Puigdemont: “Fatemi tornare”

BRUXELLES - Sarà un Natale in esilio a Bruxelles di riflessione politica e strategica per Carles Puigdemont. L'ex presidente catalano la cui coalizione indipendentista ha vinto le elezioni giovedì scorso vuole tornare, e rivolge di nuovo a Madrid la sua richiesta, ormai disposto a prendere in considerazione qualsiasi proposta.
Ma finora, nello stallo post elettorale che vede la maggior parte dei vincitori o in carcere o rifugiati fuori dal Paese, nessuna apertura da parte del governo centrale. Il nodo è duplice, come ha evidenziato il legale di Puigdemont: se rientra il leader indipendentista sarà arrestato, ma se non torna non può essere nominato presidente dal Parlament il 23 gennaio.
"Voglio tornare in Catalogna il prima possibile. Vorrei tornare adesso. Sarebbe una buona notizia per la Spagna", ha dichiarato in modo franco Puigdemont in un'intervista sul sito di Reuters. "Se non mi verrà consentito di giurare come nuovo presidente, sarebbe una grave anomalia nel sistema democratico spagnolo", ha quindi avvertito il numero uno di JxCat, anche perché, ha aggiunto, "sono il presidente del governo regionale e resterò presidente se lo stato spagnolo rispetterà i risultati del voto".
Tornare e farsi probabilmente arrestare o non tornare e di fatto trovarsi impossibilitato a ridiventare presidente? "E' una decisione politica che dovrà prendere nei prossimi giorni", ha spiegato il suo avvocato Jaume Alonso Cuevillas, "bisogna vedere se ne vale la pena, se può fare di più stando dentro o fuori" la Catalogna. Il regolamento del Parlament catalano, infatti, ha spiegato il legale, "non consente un'investitura a distanza". E "se torna e viene arrestato, questo provoca un conflitto politico molto importante".
Una situazione senza uscita, quindi, a meno che non intervenga il premier spagnolo Mariano Rajoy, che per ora non dà cenno di voler accettare l'apertura di Puidgemont a incontrarsi e a considerare tutte le proposte anche se da queste fosse esclusa quella dell'indipendenza.
"Dovrei parlare con chi ha vinto le elezioni, e questa è Ines Arrimada", ha già fatto presente Rajoy, aggiungendo in segno di sfida che "per parlare con il presidente, questo deve assumere le sue funzioni". La stessa Arrimada ha marcato il territorio: "La prima forza politica in Catalogna è Ciudadanos, una forza costituzionalista", ed "è fondamentale mettere in luce il fatto che non c'è una maggioranza sociale in Catalogna a favore dell'indipendenza".
A Puigdemont non resta che buttarla sul calcio, dove il Barca ha sconfitto il Real Madrid: "Abbiamo appena vissuto la migliore settimana da tanto tempo con un'allegria sportiva pensando a come avrebbero goduto Quim, Oriol, e gli Jordis", i colleghi in carcere per ribellione e sedizione.