Qualità dell'acqua in Ticino: ancora ottimi risultati

La qualità dell'acqua potabile distribuita in Ticino si conferma ancora di eccellente qualità. Lo rivela oggi, in occasione della giornata mondiale dell'acqua, il Laboratorio cantonale che ha reso noto il rapporto delle attività di sorveglianza sull’acqua potabile del Canton Ticino svolte nel corso del 2022. Questo risultato è stato ottenuto grazie ad un’intensa attività di controllo, unita all’impegno delle Aziende acque potabili e dei Comuni nell’implementazione del proprio controllo autonomo e nell’attuare le misure di miglioria. I risultati mostrano però anche la fragilità del nostro comparto idrico (in particolare nel sottosuolo) rispetto all’attività umana e confermano l’importanza di tutelare questo bene.
Oltre alle ispezioni degli acquedotti con frequenza basata sul rischio, come ogni anno è stata monitorata la qualità microbiologica e la torbidità dell’acqua servita alle utenze, il tenore di arsenico nell’acqua in rete proveniente da zone considerate più a rischio, così come la presenza di contaminanti (in particolare i residui di prodotti fitosanitari) nelle acque di falda dalle quali si emunge acqua potabile.
Situazioni di non potabilità
Durante il 2022 si sono avuti dieci casi di non potabilità che hanno coinvolto 9 aziende e 10 comprensori. Tre casi sono stati originati da infiltrazioni di acque contaminate nelle strutture, due panne al sistema di trattamento, due casi di intorbidimento dell’acqua (uno dovuto a lavori alle sorgenti e uno dovuto a lavori nella rete di distribuzione), due a causa di incendi nelle zone di captazione e un caso di inquinamento chimico a causa di infiltrazioni nella rete di distribuzione durante lavori di sostituzione condotte. La non potabilità può essere anche decisa a titolo precauzionale. Il Laboratorio cantonale precisa anche che in caso di un’acqua non potabile l’azienda deve informare immediatamente la popolazione, intraprendere le misure urgenti al fine di ripristinare la potabilità (es. clorazione) e soprattutto intraprendere le misure necessarie per impedire che tale evento si ripresenti in futuro. In otto casi la non potabilità è scaturita in seguito ad analisi/valutazioni effettuate nell’ambito del proprio sistema di autocontrollo, in due casi in seguito ai nostri controlli regolari dell’acqua servita all’utenza.
Il costante sforzo delle aziende nell’intraprendere la ristrutturazione delle infrastrutture e/o l’adozione di sistemi di trattamento sta portando i suoi frutti in quanto la maggior parte delle non potabilità non è più dovuta a difetti delle sorgenti, ma per esempio a panne agli impianti di trattamento (elettronica/impiantistica difettosa), oppure alla rete di distribuzione (manipolazioni errate) o ancora a fattori naturali (ad esempio incendi o precipitazioni eccezionali).
Attività ispettiva e amministrativa
Nel corso del 2022 l’ispettorato acqua potabile ha effettuato un totale di 55 ispezioni di acquedotti comunali, di cui 33 ispezioni complete e 22 ispezioni parziali. Per ogni ispezione è stato stilato un rapporto esaustivo. Le ispezioni si basano sulla direttiva della Società Svizzera dell’Industria del Gas e dell’Acqua (SSIGA) W12 «Linee direttive per una buona prassi procedurale nelle aziende dell'acqua potabile». I rapporti che scaturiscono servono alle aziende distributrici di acqua come base per una pianificazione a medio-lungo termine degli interventi da effettuare e per l’aggiornamento del proprio sistema di autocontrollo.
In totale sono state emesse 25 notifiche di contestazione, di cui il 20% (5 casi) a seguito di interventi ispettivi e l’80% (20 casi) a seguito di analisi. Il Laboratorio cantonale segnala inoltre che nel 2022 è stato pubblicato il nuovo manuale Aquati 2.0. Uno strumento sviluppato con l’Asoociazione Acquedotti Ticinesi (AAT) per aiutare le aziende nell’implementazion e della linea guida settoriale W12.
