
07.04.2022 06:00

Non se ne parla da un po’, ma il progetto della Città di creare un polo della musica nel complesso della RSI a Besso è vivo e prende sempre più forma. Nelle prossime settimane il tema verrà discusso in Municipio e poi, se non ci saranno intoppi, si concretizzerà in un messaggio al Consiglio comunale. Al Legislativo, tra le varie cose, verrà chiesto di stanziare un credito per l’acquisto degli studi di proprietà della SSR, con cui Palazzo civico ha da tempo trovato un accordo sul prezzo: una cifra tra i 21 e i 22 milioni di franchi che finora non era mai stata rivelata. «Siamo molto soddisfatti di come stanno procedendo gli accordi con le parti coinvolte» ha commentato, da noi contattato, il municipale responsabile della cultura Roberto Badaracco. «C’è molto entusiasmo e voglia di creare un valore aggiunto a livello musicale per la città e per tutto il Ticino».

I lavori comunque non sono conclusi. Lugano infatti sta dialogando con due attori importanti nella sua visione del polo della musica: il Conservatorio della Svizzera Italiana e la Fonoteca nazionale, che attualmente hanno sede in via Soldino. Con loro la Città sta lavorando a degli accordi che porteranno alla concessione di diritti di superficie con il relativo canone, anch’essi da sottoporre al Consiglio comunale ovviamente, mentre con la SSR, che ha pianificato da tempo di spostare tutta la produzione a Comano, verrà siglato un diritto di compera che si estenderà fino al 2024-25. Una tale formula permetterà a Palazzo civico di non pagare tutto subito, diluendo così l’impatto dell’investimento sulle finanze comunali.

Ma ci sono anche altri attori che potrebbero entrare in scena: in via Canevascini, compatibilmente con i metri quadrati a disposizione, la Città è intenzionata a riunire sotto lo stesso tetto diverse realtà attive in ambito musicale. L’Orchestra della Svizzera italiana, ad esempio, sarebbe felice di avere a disposizione nuove sale per le sue prove. Che l’operazione vada a buon fine, insomma, lo sperano in diversi.

Il sogno era quasi svanito

La Città si prepara dunque a compiere un altro passo importante per la sua politica culturale. E questo solo (relativamente ai tempi medi della politica) tre anni dopo essersi messa in gioco per questo progetto.

Era il luglio del 2019 quando il Cantone, anch’esso intenzionato a rilevare la struttura, aveva annunciato il fallimento delle trattative con la Radiotelevisione per l’acquisto del complesso. Un fallimento che il consigliere di Stato Manuele Bertoli aveva motivato con «l’impossibilità di superare lo scoglio della sostenibilità dei costi necessari per adeguare l’immobile alle esigenze del Conservatorio».

Il sogno di creare un polo della musica, di cui si parlava già allora, sembrava sul punto di svanire, ma Lugano lo ha voluto tenere vivo ed è ormai arrivata all’atto finale della sua realizzazione. La cifra da mettere sul tavolo ha pur sempre sette zeri e il Consiglio comunale vorrà una serie di garanzie e chiarimenti, ma secondo Badaracco ne vale la pena. «È un buonissimo prezzo, equilibrato» ci aveva spiegato il municipale nel gennaio scorso. Anche la Radiotelevisione si era detta soddisfatta dell’esito delle trattative.