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Putin: «Stop a gas e petrolio se ci impongono il price cap»

Lo ha affermato il presidente russo parlando al Forum economico orientale a Vladivostok — Il vice inviato cinese Geng Shuang al Consiglio di sicurezza dell'ONU è preoccupato per le bombe su Zaporizhzhia — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Putin: «Stop a gas e petrolio se ci impongono il price cap»
Red. Online
07.09.2022 06:44
22:12
22:12
Inquietanti accuse sui «campi di filtrazione» russi

«Le persistenti accuse di sfollamenti forzati, deportazione e i cosiddetti 'campi di filtrazione' gestiti dalla Russia e forze locali affiliate sono estremamente inquietanti. Tali segnalazioni devono essere esaminate con la collaborazione del autorità competenti». Lo ha detto il capo degli affari politici dell'Onu, Rosemary DiCarlo, al Consiglio di Sicurezza.

Mentre Ilze Brands Kehris, segretario generale aggiunto dell'Onu per i diritti umani, ha fatto sapere che «il nostro Ufficio ha documentato a numero significativo di casi di civili ucraini sfollati in Russia, inclusi una decina di casi in cui membri delle forze armate russe e gruppi armati affiliati hanno ordinato ai civili di Mariupol di lasciare le loro case o rifugi e li hanno portati nel territorio ucraino sotto il loro controllo, o in Russia».

«Ci sono state accuse credibili di trasferimenti forzati di bambini non accompagnati verso i territori occupati, o in Russia - ha aggiunto -. Siamo preoccupati che le autorità di Mosca abbiano adottato una procedura semplificata per concedere la cittadinanza ai bambini senza cure parentali, e che questi abbiano diritto all'adozione da parte di famiglie russe».

Inoltre, ha sottolineato che il suo ufficio ha «verificato che le forze armate di Mosca e i gruppi armati affiliati sottopongono i civili alla cosiddetta 'filtrazione', un sistema di controlli di sicurezza e di raccolta di dati personali. Siamo preoccupati che tali controlli e le detenzioni che ne possono seguire, avvengano al di fuori di ogni quadro giuridico».

La pratica è risultata, secondo i rapporti credibili ricevuti da Ohchr «in numerose violazioni dei diritti umani, compresi i diritti alla libertà, alla sicurezza della persona e privacy, e le persone sono state sottoposte anche a perquisizioni corporali».

22:10
22:10
Forum economico di Karpacz, «Zelensky uomo dell'anno 2022»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato nominato come 'L'uomo dell'anno' 2022 al 31/o Forum Economico di Karpacz in Polonia. L'annuncio è stato dato nel corso della serata di gala della manifestazione conosciuta anche come la Davos dell'Est. A ritirare il premio per conto del presidente Zelensky è stato un esponente del suo governo.

22:09
22:09
«Riconquistate varie località vicino a Kharkiv»

Le forze ucraine hanno riconquistato diverse località, strappandole ai russi, nella regione di Kharkiv, nell'Ucraina nord-orientale. Lo afferma il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, senza fornire ulteriori dettagli.

«Abbiamo ricevuto buone notizie questa settimana dalla regione di Kharkiv», ha detto Zelensky nel suo videomessaggio serale pubblicato sui social network. Rifiutando di fare i nomi, il presidente ha solo fatto riferimento a «località dove è tornata la bandiera ucraina».

21:46
21:46
«Cinque esplosioni a Melitopol, attivato il sistema di difesa»

Cinque esplosioni sono state registrate in serata a Melitopol, la città dell'Ucraina sudorientale, nella regione di Zaporozhzhia, sotto controllo russo. Lo riferisce un funzionario, scrive la Tass.

Il sistema di difesa aerea sarebbe stato attivato, ha dichiarato Vladimir Rogov, presidente del movimento pubblico 'Siamo insieme alla Russia'.

«E' rumoroso a Melitopol. Le prime informazioni indicano che sono state attivate le difese aeree», ha scritto sul suo canale Telegram. «Ci sono state cinque esplosioni», ha aggiunto.

21:38
21:38
Oltre 6,9 milioni di sfollati in Ucraina

(Aggiornamento 21.47)

«Oltre 6,9 milioni di persone sono sfollate internamente in Ucraina, un aumento di 330.000 dal mio ultimo briefing il 24 agosto. La maggior parte dei nuovi sfollati proviene dall'Ucraina orientale e meridionale. Mentre l'attuale numero di rifugiati ucraini registrati in tutta Europa ha superato i 7 milioni, rispetto ai 6,7 milioni di appena due settimane fa».

