Pietro Leemann lascia il Joia, torna in Ticino e diventa monaco Krishnaita

«Sto pianificando il mio ritiro nella foresta», aveva detto quattro anni fa. Poi, ancora nel 2022: «Tornerò a casa. Troverò un’altra Cimalmotto, un luogo dove posso proporre una cucina legata al territorio, al prodotto, all’orto, a ciò che i contadini coltivano. Sarà un luogo culturale dove transiterebbero filosofi, studiosi, artisti». Pietro Leemann lo aveva detto e lo farà: lo chef, nel 2025, si trasferirà in una comunità spirituale – «Raxa», comunità spirituale in costruzione nella zona di Centovalli –, dove vivrà da monaco della religione indiana Krishnaita.
Leemann, classe 1961, è già un monaco Krishna a Milano e presto lo diventerà anche per la sua nuova comunità. «Un monaco è una persona che ha fatto delle scelte ascetiche: io vivo già secondo i principi della libertà della mia religione, e cioè sono vegetariano, non bevo alcolici, non consumo droghe, non consumo bevande eccitanti come il caffè, non gioco d’azzardo e trasformo l’energia sessuale in energia spirituale, in una forma d’amore più alta – ha spiegato al Corriere della Sera –. Vivrò allo stesso modo, ma all’interno di una comunità, insieme alla mia compagna Rachele e ad altre persone che stanno lavorando al progetto. Siamo una comunità internazionale».
È stato il primo chef a ricevere una Stella Michelin in un ristorante vegetariano, il Joia di Milano. «Sarebbe da pazzi chiuderlo, ha un successo strepitoso», ci aveva detto. Il ticinese accompagnerà ancora per un anno Sauro Ricci e Raffaele Minghini, i due sous chef che hanno rilevato il ristorante e si stanno preparando a condurlo in autonomia. Ma anche a Raxa, ha rivelato lo chef, ci saranno due ristoranti: uno più semplice, una cucina vegetariana di montagna, e uno più «alto» all’interno del tempio. «Sarà una vera e propria “cucina dei templi”, dove il cibo verrà accompagnato da un’esperienza, da un insegnamento, da una ritualità», ha chiarito. Gli alimenti saranno tutti biologici, prodotti in loco o lì attorno. Ci sarà anche un allevamento di mucche da latte, che verranno ingravidate ogni 5-6 anni, non ogni anno come spesso succede, rispettando la loro natura. I visitatori potranno visitare la fattoria. «E naturalmente ci sarà una scuola di cucina dei templi, io insegnerò».
Insomma, chef Leemann torna a casa. «Sono entrato in una nuova fase: il Joia era un business, ora porto la mia conoscenza al servizio di uno scopo spirituale. Raxa in sanscrito vuol dire “autenticità”, ma anche “dharma”, ordine cosmoetico».