Posta: utile in calo a 254 milioni nel 2023
Lo scorso anno la Posta ha realizzato un utile di 254 milioni di franchi, in calo di 41 milioni rispetto all'anno precedente, quando il dato era già diminuito di un terzo. Ancora una volta il gigante giallo attribuisce la tendenza alla diminuzione dei volumi di lettere, pacchi e nel traffico dei pagamenti.
Il risultato è «in linea con le aspettative», si legge in un comunicato diramato stamani all'inizio della conferenza stampa annuale del gruppo di proprietà della Confederazione, che sottolinea anche il peggioramento delle condizioni quadro in seguito al contesto inflazionario. I maggiori ricavi generati da PostFinance in seguito alla svolta nella politica dei tassi d'interesse hanno contribuito alla stabilizzazione del risultato.
Il calo dei volumi nelle attività storiche si riflette nell'utile operativo Ebit, che si è attestato a 323 milioni di franchi, in diminuzione di 35 milioni. Aumenti delle tariffe, misure per accrescere l'efficienza, acquisizioni e le aperture della rete nell'ambito della strategia «Posta di domani» hanno solo permesso di contenere l'impatto sul risultato finanziario, non riuscendo tuttavia a neutralizzarne completamente gli effetti.
Il fatturato è salito a oltre 7 miliardi di franchi (7,279 miliardi), rispetto ai 6,859 miliardi del 2022.
Il direttore generale Roberto Cirillo davanti ai media ha definito il risultato «molto buono», tenuto conto dei «forti venti contrari» che la Posta deve affrontare.
Levrat e Cirillo: quadro legale deve cambiare
La Posta ha bisogno di «più libertà» per svolgere la sua missione, ha dichiarato il presidente del consiglio di amministrazione Christian Levrat. A suo avviso è necessario adeguare il quadro legale. «C'è una certa urgenza», ha detto l'ex presidente del PS nazionale. Di fronte alle sfide attuali, in particolare nel campo della digitalizzazione, «abbiamo preso provvedimenti per sviluppare le prime risposte, ma non basta».
La Posta ha bisogno di un intervento politico per avere più margine di manovra. L'ex consigliere agli Stati friburghese ha citato i temi dell'identità elettronica, della cartella informatizzata del paziente e dell'e-voting.
Ieri il Consiglio nazionale però ha adottato una mozione che chiede alla Posta di focalizzare le sua attività nel rispetto del mandato costituzionale. Per la maggioranza della Camera, il gigante giallo da un lato risparmia eccessivamente nei settori del recapito delle lettere e della rete degli uffici postali, dall'altro si fa sempre più largo in quelli della concorrenza privata ben funzionanti.
Oggi Levrat ha respinto queste critiche. La Posta vuole «accompagnare» le mutevoli esigenze dei suoi clienti. Le acquisizioni dell'azienda sono sempre soggette a un attento esame. Secondo lui, c'è un «consenso» sul fatto che la Posta agisce nel rispetto del suo mandato.
Anche Cirillo ha sottolineato le «difficili condizioni normative» della Posta. «Non vogliamo trasformarci in un museo, ma costruire la Posta di domani», ha detto il ticinese.
PostFinance: fonte d'introiti fondamentale
Malgrado l'anno turbolento sui mercati finanziari, PostFinance ha conseguito un buon risultato. L'utile operativo è progredito da 229 a 264 milioni di franchi e i ricavi operativi sono cresciuti di un quarto a 1,96 miliardi. Le operazioni sul differenziale degli interessi costituiscono una fonte d'introiti fondamentale per l'istituto. Con il passaggio a tassi d'interesse guida positivi, sono cambiati fattori rilevanti.
Rispetto alla fine del 2022, il patrimonio dei clienti è sceso di 0,5 miliardi a 104,1 miliardi di franchi. A fine settembre la filiale della Posta contava 2,47 milioni di clienti.
Per il braccio finanziario della Posta, lo svantaggio concorrenziale, rappresentato dall'impossibilità di concedere autonomamente crediti e ipoteche rimane anche nel nuovo scenario di tassi d'interesse positivi, lamenta però il gigante giallo.
