Più felici per il roaming in Europa, e la Svizzera?

Dal 15 giugno gli utenti di cellulari non pagheranno più il sovrapprezzo negli stati Ue - Anche la Confederazione muove alcuni passi in tal senso
Anna Riva
09.06.2017 06:00

BERNA - Era ora. Probabilmente è questa l'estrema sintesi delle reazioni di uomini d'affari, turisti e viaggiatori europei che per un motivo o per l'altro si spostano sul Vecchio continente, all'interno di quell'Unione che aveva garantito la libera circolazione di persone e di merci ma ancora non brillava sul lato delle tariffe di roaming per la telefonia mobile.Una situazione che è destinata a cambiare dal 15 giugno. A partire da quella data, infatti, i residenti nell'UE che usano il telefonino non saranno più tenuti a pagare il supplemento roaming all'interno dell'Unione. «Roaming like at home», questa l'allettante dicitura della misura, anche se, ben inteso, le limitazioni non mancano: nei casi di utilizzo eccessivo e per soggiorni continuati in un altro Paese dello Spazio economico europeo sono previste eccezioni (in gergo «fair use policy»).In ogni modo, si tratta di una lieta novella solo per chi abita negli Stati membri; e della cagione di una buona dose di invidia per gli utenti svizzeri. La Confederazione, infatti, non facendo parte dell'UE, non è toccata dalle nuove regole. Tuttavia, anche il nostro Paese sta intraprendendo passi più o meno timidi in direzione di un'abolizione o, perlomeno, di una riduzione delle tariffe di roaming, in risposta alla pressione esercitata dal Parlamento sul Consiglio federale durante gli ultimi anni. Pressione che pare essere sfociata finora in tentativi più o meno fruttuosi.

Tutti i dettagli a pagina 6 del CdT di oggi.