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Prestazione complementare, «no» alla revoca dell'obbligo di restituzione per gli eredi

Philippe Nantermod (PLR/VS): «Non credo che le prestazioni complementari abbiano per vocazione di diventare uno scudo per eredi»
© KEYSTONE / ALESSANDRO DELLA VALLE
Ats
07.03.2024 14:21

Gli eredi di un defunto dovranno continuare a restituire, ricorrendo all'eredità, le prestazioni complementari (PC) ottenute da quest'ultimo quando era in vita. Il consiglio nazionale ha nettamente bocciato oggi con 117 voti contro 57 e 13 astenuti una mozione che chiedeva di cambiare la prassi.

L'atto parlamentare, depositato dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità, mirava a stralciare gli articoli 16a e 16b dalla legge federale sulle prestazioni complementari all'assicurazione per la vecchiaia, i superstiti e l'invalidità (LPC).

Per Benjamin Roduit (Centro/VS) la situazione attuale corrisponde è un'«ingiustizia inaccettabile» per gli eredi di genitori proprietari rispetto a quelli di genitori che vivevano in affitto. Le case dei pensionati non sono dimore di lusso; nelle zone discoste capita infatti che in caso di vendita di una edificio, gli introiti non bastino per coprire le somme da rimborsare, ha precisato il vallesano.

Roduit, sostenuto anche dalla consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, ha poi evidenziato come gli importi in gioco siano tutto sommati limitati per lo Stato: corrispondono a meno dell'1% delle PC versate. La ministra dell'interno ha poi ricordato la pesante macchina burocratica necessaria per chiedere i rimborsi.

Per Philippe Nantermod (PLR/VS) non ci sono invece ingiustizie, la legge attuale già tiene conto dei proprietari (il valore dell'immobile dove un pensionato abita non viene considerato nel calcolo delle PC). Per il liberale-radicale è vero il contrario: è sopprimendo l'obbligo di rimborso per gli eredi che si creerebbe una disparità di trattamento.

Gli articoli di legge in questione sono stati elaborati per proteggere il pensionato. Se vengono soppressi si proteggeranno gli eredi, afferma Nantermod. «Non credo che le prestazioni complementari abbiano per vocazione di diventare uno scudo per eredi», ha aggiunto.

Il vallesano non nasconde che ci siano eredi che saranno chiamati alla cassa, «ma nessuno li obbliga a farlo: possono sempre rifiutare la successione». Per Nantermod, «non si può da una parte fare appello allo Stato per sostenere i genitori e essere assenti quando il notaio invita a scoprire le disposizioni testamentarie».

Secondo il liberale-radicale bisogna essere «coerenti»: «in un sistema solidale si aiutano le persone nel bisogno, ma quando si hanno i mezzi si deve rimborsare». «Solo così potremo affrontare gli obblighi della Confederazione, come la tredicesima AVS e le necessità in materia di PC», ha concluso Nantermod chiedendo al plenum, con successo, di bocciare la mozione.