Petra Gössi critica il referendum sulla CO2

La presidente del PLR Petra Gössi ha criticato il referendum degli attivisti per il clima contro la legge sul CO2, durante l’assemblea dei delegati online, in corso a Lucerna. A suo avviso il disegno di legge è un compromesso ragionevole.
La legge sul CO2 è combattuta non solo da una parte degli attivisti ecologisti, ma anche dall’UDC e da associazioni di categoria per motivi diametralmente opposti. «Se il progetto verrà respinto, non si saprà quale delle due versioni ha avuto la meglio, ha affermato Gössi. La Svizzera non potrebbe più partecipare all’accordo sul clima di Parigi».
I delegati del PLR si oppongono infine al referendum sulla legge sulla CO2. Il progetto di legge è stato sostenuto con 218 voti, contro 60 e 7 astensioni.
In un discorso all’assemblea digitale, Damian Müller, consigliere agli Stati lucernese, ha in particolare sottolineato i meriti del fondo per il clima, creato con una mentalità liberale. È un mezzo che apporta un valore aggiunto decisivo per l’innovazione e la ricerca, ha detto Müller. Aiuta l’economia nella trasformazione ecologica ed è molto più efficace di un pacchetto di stimoli economici. La legge offre anche opportunità ed è sostenibile per la popolazione. Anche secondo la consigliera nazionale Susanne Vincenz-Stauffacher (SG) quella sul CO2 è una legge liberale, che non prevede divieti assoluti.
L’UDC Michaël Buffat (VD) ha presentato la posizione dei contrari. Una legge liberale è una legge che non esiste, ha detto. Quella sul CO2 di sicuro non è liberale, perché esercita una pressione sui cittadini. A suo avviso inoltre non è necessaria alcuna legge per attuare l’accordo di Parigi sul clima in Svizzera.
Anche fra i ranghi del partito sono emerse critiche al progetto. Il consigliere nazionale Christian Wasserfallen (BE) ha affermato che il fondo per il clima fornirà alla presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga un «forziere di guerra per le sovvenzioni». La Svizzera non ha bisogno di questo esercizio di ridistribuzione, ha aggiunto. Altri delegati hanno sostenuto che divieti, vincoli e tasse non aiuterebbero il clima e che questa legge «è una vittoria per la sinistra».
Diversi oratori hanno invece affermato che la legge deve essere approvata, anche se non è perfetta e hanno messo in guardia contro una vittoria del «no» che lascerebbe politica climatica in mano alla sinistra e a posizioni estreme.
Tra pandemia e chiamata al voto
Gössi ha rinunciato al classico discorso del presidente di partito e ha chiesto al vicepresidente, Philippe Nantermod, di prendere la parola.
Per quanto riguarda la pandemia di coronavirus, Gössi ha criticato il fatto che il governo federale non abbia introdotto un sistema per meglio spiegare cosa succede quando il numero di casi aumenta o diminuisce. Ora è importante che il numero di infezioni diminuisca e tutti devono rispettare le misure in vigore.
Per Gössi, il mantenimento dei posti di lavoro è la ragione principale per respingere l’Iniziativa per imprese responsabili. Il testo, in votazione il 29 novembre, è dannoso per l’economia, ha aggiunto, deplorando il fatto che la campagna non si svolge su fatti obiettivi, ma sulla base di un dibattito emotivo che divide la società in buoni e cattivi.