Ticino

Presi tre lupi su quattro: «Operazione complessa»

Tra settembre e fine gennaio, i guardiacaccia sono riusciti ad abbattere due esemplari del branco dell’Onsernone e soltanto uno di quello della Val Colla – Tiziano Putelli: «Pesavano già oltre venti chili, il margine di errore era molto elevato»
©MICHAEL BUHOLZER
Martina Salvini
03.02.2025 18:00

Obiettivo centrato per l’Ufficio della caccia e della pesca ticinese, che è riuscito ad abbattere tre dei quattro giovani esemplari di lupo per i quali era arrivata l’autorizzazione da Berna. «Un’operazione tutt’altro che semplice», la definisce il capoufficio, Tiziano Putelli. «Il margine di errore era molto elevato, visto che si tratta di lupi che, nonostante siano nati nel corso dello scorso anno, sono già arrivati a pesare sopra ai venti chili e quindi sono difficili da distinguere dagli adulti. Malgrado le difficoltà, siamo comunque riusciti ad abbattere gli esemplari giusti, come hanno confermato anche le analisi del DNA».

Chi è finito nel mirino

Nel dettaglio, a essere finiti nel mirino dei guardiacaccia sono stati due lupi del branco dell’Onsernone e solo uno di quelli della Val Colla. «Per i due esemplari dell’Onsernone l’operazione di abbattimento è stata più rapida: siamo infatti riusciti a prenderli quasi subito, a metà ottobre. Per quello della Val Colla è stato più complicato, e un solo abbattimento è stato portato a termine a metà novembre. In questo caso, però, si tratta di un branco transfrontaliero, che trascorre diverso tempo in Italia, dove chiaramente noi non possiamo intervenire». In totale, per portare avanti l’operazione, il Dipartimento del territorio ha potuto contare su tutti e 22 i guardiacaccia, per oltre 500 ore di monitoraggio del territorio. «L’obbligo, in questo caso, era di sparare in presenza del branco, e questo è stato un aiuto. Il margine di errore, infatti, è minore osservando il comportamento degli animali e la loro taglia. Le differenze, come detto, sono però minime. Per questo è stata un’operazione difficile».

Tempo scaduto

Il Ticino, ricordiamo, aveva inoltrato all’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) la richiesta di regolazione proattiva a fine agosto, dopo aver ottenuto prove certe della presenza di giovani dell’anno nei branchi dell’Onsernone e della Val Colla. «Il periodo utile per procedere con gli abbattimenti era da settembre a fine gennaio. Fino all’ultimo abbiamo cercato di abbattere anche l’altro giovane esemplare della Val Colla, ma alla fine non ci siamo riusciti», commenta Putelli. Ad essere sfuggiti alla cattura sono però altri lupi, quelli ad esempio dell’ultimo branco (il «Gridone») accertato in Ticino. «Dopo aver avuto la certezza della riproduzione della coppia di lupi a sud del fiume Melezza, a inizio gennaio abbiamo richiesto all’UFAM il via libera per la regolazione proattiva del branco. La tempistica, troppo stretta, ha però giocato a nostro sfavore». Ora, terminato l’intervallo consentito per la regolazione dei branchi, «si riparte da capo», spiega Putelli: «Per la regolazione proattiva dei branchi dovremo attendere di capire come si riprodurranno nel corso del 2025 e che tipo di comportamento adotteranno, mentre gli abbattimenti giustificati a seguito di danni rilevanti ad animali da reddito dipenderanno dagli attacchi». Le predazioni, secondo i dati dell’Ufficio della caccia e della pesca, lo scorso anno sono state in diminuzione: 130 quelle registrate nel 2024 contro le 150 del 2023. Per quanto riguarda la presenza dei lupi in Ticino, invece, «attualmente contiamo cinque branchi - Onsernone, Val Colla, Carvina, Lepontino e Gridone – e tre coppie stabili, a cui si aggiungono alcuni singoli lupi in dispersione».