Lo ha detto il capo degli affari politici dell'Onu, Rosemary DiCarlo, in Consiglio di Sicurezza, riferendo che le vittime totali della guerra sono salite a 5.718 morti (di cui 372 bambini) e 8.199 feriti.

Questa, ha proseguito DiCarlo, «sono solo le cifre verificate, i numeri effettivi sono probabilmente significativamente più alti». «Tutte le guerre sono tragiche, ma nessuna più che una guerra di scelta», ha aggiunto.

21:37
21:37
«Bisogna identificare gli autori delle torture all'uomo britannico»

«I russi hanno restituito il corpo di un operatore umanitario britannico Paul Urey che hanno catturato ad aprile e dichiarato morto a causa di malattie e stress a luglio. Con segni di possibili torture. Detenere e torturare i civili è una barbarie e un atroce crimine di guerra». Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.

«Esprimo le mie più sentite condoglianze ai genitori e ai parenti di Paul Urey. Era un uomo coraggioso che si dedicò a salvare le persone - ha aggiunto -. L'Ucraina non dimenticherà mai lui e le sue gesta. Identificheremo gli autori di questo crimine. Non sfuggiranno alla giustizia».

20:58
20:58
Restituito dai russi un corpo britannico «torturato»

Dopo oltre un mese e mezzo di negoziati, la Russia ha restituito il corpo di Paul Urey, il cittadino britannico indicato da Londra come «un volontario» e da Mosca come «un mercenario», dichiarato a luglio morto in detenzione dopo essere stato catturato in Ucraina dalle forze dell'autoproclamata repubblica filorussa di Donetsk.

«Parti del corpo mancanti e tracce di tortura: le storie dei russi sulla sua morte per malattia si sono rivelate bugie. L'uomo è stato torturato», ha detto il Commissario per i diritti umani Dmytro Lubinets del Parlamento ucraino, citato dall'Ukrainska Pravda.

«A luglio abbiamo sentito dichiarazioni di propagandisti russi sulla morte di Paul Urey a causa di malattia e stress e oggi, 7 settembre, abbiamo ricevuto un corpo mutilato». Il Commissario ha affermato che la causa della morte di Paul Urey sarà confermata da un esperto medico legale e che intanto l'Ambasciata di Gran Bretagna in Ucraina è stata informata.

«In qualità di difensore civico, oggi posso dire responsabilmente che una tale morte è stata violenta. Una persona semplicemente non può sopportare tali torture. Ho visto una foto del corpo del defunto e non ci sono dubbi». Lubinets ha sottolineato che l'uccisione del volontario Urey attraverso la tortura è un crimine di guerra, che sarà un'altra prova per il tribunale contro la leadership politica e militare russa«. »Prove in tribunale per Putin«, ha sottolineato.

20:43
20:43
«Per la pace chieda a Mosca»

"È la Russia che ha invaso l'Ucraina, distrugge le città e uccide i civili. Gli ucraini difendono la loro terra e il futuro dei loro figli. Se ci arrendiamo, domani non esisteremo più. Se ci arrendiamo la guerra sarà finita. Sarebbe meglio chiedere la pace al presidente della Russia. Non all'Ucraina". È la secca risposta su Twitter della first lady ucraina Elena Zelenska a Roger Waters.

Il famoso musicista, uno dei fondatori dei Pink Floyd, nei giorni scorsi sui social ha pubblicato una lettera per la moglie del presidente ucraino chiedendo pace e criticando la fornitura di armi dai Paesi occidentali perché "si versa olio sul fuoco".

20:41
20:41
Il governo ucraino approva il divieto di esportazione di carbone

Il Consiglio dei Ministri dell'Ucraina ha vietato del tutto le esportazioni di carbone. In precedenza il carbone non era soggetto al divieto di esportazione delle risorse energetiche introdotto a giugno. Lo riporta Ukrinform.

«Sono state apportate modifiche ai volumi delle quote sui beni, la cui esportazione è soggetta a licenza, approvate dalla risoluzione del Consiglio dei Ministri n. 1424 del 12 dicembre 2021, in termini di divieto assoluto di esportazione del carbone ucraino», ha scritto su Telegram il rappresentante del Consiglio dei Ministri presso il Parlamento Taras Melnychuk.

