Il punto

Perché, ultimamente, vediamo così spesso l'aurora boreale?

Un tempo pensavamo al fenomeno come a un'esclusiva del circolo polare artico – Ma quando l'attività solare è forte, con il picco previsto l'anno prossimo, l'aurora può essere vista anche più a sud
© ANDRZEJ JACKOWSKI
Red. Online
12.10.2024 09:00

Un tempo, pensavamo alle aurore boreali come a un evento (quasi) unico nella vita. Tant'è che per ammirare il fenomeno era necessario spostarsi al nord. Nelle vicinanze o, meglio ancora, oltre il circolo polare artico. E invece, negli ultimi anni le aurore hanno rischiarato i cieli perfino alle nostre latitudini. In Svizzera, già. Ticino compreso, come abbiamo visto giovedì sera (ma non ieri). Come mai? Perché?

Secondo gli esperti, ultimamente è più facile incrociare un'aurora boreale poiché il Sole, in questo momento, si trova in quello che gli astronomi chiamano «picco» del suo ciclo solare di undici anni. Detto in altri termini, ogni undici anni circa, al culmine appunto di questo ciclo, i poli magnetici del Sole si invertono e la nostra stella, di riflesso, passa da uno stato fiacco a uno attivo e tempestoso. «Nel momento di massima quiete – scrive al riguardo la NASA – il Sole è al minimo solare; durante il massimo solare, invece, il Sole esplode con brillamenti ed eruzioni solari». L'attuale ciclo di undici anni, il venticinquesimo dall'inizio delle registrazioni nel 1755, è iniziato nel 2019. Si prevede che raggiunga il picco l'anno prossimo, nel 2025. Di conseguenza, le condizioni che hanno portato alla recente attività saranno presenti per molti mesi a venire.

Le eruzioni solari che hanno causato l'ultima serie di luci scintillanti nel cielo notturno sono iniziate l'8 ottobre, quando un'enorme macchia solare è esplosa sulla superficie del Sole, a 150 milioni di chilometri di distanza da noi. L'eruzione ha inviato verso la Terra un flusso di particelle elettricamente cariche chiamate ioni. Questo flusso è noto come vento solare. Le aurore, concretamente, si verificano quando queste particelle cariche si scontrano con i gas dell'atmosfera terrestre intorno ai poli magnetici. Quando si scontrano, la luce viene emessa a varie lunghezze d'onda, dando vita a spettacoli colorati che lampeggiano e turbinano nel cielo.

Durante questo momento di picco del ciclo solare, il numero di macchie solari aumenta e questo, di conseguenza, porta a un maggior numero di espulsioni di massa coronale che inviano particelle cariche sulla Terra. Creando, giustappunto, delle aurore. Nell'emisfero settentrionale, la maggior parte di questa attività si svolge in prossimità del circolo polare artico. Ma quando l'attività solare è forte, come in questi giorni, il fenomeno può espandersi fino a coprire un'area più ampia. Un'area che può comprendere pure la Svizzera.

Gli esperti sostengono che, nei prossimi mesi, si verificheranno altre espulsioni di massa coronale dirette verso la Terra. Giusto un consiglio, per concludere: per ottenere una buona visuale, assicuratevi di essere in un luogo buio, lontano da fonti di luce artificiali, e di trovarvi in una regione in cui il cielo sia sgombro da nuvole.

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