Platea di poltrone bianche dove il cinema diventa storia

Dimmi dove vai - L'Ex Rex
(foto Maffi)
Barbara Gianetti Lorenzetti
Barbara Gianetti Lorenzetti
07.08.2015 06:00

di BARBARA GIANETTI LORENZETTI - Un gigante addormentato. Un mastodonte raggomitolato in centro città, che si risveglia solamente al suono del ruggito del Pardo. È il cinema Ex Rex, storica sala che ha segnato l'educazione culturale e i momenti di svago di molti locarnesi. Ma, soprattutto, luogo privilegiato – e ormai unico – del Festival del film, dove appassionati cinefili ed esperti del settore possono continuare a godersi le vecchie pellicole in 35 millimetri. «Proprio per questo – spiega Mario Timbal, direttore operativo della rassegna – per noi l'Ex Rex è così importante. Soprattutto come sede designata per ospitare le retrospettive. E speriamo dunque di poter continuare ad usufruirne anche in futuro». Il futuro, appunto. Parola decisamente incerta per la sala situata nell'ultimo lembo di Piazza Grande, a poche decine di metri dal mega schermo del Pardo.

Se, infatti, ogni anno nei primi dieci giorni di agosto lo storico proiettore torna a ronzare per il Festival (proponendo, oltre ai film della retrospettiva, anche le pellicole dei vari giurati ospiti), nei rimanenti undici mesi e mezzo, il buio e il silenzio si impadroniscono della platea e delle sue 450 poltroncine bianche. Per quanto sarà ancora così? Non è dato di saperlo. Almeno al momento.

L'Ex Rex rimane insomma in perenne letargo. Vi era caduto nel 2007, con la cessazione definitiva della programmazione regolare, sull'onda di una crisi che ha sfoltito di molto il settore. Da allora è stato un succedersi di tentativi di vendita e di affitto, mai andati veramente in porto. Con i proprietari (locarnesi residenti all'estero) che hanno espresso più volte l'auspicio di veder riprendere l'attività originaria. La vicenda più eclatante degli ultimi anni fu quella legata alla Piazza Grande Cinema SA dell'allora sindaco di Bellinzona Brenno Martignoni, che mise in piedi un progetto di rilancio per la sala locarnese da 4,5 milioni di franchi. L'idea era di ridisegnare completamente gli spazi, creando cinque nuove sale (al posto dell'unica attuale), un foyer e un'entrata direttamente da Piazza Grande. Ma, come spesso accade sulle rive del Verbano, alla fine non se ne fece nulla. Così il gigante continua a dormire e il Pardo spera di poter continuare a risvegliarlo almeno per dieci giorni all'anno.