Servizi

Posta Svizzera, niente sovvenzionamenti trasversali

Per la Commissione federale delle poste i ricavi del monopolio non sono stati utilizzati per ridurre i prezzi dei prodotti venduti in regime di libera concorrenza
© CdT/Chiara Zocchetti
Red. Online
17.12.2019 10:33

Posta Svizzera non ha utilizzato ricavi conseguiti nel settore degli invii fino a 50 grammi (soggetto a monopolio) per accordare riduzioni di prezzo non consentite su prodotti venduti in regime di libera concorrenza. È quanto emerge da approfonditi accertamenti della Commissione federale delle poste (PostCom). Questi accertamenti sono stati effettuati perché la Posta non è stata in grado di fornire, per l’esercizio 2018, la prova generale annuale del rispetto del divieto di sovvenzionamento trasversale. La Posta ha dovuto quindi dimostrare nel caso specifico, vale a dire in relazione a specifici prodotti e servizi, di non aver effettuato alcun sovvenzionamento trasversale non ammesso.

La Posta deve assicurare a tutti i gruppi della popolazione e in tutte le regioni del Paese un servizio universale sufficiente e a prezzi convenienti comprendente prestazioni del servizio postale e del traffico dei pagamenti. Questo servizio universale deve essere in grado di autofinanziarsi e perché ciò sia possibile, la Posta ha il diritto esclusivo di trasportare lettere fino a 50 g (servizio riservato, cioè monopolio). A fronte di ciò, la Posta non riceve sussidi.

I ricavi dei servizi offerti in regime di monopolio possono essere utilizzati dalla Posta unicamente per coprire i costi dei due mandati di servizio universale. È vietato utilizzare tali ricavi per accordare ribassi su prestazioni che non riguardano i due mandati di servizio universale. Il divieto di sovvenzionamento trasversale ha lo scopo di evitare che simili ribassi possano provocare distorsioni della concorrenza.

Secondo l’articolo 55 capoverso 3 dell’ordinanza sulle poste (OPO), la Posta deve quindi dimostrare ogni anno di conseguire un risultato positivo con le prestazioni non incluse nel servizio universale nel loro complesso. In questo caso, si parte dal presupposto che non sono stati effettuati trasferimenti dal servizio riservato. Il rispetto di questa condizione viene verificato da una società di revisione indipendente.

Nel 2018, tuttavia, la Posta ha indicato nel suo rendiconto una perdita di 198 milioni di franchi per le prestazioni non incluse nel servizio universale e non ha quindi potuto fornire la prova generale annuale del rispetto del divieto di sovvenzionamento trasversale. Questo fatto rappresenta unicamente un indicatore ma non significa, di per sé, che la Posta ha violato il divieto di sovvenzionamento trasversale.