19:28
19:28
«Le forze ucraine hanno circondato Balakljia»

Secondo un funzionario nominato da Mosca nella Repubblica popolare di Donetsk, controllata dalla Russia, le forze ucraine hanno circondato Balakljia, città dell'Ucraina orientale di 27.000 persone situata tra Kharkiv e Izium.

Lo riferisce il Guardian aggiungendo il commento di Yaroslav Trofimov del Wall Street Journal: la velocità dell'avanzata dell'Ucraina sta lasciando molti sbalorditi.

19:25
19:25
«Missili russi nella regione di Zaporizhzhia, tre morti»

Le forze d'invasione russe hanno lanciato razzi Grad contro un centro di distribuzione degli aiuti umanitari nel villaggio di Mala Tokmachka, nella regione di Zaporizhzhia, uccidendo tre persone. Lo ha reso noto Oleksandr Starukh, capo dell'amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia, secondo Ukrinform.

«Intorno alle 15:40, il nemico ha lanciato razzi Grad in un cantiere nel villaggio di Mala Tokmachka - si legge nel posta -. C'erano otto civili nel cortile che stavano ricevendo aiuti umanitari in quel momento».

Cinque persone sono rimaste gravemente ferite dai bombardamenti e ricoverate in ospedale. Altri tre sono invece morti

17:15
17:15
Il partito di Putin propone un referendum per annettere i territori ucraini

Il partito di Putin, Russia Unita, propone un referendum di annessione dei territori ucraini il 4 novembre, giorno in cui la Russia celebra la Giornata dell'Unità Nazionale. «Donetsk, Lugansk e molte altre città russe torneranno finalmente a casa. E il mondo russo, oggi diviso da confini formali, riacquisterà la sua integrità», ha annunciato il segretario del Consiglio generale del partito di Russia Unita, Andrei Tourchak.

17:03
17:03
L'esercito di Kiev ammette di aver attaccato le basi russe in Crimea

Il comandante in capo delle forze armate ucraine Valery Zaluzhnyi e il vicepresidente del comitato di difesa ucraino Mykhailo Zabrodskyi hanno ammesso per la prima volta la responsabilità di una serie di attacchi alle basi aeree russe in Crimea.

In una intervista pubblicata dall'agenzia di stampa Ukrinform hanno affermato che l'esercito di Kiev ha utilizzato missili e razzi e che 10 aerei da guerra russi sono stati distrutti: gli attacchi hanno colpito in particolare la base aerea di Saki.

Il 9 agosto scorso nella penisola c'era stata una serie di esplosioni nella base militare a Novofedorivka, da cui erano decollati aerei russi per bombardare le regioni di Kherson, Mykolaiv e Zaporizhzhia. In quell'occasione il ministero della Difesa di Mosca aveva affermato che le esplosioni nella base aerea in Crimea erano state causate dalla detonazione di munizioni immagazzinate nel sito.

Successivamente, gli ucraini hanno reso noto che «a causa delle esplosioni» erano andati distrutti nove aerei russi. La mattina del 16 agosto nuove esplosioni sono state registrate in Crimea: il Ministero della Difesa della Federazione Russa ha affermato che si è trattato di un sabotaggio vicino a Dzhankoy, con esplosioni in un magazzino militare .

16:36
16:36
«Sosteniamo le forze di pace dell'ONU nella centrale nucleare»

Il capo dell'agenzia nucleare ucraina Energoatom Petro Kotyn ha dichiarato in un commento trasmesso dalle Tv del Paese che sosterrà il dispiegamento delle forze di pace delle Nazioni Unite nella centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo riferisce il Guardian

Kotyn ha detto che uno dei modi per creare una zona di sicurezza presso la centrale potrebbe essere quello di istituire un contingente di mantenimento della pace e ritirare le truppe russe.

Le osservazioni di Kotyn sono arrivate il giorno dopo che il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha chiesto una zona smilitarizzata intorno alla centrale nucleare, comportando il ritiro delle truppe di occupazione russe e l'accordo delle forze ucraine di non entrare.

16:02
16:02
Da Mosca pressioni sul direttore generale dell'AIEA

La delegazione russa ha cercato di esercitare pressioni sul direttore generale dell'AIEA (l'Agenzia internazionale per l'energia atomica ) Rafael Grossi durante la stesura del rapporto sulla situazione della centrale nucleare di Zaporizhzia. Lo ha dichiarato il rappresentante permanente dell'Ucraina presso le Nazioni Unite Sergiy Kyslytsya, intervenendo alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU dedicata alla situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo riferisce Ukrinform.

