Perché oggi si celebra la festa degli innamorati?
San Valentino, chiamata anche festa di San Valentino, è una ricorrenza dedicata agli innamorati che si celebra ogni anno il 14 febbraio. È nata come festa cristiana in onore di un martire cristiano di nome Valentino di Terni. Attraverso successive tradizioni popolari, è diventata una significativa celebrazione culturale, religiosa e commerciale del romanticismo e dell'amore in molte nazioni del mondo (soprattutto in Europa, America e Oriente). I simboli di San Valentino usati oggi includono il contorno a forma di cuore, il cioccolato, le colombe e la figura di Cupido. Il giorno di San Valentino non è un giorno festivo in nessun paese, sebbene sia un giorno di festa ufficiale nella Comunione anglicana e nella Chiesa luterana. Per spiegare in queste poche righe il 14 febbraio, ci siamo affidati a Wikipedia.
Chi era Valentino di Terni?
Si tratta del santo più festeggiato e, al tempo stesso, il più misterioso. Di fatto, l'unica certezza sono il nome e la data che lo celebra, il 14 febbraio appunto. È venerato dai cattolici, dagli ortodossi e dagli anglicani come martire, taumaturgo e in qualche caso protettore degli epilettici. Tutto della sua vita – l’elezione a vescovo da giovanissimo, la morte tra il 269 e il 347 d.C., fino all’abitudine di regalare rose – viene tramandato da leggende successive al 1600 e nate negli ambienti più disparati. Dal VI-VII secolo è conosciuto e venerato a Terni come vescovo Valentino martire. Fu cittadino del capoluogo dell'omonima provincia in Umbria e subì il martirio per decapitazione. La prima fonte a menzionarlo è il Martirologio Geronimiano, composto tra la prima metà del V secolo e la prima metà del seguente, da cui si desume l’elogio fissato al 14 febbraio. La Passio Sancti Valentini, del 725 d.C., racconta di Cratone, maestro di lingua greca e latina, che aveva un figlio di nome Cheremone affetto da una deformità fisica dovuta a una malattia alle ossa. Un conoscente lo invita a rivolgersi a Valentino, vescovo di Terni. Lui gli promette la metà di tutti i suoi beni per la guarigione del ragazzo, ma il vescovo gli spiega che non conta il denaro, ma la fede. Cratone, a quel punto, promette che si farà battezzare qualora il figlio guarisse. Di fronte al miracolo, dopo un'intensa notte di preghiera, Cratone e l'intera famiglia si fanno battezzare. Tra chi si converte c'è anche uno dei suoi allievi, il figlio del prefetto Furioso Placido. Proprio quest'ultimo era uno dei rappresentanti di quella classe senatoria che, almeno nella sua maggioranza, pur dopo l’Editto costantiniano del 313 continuava a seguire gli antichi culti della città. Su mandato del Senato, Furioso arresta Valentino e lo fa decapitare durante la notte, per evitare la reazione della ormai numerosa componente cristiana della città. Dopo una prima sommaria sepoltura sul luogo del martirio, il corpo del martire viene portato a Terni e qui seppellito poco fuori della città.
Come è diventato il patrono degli innamorati
Il patronato di san Valentino sui fidanzati si fonda su un antico scritto del basso Medioevo dell’autore e poeta inglese Geoffrey Chaucer, il quale scrisse di «antiche leggende» in cui il 14 febbraio, giorno della morte del santo, gli uccellini iniziassero le loro danze d’amore. San Valentino iniziò a venire associato a racconti che avevano a che fare con l'amore. Da Chaucer San Valentino è diventato il santo dell’«amor cortese» che proprio in quegli anni cominciava a diffondersi tra l’aristocrazia europea. Poi, è intervenuta la commercializzazione consumistica della ricorrenza e la Chiesa, come già nei primi secoli aveva inglobato alcune festività pagane, ha cercato di «santificare» queste manifestazioni moderne, promuovendo tra i fidanzati una maggiore consapevolezza verso il Sacramento del matrimonio. Tra le leggende si narra che intorno al IV secolo d.C., Valentino celebrò la prima unione tra un legionario pagano e una giovane cristiana. Secondo un'altra versione, invece, San Valentino vide una coppia di giovani litigare nei pressi del suo giardino di rose e, per farli riappacificare, decise di regalare loro una rosa pregando il Signore affinché mantenesse vivo il loro amore per l'eternità. Dopo che si sparse la voce, Valentino venne invaso dai pellegrinaggi di giovani coppie desiderose di essere benedette da lui. In seguito, la festa venne circoscritta al 14 febbraio.
Secondo un'altra variante della storia, il vescovo Valentino avrebbe fatto tornare l'amore tra due giovani facendo volare intorno a loro diverse coppie di piccioni. Da qui l'espressione «piccioncini». Un altro racconto riguarda la celebrazione del vescovo di Terni del matrimonio tra Serapia, giovane cristiana molto malata, e il centurione romano Sabino. I genitori di Serapia non erano favorevoli al matrimonio, ma Valentino, chiamato dal soldato al capezzale della ragazza, avrebbe prima battezzato il centurione e poi celebrato le nozze.
Le origini di San Valentino il 14 febbraio vengono collegate anche ai Lupercali romani, antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco e interrotti per volere di papa Gelasio I nel 496 d.C. Si celebravano il 15 febbraio e consistevano in festeggiamenti sfrenati, in aperto contrasto con l'idea di amore cristiana. Papa Gelasio, dopo aver messo fine ai festeggiamenti che considerava blasfemi, decise si spostare la ricorrenza al 14 febbraio consacrando San Valentino a protettore degli innamorati.
Nel mondo anglosassone si parla di «valentine» in riferimento ai biglietti d'amore che si scambiano le coppie di amanti. Il merito sarebbe della poesia scritta da Carlo duca di Orleans nel 1415 - mentre era prigioniero nella torre di Londra dopo la sconfitta dei francesi nella battaglia di Azincurt – la cui destinataria era la moglie Valentine. Inoltre, in Francia, il 14 febbraio 1400 era stato fondato l'Alto Tribunale dell'Amore, il cui scopo era quello di dirimere le controversie nate nei matrimoni a causa di tradimenti o episodi di violenza contro le donne.