Qualità microbiologica dell’acqua potabile prelevata all’utenza
I prelievi sono effettuati sulla base di un piano di campionamento, nel quale sono identificati i punti di prelievo rappresentativi dell’acqua, o delle diverse acque, servite in ogni comune del Canton Ticino. I campioni prelevati sono stati analizzati per la presenza di enterococchi e Escherichia coli (microrganismi indicatori di contaminazione fecale; valore massimo 0 UFC/100 mL) e la torbidità (misura delle particelle in sospensione; valore di riferimento ≤1 NTU). In totale, sono stati effettuati 823 campioni, di cui 24 (2.9%) risultati non conformi a causa del superamento del valore massimo di E. coli e/o Enterococchi. Tre di questi campioni hanno portatoalla dichiarazione di non potabilità a causa dell’alto contenuto di batteri. Per quanto riguarda la torbidità, 19 campioni (2.3%), sono risultati non conformi per il superamento del valore di riferimento. In due casi in cui la torbidità era non conforme si è anche riscontrata una non conformità microbiologica.
Sorveglianza dell’arsenico nell’acqua potabile
In Ticino l’arsenico ha origini naturali. Esso è presente nel sottosuolo come componente di diversi minerali. Acque sotterranee venute in contatto con questo tipo di rocce, possono arricchirsi di arsenico. Il Laboratorio cantonale esegue ogni anno una campagna di sorveglianza del contenuto di arsenico nell’acqua in rete per verificare l’efficacia delle misure messe in atto dalle aziende a seguito dell’abbassamento del valore di legge nel 2019. Nel 2022 sono stati analizzati 58 campioni prelevati in 29 comprensori, dove vi è una presenza naturale di arsenico. I prelievi sono stati effettuati in marzo e ottobre.
Monitoraggio delle acque sotterranee e di lago utilizzate come acqua potabile
Le falde (acquifere) più importanti come fonte di acqua potabile si trovano nelle pianure e nel fondovalle, dove sono anche concentrati i principali agglomerati urbani, le industrie e le vie di comunicazione. Qui la densità delle attività umane è elevata e numerose sono le fonti di potenziale contaminazione dell’acqua sotterranea. Il monitoraggio dell’acqua di falda viene eseguito annualmente per identificare precocemente variazioni della qualità. Viene analizzata l’acqua greggia, perché analizzando l’acqua in rete, piccole variazioni dei tenori di contaminanti non verrebbero identificati a causa dei trattamenti di potabilizzazione. È però importante notare che l’acqua analizzata non è considerata acqua potabile e non è direttamente regolata dall’Ordinanza del DFI sull'acqua potabile e sull'acqua per piscine e docce accessibili al pubblico (OPPD). I risultati presentati in questo capitolo non si riferiscono quindi all’acqua che raggiunge i consumatori.
Nel 2022 sono stati prelevati in totale 72 campioni, corrispondenti a tutte le falde dalle quali si emunge acqua potabile e alle 4 captazioni a lago (Ceresio). Per queste ultime si è proceduto in seguito a un secondo campionamento per le microcistine. Il monitoraggio include la verifica di diversi parametri, quali la caratterizzazione chimico-fisica dell’acqua, la qualità microbiologica e il contenuto di residui organici e inorganici. Per quanto riguarda i residui organici, sono stati in particolare investigati i composti organici volatili (COV), i pesticidi e i loro metaboliti, le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), il perclorato (ione perclorato, ClO4-) e le microcistine. Maggiori dettagli sono contenuti nell’approfondimento alla fine del presente rapporto.
Per quanto riguarda i parametri d’interesse generale, segnatamente la caratterizzazione della mineralizzazione dell’acqua, la qualità microbiologica e il contenuto di residui inorganici, le analisi non hanno evidenziato particolari problemi e i risultati sono in linea con gli scorsi anni. Fanno eccezione due acque gregge che alla captazione hanno esibito, una tracce di ferro, l’altra di nitrito leggermente superiori ai rispettivi valori massimi fissati dall’OPPD. Infine, metalli e metalloidi di particolare valenza tossicologica come arsenico, cadmio, mercurio, piombo e uranio sono risultati assenti o rilevabili solo a livello di sottofondo.
Per quanto riguarda la mineralizzazione dell’acqua, la figura sottostante mostra la durezza riscontrata dagli acquiferi in base alla classificazione utilizzata in Svizzera, cosi come distribuzione della caratterizzazione dell’aggressività. Più della metà delle captazioni forniscono un’acqua debolmente mineralizzata e tendenzialmente aggressiva, il 19% un’acqua in equilibrio e il rimanente 24% incrostante.