«È interessante osservare in quest'aula come l'inviato russo si lamenti di non aver avuto il tempo di studiare adeguatamente il rapporto pubblicato dall'Aiea, come se non fosse stata la stessa Russia a convocare con tanta urgenza questa riunione», ha osservato Kyslytsia.

A suo avviso, «l'unica cosa che spiega questo trambusto russo è il tentativo di esercitare pressioni sul direttore generale Grossi e sul suo team mentre stavano ancora redigendo il rapporto».

Quando questo piano è fallito e il documento è stato pubblicato prima della riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l'inviato russo «ha cercato disperatamente di manipolare il rapporto che, come lui stesso ha ammesso, non ha avuto il tempo di studiare», ha spiegato Kyslytsia.

15:56
15:56
«La controffensiva ucraina metterà alla prova le capacità di Mosca»

La controffensiva ucraina, distribuita su 500 chilometri, metterà alla prova la capacità della Russia di coordinare la progettazione operativa e di riposizionare le risorse tra più raggruppamenti di forze. Lo scrive su Twitter l'intelligence del Ministero della Difesa britannico nel suo report quotidiano, affermando che all'inizio della guerra, l'incapacità (di coordinamento) della Russia è stata una delle ragioni alla base delle scarse prestazioni dell'esercito di Mosca.

Nelle ultime 24 ore si sono verificati pesanti combattimenti su tre fronti: a nord, vicino a Kharkiv, a est nel Donbass e a sud nell'Oblast di Kherson.

«Lo sforzo principale pianificato dalla Russia - spiega il rapporto - è probabilmente un'avanzata su Bakhmut nel Donbass, ma i comandanti devono affrontare il dilemma se schierare riserve operative per supportare questa offensiva o difendersi dai continui avanzamenti ucraini nel Sud».

15:36
15:36
«Ci sono ragioni per credere che la guerra continuerà nel 2023»

«Ci sono ragioni per credere che la guerra della Russia contro l'Ucraina continuerà nel 2023». Lo hanno affermato in un'intervista a Ukrinform il comandante in capo delle forze armate ucraine, generale Valerii Zaluzhnyi, e il vicepresidente del Comitato parlamentare ucraino per la sicurezza nazionale, la difesa e l'intelligence, generale Mykhailo Zabrodskyi.

E hanno spiegato: «Le potenziali direzioni dell'offensiva delle truppe russe sono: raggiungere il confine amministrativo della regione di Donetsk, avanzare nella direzione di Zaporizhzhia, lanciare ostilità armate dal territorio della Bielorussia e fare un altro tentativo di impadronirsi di Kiev».

Zaluzhnyi e Zabrodskyi hanno poi aggiunto: «La guerra scatenata dalla Federazione Russa contro l'Ucraina il 24 febbraio è andata da tempo oltre il concetto di conflitto locale di media intensità. Ciò si riferisce sia agli indicatori spaziali e al numero di forze militari coinvolte, che all'elenco di armi e altri equipaggiamenti ad alta tecnologia».

«La questione è la durata del conflitto. Non si inserisce in alcun modo né nel quadro della »guerra lampo« annunciata dalla Russia, né nella durata delle fasi attive delle ostilità nelle guerre all'inizio del XXI secolo».

15:06
15:06
«L'Occidente invia scarti in Ucraina, non armi»

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che l'Occidente invia «scarti» all'Ucraina mentre sostiene di supportare Kiev con armi. «Dicono che sono state trasferite armi, all'Ucraina mandano gli scarti», ha affermato Erdogan, come riporta Anadolu, durante una conferenza stampa congiunta con il presidente serbo Aleksandr Vocic a Belgrado. «Non sembra che la guerra finirà in un tempo breve», ha aggiunto Erdogan invitando l'Occidente a non sottostimare Mosca.

15:01
15:01
«Un tribunale speciale per l'aggressione della Russia»

Un tribunale speciale per perseguire l'aggressione della Russia contro l'Ucraina: è la richiesta del ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, citato dal Kyiv Independent.

A seguito della dichiarazione del presidente russo Vladimir Putin, secondo cui la Russia ha «consapevolmente» scelto di sferrare azioni militari contro l'Ucraina, il ministro degli Esteri ha affermato che Putin ha «confessato pubblicamente» di aver commesso il reato di aggressione. «Il crimine è alla luce del sole. Bisogna fare giustizia», ha detto Kuleba.

