La polemica

Qualcuno fermi il Dalai Lama

Il maestro supremo del buddismo tibetano costretto a chiedere scusa dopo aver chiesto ad un bambino di succhiargli la lingua. Anche un capo spirituale come il Premio Nobel 1989 dovrebbe capire quando, in mancanza di lucidità, sarebbe meglio fare un passo indietro e ritirarsi a vita privata. Il commento di Prisca Dindo
Prisca Dindo
11.04.2023 19:45

D’accordo che in Tibet tirar fuori la lingua è un modo tradizionale di salutarsi, di dare il benvenuto. Tuttavia questa volta il Dalai Lama ha oltrepassato il segno. La speranza è che le immagini che imperversano in questi giorni sui social siano farlocche, partorite dalla mente perversa di una intelligenza artificiale. Ma le recenti scuse dello stesso Premio Nobel 1989 sembrano dire altro. Purtroppo.

Andiamo con ordine. Tutto è documentato in un video girato nel nord dell’India lo scorso febbraio, quando Sua Santità Tenzin Gyatso, quattordicesimo Dalai Lama del Tibet, era stato invitato nel tempio Tsuglagkhang di Dharamshala a parlare agli studenti.

Nelle immagini  pubblicate soltanto in questi giorni sui social si vede un ragazzino che si avvicina a un microfono chiedendo al leader spirituale buddista, classe 1935, se lo può abbracciare.

L’ottuagenario lo invita con il suo volto bonario sul palco. Poi gli risponde sorridendo:  «Prima qui», indicando la sua guancia, che il bambino bacia.

Il capo dei buddisti prosegue chiedendo al ragazzino visibilmente intimidito un altro bacio. Questa volta sulle sue labbra. Dopo aver pronunciato la frase sibillina, il Dalai Lama avvicina comunque il mento del piccolo verso di sé e lo bacia sulle labbra.

Intanto si sente in sottofondo il pubblico che sorride, quasi divertito, mentre il bambino non sa più che pesci pigliare. Il piatto forte arriva dopo. Dopo un lungo testa a testa (letterale), il Dalai Lama tira fuori la lingua e dice tutto sorridente: «E ora succhiami la lingua». Cosa che non accade, soltanto perché il bambino esita.  

Immagini davvero disgustose.

Il Dalai Lama, travolto dalla bufera mediatica,  si è affrettato a pubblicare le sue scuse su Twitter, già lette da milioni di utenti.   

«Sua Santità desidera scusarsi con il bambino e la sua famiglia, oltre che con i suoi numerosi amici in tutto il mondo, per il dolore che le sue parole possono aver causato», si legge in una dichiarazione pubblicata su Twitter ufficiale, come riportano i media internazionali. «Sua Santità prende spesso in giro le persone che incontra in modo innocente e scherzoso, anche in pubblico e davanti alle telecamere. Si rammarica di questo incidente», prosegue il messaggio.

Sarà. Tuttavia anche un capo spirituale come il Dalai Lama dovrebbe capire quando, in mancanza di lucidità,  occorre fare un passo indietro e ritirarsi a vita privata. Per il bene suo e di quello dei credenti.     

 

 

 

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