Pacchi e lettere
Nonostante il calo del volume di pacchi (-4,6% rispetto al 2022), la Posta prevede una crescita sensibile nel lungo periodo. Già oggi i clienti della Posta ne spediscono circa il 70% in più rispetto a dieci anni fa. Il gigante giallo ha quindi investito nella logistica.
Anche il volume delle lettere ha fatto registrare una diminuzione (-5,6%) e lo stesso trend è risultato per gli invii pubblicitari indirizzati (-5,3%) e quelli non indirizzati (-6,4%). Le misure di efficienza avviate in ambito gestionale all'inizio del 2023 hanno permesso all'unità Servizi logistici di conseguire un ottimo risultato nel quarto trimestre, rallentando in modo significativo la contrazione rispetto all'anno precedente. Per l'intero anno l'Ebit è cresciuto di 23 milioni a 335 milioni di franchi.
Operazioni allo sportello
Il segmento RetePostale (divisione che designa le operazioni allo sportello) ha registrato una perdita operativa di 93 milioni di franchi, da confrontare alle cifre rosse di 71 milioni di franchi del 2022. Anche in questa unità si rileva chiaramente un calo dei volumi. Particolarmente significativa è stata la contrazione superiore al 18% nel traffico dei pagamenti allo sportello, settore che negli ultimi cinque anni ha subito un crollo di quasi il 50%.
Anche i Servizi di comunicazione hanno fatto segnare una perdita operativa, della stessa entità di quella dell'anno precedente, ossia 72 milioni di franchi. Questo segmento è ancora in fase di sviluppo. I ricavi operativi sono cresciuti di 84 milioni di franchi, raggiungendo i 157 milioni. L'aumento è dovuto principalmente alle acquisizioni strategiche nei settori dell’e-government, della comunicazione sicura con la clientela e della cibersicurezza.
AutoPostale
Il risultato dell'unità Servizi di mobilità (AutoPostale e Post Company Cars) è arretrato di 6 milioni di franchi. L'aumento dei ricavi da traffico dovuti a un maggior numero di passeggeri sui bus gialli - +4,2% rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia di Covid-19 - non ha compensato il contemporaneo incremento dei costi, in particolare sul fronte del personale e del carburante.
PostFinance: ha incassato e guadagnato di più nel 2023
Nel 2023 PostFinance ha incassato e guadagnato di più: la filiale finanziaria della Posta ha visto i ricavi salire (su base annua) del 25% a 2,0 miliardi di franchi, mentre l'utile operativo Ebit è progredito del 15% a 264 milioni.
I clienti sono lievemente aumentati, salendo a 2,5 milioni, ma i loro patrimoni sono scesi di 0,5 miliardi a 104,1 miliardi, emerge dalle informazioni diffuse dalla casa madre nell'ambito della presentazione dei suoi conti.
In relazione a PostFinance, i vertici della Posta parlano di un «buon risultato», conseguito in un anno a loro giudizio turbolento. L'istituto ha approfittato dell'aumento dei tassi d'interesse. L'azienda ritiene però di operare in un contesto economico e normativo difficile, caratterizzato dallo svantaggio concorrenziale rappresentato dall'impossibilità di concedere autonomamente crediti e ipoteche. Intanto la tendenza verso la digitalizzazione del traffico dei pagamenti induce un forte calo delle transazioni nelle filiali della Posta e grava sempre più sul risultato di PostFinance nel quadro del servizio universale, lamentano i manager.
Attiva soprattutto nel comparto del traffico dei pagamenti (le transazioni annue superano il miliardo), PostFinance opera dal 1997 come unità della Posta e dal 2008 quale società anonima. Nel 2015 è stata classificata fra le banche di importanza sistemica in Svizzera. Appartiene al 100% alla Posta, che a sua volta è un ente autonomo di diritto pubblico la cui forma giuridica è quella di una società anonima di diritto speciale. Il presidente della direzione di PostFinance Hansruedi Köng - che ha lasciato l'istituto a fine febbraio: sarà sostituito a partire dal primo luglio da Beat Röthlisberger - figura fra i manager delle aziende parastatali meglio pagati: nel 2023 ha incassato compensi per 835'000 franchi, cioè dieci volte il salario mediano in Svizzera.