14:52
14:52
«La Russia non può imporre dove inviare il grano»

«Gli accordi firmati a Istanbul riguardano solo una questione, ovvero il trasferimento di navi da carico attraverso il Mar Nero. La Russia non può imporre all'Ucraina dove inviare il suo grano e l'Ucraina non può imporre lo stesso alla Russia». Lo afferma, secondo quanto riporta il Guardian, il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak replicando alle affermazioni del presidente russo Vladimir Putin che ha detto di avere in mente di imporre restrizioni sull'esportazione di grano e sementi ucraini verso l'Europa e di volerne discutere con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.

14:48
14:48
Amnesty chiede la smilitarizzazione di Zaporizhzhia

«Collocando le sue forze sul territorio della centrale (di Zaporizhzhia) e nei suoi pressi, la Russia si è assunta la responsabilità primaria delle conseguenze potenzialmente devastanti di un incidente nucleare. Amnesty International chiede, come già fatto ad agosto, la piena smilitarizzazione dell'impianto nucleare e delle sue immediate vicinanze»: lo dichiara Denis Krivoshreev, vicedirettore delle ricerche di Amnesty International sull'Europa orientale e sull'Asia centrale.

Commentando il rapporto dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) dopo la visita dei suoi ispettori all'impianto nucleare ucraino, Krivoshreev ha detto che «occupando la centrale di Zaporizhzhia, le forze russe non solo stanno mettendo in pericolo il personale e la popolazione circostante, ma stanno anche facendo aumentare i rischi di una catastrofe nucleare nella regione».

«Non ci sono solo gli ovvi pericoli derivanti dalla militarizzazione dell'impianto nucleare. Un abitante del luogo ci ha riferito che persone ucraine, comprese quelle che lavorano nella centrale di Zaporizhzhia e che i russi sospettano stiano documentando le loro azioni all'interno dell'impianto, sono state sottoposte a brutali rappresaglie: alcune di esse sono state rapite e torturate negli scantinati dell'edificio precedentemente utilizzato dai servizi di sicurezza ucraini», ha aggiunto.

14:45
14:45
«L'Occidente provoca la Russia e sbaglia»

(Aggiornamento 15.32)

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che l'Occidente sta portando avanti «una politica di provocazione» nei confronti della Russia e che non considera questo atteggiamento «giusto».

La Russia «non deve essere sottostimata», ha aggiunto Erdogan, come riporta Anadolu, parlando della crisi energetica a Belgrado durante una conferenza stampa congiunta con il presidente serbo Aleksandr Vucic.

Rispondendo ai giornalisti, Erdogan ha detto che la Turchia ha sempre portato avanti una «politica bilanciata» nei confronti di Russia e Ucraina, e che tale politica proseguirà.

«Non voglio fare nomi, ma vi sono alcuni Paesi in Occidente il cui comportamento da noi non è ritenuto corretto. Tali Paesi portano avanti una politica basata sull'istigazione. Quando fate una politica di provocazione non potete ottenere risultati», ha detto il leader turco.

A suo dire non vi può essere un vincitore della guerra russo-ucraina, non ve ne sono, ma vi è solo un gran numero di sconfitti. «Non posso dire che a vincere è la Russia o l'Ucraina, ma finora abbiamo portato avanti determinate politiche, sperando che questa guerra si potesse concludere presto. Purtroppo vedo che ciò non è possibile», ha detto Erdogan secondo il quale sbagliano coloro che sottovalutano la Russia.

14:41
14:41
L'UE valuta un taglio del 10% dei consumi di elettricità

La proposta della Commissione europea per la riduzione dei consumi di elettricità prevede che gli Stati membri si impegnino a un taglio del 10% dei consumi in termini di MWh, con un calo di almeno il 5% nelle ore di punta. È quanto emerge dall'ultima bozza del documento su cui è al lavoro l'esecutivo UE, consultata dall'ANSA.

Rispetto ai ricavi per l'energia prodotta da fonti diverse dal gas (le cosiddette tecnologie inframarginali) si ipotizza un tetto di 200 euro/MWh.

Il taglio dei consumi di energia elettrica si prevede venga realizzato tra il primo novembre di quest'anno e il 31 marzo del 2023, mentre l'intero regolamento ha la durata di un anno dall'entrata in vigore, con l'idea che la Commissione rivaluti entro il 28 febbraio la situazione generale sulla fornitura di elettricità e i prezzi dell'elettricità e presenti un rapporto al Consiglio.

