Prigozhin, l’ultima ipotesi è la bomba nel condizionatore
Vladimir Putin ha ordinato di abbattere l'aereo. No, è stato Sergei Shoigu, ministro della Difesa. Anzi, l'incidente è stato una messa in scena e Yevgeny Prigozhin non è morto. Le teorie attorno allo schianto, il 23 agosto, dell'Embraer Legacy 600 nella regione di Tver, vicino a Mosca, con a bordo anche il leader del Gruppo Wagner si sprecano. Il presidente russo ha confermato la morte di Prigozhin rivolgendo le condoglianze alla famiglia. Ma come è successo? L'ultima ipotesi parla di una bomba nel condizionatore dell'aereo.
Il giornale Moskovsky Komsomolets, ieri, ha fornito l'ennesima indiscrezione su quanto avvenuto nelle settimane precedenti al disastro. Disegnando una possibile pista, o perlomeno avanzando un'ipotesi. Il 18 luglio l'Embraer Legacy 600 avrebbe subito un guasto al sistema dell’aria condizionata. Il jet sarebbe quindi rimasto fermo nello scalo di Sheremetyevo, a Mosca, per la riparazione. Anzi, la sostituzione. Operazione iniziata il 19 agosto e conclusa il giorno successivo, il 20. Tempo che avrebbe permesso a eventuali attentatori di piazzare un ordigno nella (nuova) componente.
Secondo il giornale russo, durante le riparazioni hanno avuto accesso all’Embraer tre persone: «Due ingegneri, Sergey Kitrish e Alexey Anshukov, e il direttore tecnico Minchenkov. L’installazione del turbocooler, come detto, è iniziata la mattina del 19 agosto e si è conclusa la sera del 20 agosto».
Ma un altro dettaglio si aggiunge. La mattina del 23 agosto (il jet è partito attorno alle 17.40, per poi schiantarsi) l'Embraer avrebbe ospitato due possibili acquirenti: Alexandra Yulina e Sergey Klokotov, dirigenti della compagnia RusJet. Era presente anche il pilota Rustam Karimov. «Nessuno ha notato – secondo la ricostruzione giornalistica – azioni sospette e sui due non è emerso nulla di allarmante».
Moskovsky Komsomolets ha interpellato l'esperto pilota militare ed ex viceministro dell'aviazione civile dell'URSS Oleg Smirnov, che si è detto «scettico riguardo alla versione della bomba nel turbo-refrigeratore», sebbene «i moderni ordigni esplosivi, grazie alle loro piccole dimensioni, possano venire installati ovunque». Altri esperti hanno suggerito che l'ordigno esplosivo potesse trovarsi nella cabina, nella zona di attacco dell'ala. «Forse il dispositivo era posizionato sotto il sedile sul lato destro della cabina. Ma sicuramente non nel telaio», ha affermato uno di questi, citato nell'articolo.
Nel frattempo, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che non è ancora stata presa alcuna decisione sullo svolgimento dei funerali del capo della Wagner e degli altri passeggeri del jet. «Non ho ancora informazioni sul funerale – ha dichiarato rispondendo a una domanda in proposito e precisando che si tratta di scelte che coinvolgono i parenti delle vittime –, quindi non posso dirvi nulla. Sicuramente, non appena verrà presa una decisione, sarà resa pubblica».