Petrobras: sospetti su Glencore, Trafigura e Vitol
BERNA - Le società svizzere Glencore, Trafigura e Vitol, attive nel settore delle materie prime, avrebbero concluso transazioni con la compagnia petrolifera brasiliana Petrobras, coinvolta in uno scandalo di corruzione su cui in Svizzera indaga il Ministero pubblico della Confederazione (MPC). Lo sostengono in una nota odierna le ong elvetica Public Eye e britannica Global Witness. Le tre aziende respingono le accuse al mittente.
Un'inchiesta condotta dalle due ong ha rivelato che il gigante delle materie prime con sede a Zugo, Glencore, e quello con sede a Ginevra, Vitol, avrebbero versato direttamente o indirettamente commissioni a intermediari sospettati di aver pagato tangenti a uno degli ex direttori della compagnia brasiliana. L'impresa con sede a Lucerna, Trafigura, avrebbe negoziato un contratto petrolifero con Petrobras. L'affare però non sarebbe andato a buon fine.
Le tre aziende negano di aver preso parte a qualsiasi malversazione. Glencore ha comunicato a Keystone-ATS che "le affermazioni dell'inchiesta si basano su speculazioni" e "le conclusioni sono limitate per mancanza di informazioni chiare". "Non vi è alcuna prova che Glencore sia stata implicata in pagamenti inammissibili a Petrobras o che ne sia a conoscenza".
In una presa di posizione pubblicata sul suo sito internet, Vitol ha dichiarato di avere "una politica di tolleranza zero in materia di corruzione". L'azienda ginevrina ha precisato di "gestire i suoi affari rispettando le leggi". Il rapporto delle ong "non contiene alcuna prova di atti deprecabili compiuti da Vitol".
Dal canto suo, il portavoce di Trafigura ha spiegato che "contrariamente all'affermazione di Global Witness secondo cui esistono 'nuove' accuse, si tratta di un riciclaggio di commenti e congetture ambigue, che non forniscono alcuna prova sostanziale di un atto riprovevole commesso da Trafigura".
Personalità implicate
Numerose personalità del mondo economico e politico sono implicate in uno scandalo di corruzione con al centro l'industria petrolifera brasiliana Petrobras, controllata dallo Stato. Dal 2004 al 2014, oltre 20 aziende, in particolare del settore della costruzione, avrebbero versato tangenti a Petrobras. Quest'ultima avrebbe a sua volta corrotto dei politici.
L'MPC ha aperto oltre 100 procedimenti penali in relazione alla compagnia petrolifera brasiliana. Ha inoltre bloccato oltre un miliardo di franchi. Duecento milioni sono stati restituiti al Brasile.
Dal canto suo l'inchiesta nel Paese sudamericano, condotta dal giudice brasiliano Sergio Moro, simbolo della lotta alla corruzione e neoministro della giustizia, ha permesso di arrestare e mettere in prigione decine di responsabili politici di primo piano e di ogni schieramento politico, compresi governatori di Stato, nonché uomini d'affari molto in vista.