Concretamente, ciascun mese ogni Stato membro dovrebbe identificare le ore di picco (tra il 10 e il 15% di tutte le ore del mese) riducendo in particolare i consumi in tale fascia oraria. Il «taglio» sarà la differenza tra i consumi netti individuati nelle ore di punta identificate e i consumi medi in analoghi periodi, giorni e ore, tenendo conto dell'effetto della temperatura.

Il limite ai ricavi inframarginali riguarda eolico, solare (termico e fotovoltaico), geotermico, idroelettrico, biomasse, gas di discarica e altri metodi di produzione di energia. Vengono esclusi i progetti dimostrativi, per non penalizzare gli sviluppi tecnologici.

L'idea, comunque, è che gli stati utilizzino le entrate così generate per finanziare attività con criteri non discriminatori, trasparenti e temporanei, ad esempio sostenendo i consumatori con sovvenzioni in base ai consumi o per sostenere gli investimenti stoccaggi, interconnessione ecc.

I ricavi non dovrebbero invece essere utilizzati per sostenere direttamente consumatori specifici diversi dalle famiglie. I singoli Stati potrebbero poi decidere interventi analoghi a favore di piccole e medie imprese.

La base legale che viene citata per questo intervento è quella dell'articolo 122 del Trattato di funzionamento dell'UE.

14:39
14:39
Anche Estonia e Lituania limitano l'ingresso a russi e bielorussi

Oltre alla Lettonia, anche la Lituania e l'Estonia hanno annunciato che limiteranno in modo significativo l'ingresso nei rispettivi territori ai cittadini russi e bielorussi, anche se in possesso di visti UE validi per l'area Schengen, tranne poche eccezioni.

Lo ha annunciato su Twitter il ministero degli Esteri della Lettonia, citato da vari media, fra cui l'agenzia ucraina Unian, spiegando che il provvedimento è stato preso dopo un accordo fra i Riga, Vilnius e Tallin e che entrerà in vigore simultaneamente nei tre Paesi baltici.

Saranno esentati solo i diplomatici, gli autotrasportatori e i cittadini russi o bielorussi che entrano per motivi familiari o umanitari.

Quanto alla Finlandia, Helsinki ha stabilito di attendere una decisione in merito da parte dell'Unione europea e di non aderire per ora all'iniziativa dei baltici.

14:37
14:37
«Imposte sanzioni ai vertici militari dell'UE»

La Russia ha annunciato di aver imposto sanzioni «ai vertici militari dell'Unione Europea, ai dipendenti di alto rango delle agenzie di sicurezza degli Stati membri dell'UE, ai rappresentanti delle organizzazioni commerciali europee nel campo della produzione di armi e attrezzature militari coinvolte nella fornitura di equipaggiamento militare in Ucraina»: lo riferisce l'agenzia Tass citando un comunicato del ministero degli Esteri di Mosca.

12:49
12:49
«Kiev valuta lo spegnimento della centrale di Zaporizhzhia»

L'Ucraina sta valutando la possibilità di spegnere la centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dai russi, per motivi di sicurezza ed è preoccupata per le riserve di gasolio utilizzate per i generatori di riserva, secondo il massimo esperto di sicurezza nucleare di Kiev.

«L'opzione di spegnere la centrale è in corso di valutazione», ha dichiarato Oleh Korikov dell'Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare dell'Ucraina (SNRIU) durante un briefing mercoledì.

12:22
12:22
Putin: «L'Europa torni in sé o ci sarà un'esplosione sociale»

Il leader russo Vladimir Putin ha invitato i Paesi europei a «tornare in sé» sulle sanzioni. Gli europei, di fronte all'impennata dei prezzi, «hanno diverse soluzioni: o sovvenzionare i prezzi elevati (dell'energia) o ridurre i consumi. Da un punto di vista economico va bene, ma da un punto di vista sociale è pericoloso. Può causare un'esplosione», ha avvertito Putin. «È meglio rispettare gli obblighi contrattuali, le regole civili», ha affermato riguardo il price cap sull'energia. «È impossibile non rispettare le leggi, oggettive, economiche. Altrimenti ti tornerà indietro come un boomerang», ha aggiunto.

12:06
12:06
«Calo insignificante del PIL russo: attorno al 2-2,5%»

Il presidente russo Vladimir Putin sostiene che il PIL russo quest'anno registrerà un calo «intorno al 2-2,5%». Lo riporta l'agenzia Tass.

«Si prevedeva che ci sarebbe stato un calo molto ampio dell'economia e del PIL. Questo non accadrà. Ci sarà un calo, ma sarà insignificante, intorno al 2-2,5%», ha affermato Putin al Forum economico di Vladivostok stando a quanto riporta la Tass.

11:52
11:52
«Stop gas e petrolio se impongono il price cap»

La Russia non fornirà più petrolio e gas a quei Paesi occidentali che imporranno un price cap sull'energia russa. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin a Vladivostok. «Non consegneremo nulla se è contrario ai nostri interessi, in questo caso economici. Né gas, né petrolio, né carbone. Niente», ha aggiunto Putin.

11:10
11:10
«La Russia non viola il diritto internazionale»

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha respinto l'accusa rivolta alla Russia di violare il diritto internazionale. «In molti hanno detto che la Russia viola il diritto internazionale. Credo che questo sia assolutamente falso», ha detto, parlando al Forum economico orientale a Vladivostok.

11:00
11:00
«Il price cap al gas russo è una stupidità senza futuro»

«Limitare i prezzi del gas russo è un'altra stupidità che non ha futuro». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, durante la sessione plenaria del Forum dell'Europa orientale (Eef), come riporta l'agenzia Tass.

«Il mercato europeo delle risorse energetiche - afferma Putin - era un tempo privilegiato, ora non lo è più». Per il presidente russo, «la domanda di risorse energetiche della Cina cresce e gli accordi energetici con la Russia funzionano».

10:59
10:59
KIev: «Favorevoli all'invio di caschi blu a Zaporizhzhia»

L'operatore nucleare ucraino Energoatom è favorevole all'invio di caschi blu nella centrale nucleare di Zaporizhzhia. Ieri l'AIEA, l'agenzia ONU per l'energia atomica, ha reso noto il suo rapporto evidenziando i rischi e i danni riportati nella centrale sotto il controllo russo dopo una serie di bombardamenti.

10:23
10:23
«Abbiamo liberato nuovi insediamenti a sud dell'Ucraina»

L'esercito ucraino ha liberato alcuni insediamenti nel sud del Paese, ma comunicherà successivamente quali sono per motivi di sicurezza, cioè per evitare che vengano bersagliati dai russi. Lo rende noto il capo del Centro stampa di coordinamento congiunto delle forze di difesa dell'Ucraina meridionale, Natalya Humenyuk, come riporta Ukrainska Pravda.

«Ci sono territori che abbiamo già liberato, ma aspettiamo ancora un po' per comunicare quali, stiamo preparando un messaggio ufficiale al riguardo, poiché ci stiamo assicurando che questi insediamenti, dopo tutti gli orrori dell'occupazione per sei mesi, non subiscano massicce artiglieria e attacchi aerei da parte del nemico.

Gli occupanti - prosegue Humenyuk - lasciano dietro di sé un territorio minato e questa è una delle principali minacce che può essere grave per quei residenti che hanno fretta di tornare in questi territori, quindi non abbiamo fretta di annunciare la liberazione degli insediamenti per trasportare fuori una spazzata completa dai gruppi sovversivi e da tali sorprese», conclude.

08:45
08:45
«Nessuna risposta sul visto a Lavrov per l'Assemblea ONU»

Gli Stati Uniti «non hanno ancora dato una risposta sulla concessione del visto al ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, per consentirgli di partecipare alla settimana dell'Assemblea generale dell'ONU», in programma al Palazzo di Vetro a New York dal 20 al 26 settembre. Lo ha dichiarato all'agenzia Tass la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, a margine dell'Eastern Economic Forum, in corso a Vladivostok.

«Finora non c'è risposta», ha detto, aggiungendo che «se gli USA non concedono un visto ai rappresentanti russi o continuano a porre ostacoli all'arrivo della delegazione russa all'ONU, non fanno che mostrare la propria paura».

08:43
08:43
«AIEA chiarisca sul rapporto alla centrale di Zaporizhzhia»

La Russia ha chiesto all'AIEA, l'agenzia dell'ONU per l'Energia atomica, dei «chiarimenti» sul suo rapporto sulla situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia - definita nel documento «insostenibile» -, ha dichiarato all'agenzia Interfax il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov.

«C'è bisogno di chiarimenti supplementari, perché quel rapporto contiene un certo numero di punti interrogativi. Abbiamo chiesto questi chiarimenti al direttore generale dell'AIEA», Rafael Grossi.

Ieri l'ambasciatore russo all'ONU ha deplorato che il rapporto non «indicasse chiaramente» che sarebbero gli ucraini a bombardare la zona della centrale.

08:29
08:29
Morto il comandante russo di Berdyansk

È morto il comandante dell'amministrazione di occupazione russa della città ucraina di Berdyansk, nell'Oblast di Zaporizhzhia, Artem Bardin, ferito ieri da una bomba nella sua automobile. Lo afferma il Kiev Independent che dice di citare l'amministrazione russa. Bardin, scrive il sito d'informazione ucraino, è morto in ospedale per la gravità delle sue ferite.

07:09
07:09
«Non sappiamo se Mosca ha acquistato armi dalla Corea del Nord»

Le vendite di armi della Corea del nord alla Russia potrebbero includere milioni di munizioni ma gli USA non sanno se l'acquisto sia già stato fatto: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, escludendo però che ci siano indicazioni sull'uso di armi nordcoreane da parte di Mosca in Ucraina.

Kirby in un briefing telefonico ha anche detto che gli USA non hanno alcuna indicazione che la Cina stia violando le sanzioni occidentali contro la Russia o che presti assistenza a Mosca con operazioni militari in Ucraina.

06:56
06:56
Zelensky: «Grato per le restrizioni UE sui visti»

«L'Unione Europea ha compiuto un passo significativo approvando la proposta di sospensione del regime semplificato dei visti attualmente in vigore tra UE e Russia», afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo il quale «l'Europa non è un luogo di baldoria per gli assassini e per coloro che li sostengono». «È assolutamente inaccettabile che il territorio europeo possa essere utilizzato per il turismo o lo shopping da chi in Russia sostiene la scissione e la beffa dell'Europa, o addirittura lavora per questo - aggiunge Zelensky nel suo discorso quotidiano alla nazione -.

Sono grato alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e a tutti i leader UE che sostengono le restrizioni sui visti per i cittadini russi. Bisogna ricordare - conclude il presidente ucraino - che oltre al lato morale della faccenda si tratta anche di una questione di sicurezza elementare: la Russia ha ripetutamente inviato assassini in Europa con il pretesto di turismo ordinario».

06:47
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«Le bombe su Zaporizhzhia sono davvero preoccupanti»

Le autorità cinesi sono preoccupate per i bombardamenti in corso sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, ha detto al Consiglio di sicurezza dell'ONU il vice inviato cinese Geng Shuang. «Nonostante i ripetuti avvertimenti e appelli della comunità internazionale, i bombardamenti della centrale continuano anche dopo che i visitatori dell'AIEA sono arrivati lì», ha affermato Geng, citato dall'agenzia russa Tass. «Questo è davvero preoccupante», ha sottolineato. Il rappresentante dei Pechino all'ONU ha enfatizzato infine come i fatti di Chernobyl e Fukushima non siano ancora «sbiaditi nella memoria» e che «il mondo non può permettersi un altro disastro nucleare».

06:46
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Il punto alle 6.00

«A Zaporizhzhia serve una zona di sicurezza»

È quanto prevede il rapporto dell'AIEA, reso noto ieri, secondo cui la situazione è insostenibile.

«La situazione è senza precedenti»

«Il primo pilastro è di non violare l'integrità fisica della centrale nucleare ma sfortunatamente questo è successo a Zaporizhzhia e continua a succedere consapevolmente o non consapevolmente. Per questo abbiamo chiesto la disposizione di una zona di protezione della sicurezza nucleare». Lo ha detto il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) Rafael Mariano Grossi parlando in video conferenza alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. «La situazione a Zaporizhzhia è senza precedenti. In passato quando gli ispettori Aiea erano in siti con situazioni difficili come Chernobyl o Iraq era dopo che i fatti erano già avvenuti, per raccogliere i pezzi. Ora invece c'e' l'imperativo storico di prevenire qualcosa. Gli ispettori sono li, possiamo trovare un accordo su meccanismi protettivi semplici ma incredibilmente importanti per evitare il bombardamento della centrale», ha aggiunto.

«Chiederemo ancora il riconoscimento della Russia come Stato sponsor del terrorismo»

Abbiamo chiesto, chiediamo e chiederemo il riconoscimento della Russia come Stato sponsor del terrorismo. Il fatto che l'amministrazione Biden non sia pronta a prendere una decisione del genere in questo momento non significa che non possa mai essere presa. Lavoreremo per far riconoscere la Russia per quello che è veramente. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, citato da Ukrinform, commentando l'annuncio della Casa Bianca secondo cui Washington non intende designare la Russia come Stato sponsor del terrorismo.