L'iniziativa

Quando donare l'albero di Natale aiuta la fauna del lago

Torna l'iniziativa per dare una nuova vita ai nostri piccoli abeti, riciclandoli e contribuendo allo sviluppo del pesce persico nel Ceresio – Ne abbiamo parlato con Lorenzo Beretta Piccoli, presidente della Sezione Pesca golfo di Lugano
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Irene Solari
06.01.2023 06:00

L’Epifania tutte le feste porta via. Ed è tempo di smontare gli addobbi natalizi. Sabato 7 gennaio, sulle rive del Ceresio si rinnoverà quella che è ormai una tradizione ultraventennale: la raccolta degli alberelli di Natale. La ragione? Un gesto responsabile che va ad aiutare concretamente la fauna ittica del Ceresio, in particolare gli esemplari di pesce persico. Riciclare invece che buttare e, in più, tendere una mano alla biodiversità locale.

Per capire bene di cosa si tratta ne abbiamo parlato con Lorenzo Beretta Piccoli, presidente della Sezione Pesca golfo di Lugano, promotore e organizzatore dell’iniziativa.

Uova a rischio

Come mai gli alberelli di Natale hanno un ruolo fondamentale per lo sviluppo del pesce persico? È una questione di uova. «Ovviamente noi chiediamo di portarci degli abeti naturali, veri, non di quelli di plastica – precisa Beretta Piccoli con un sorriso – una volta che ci vengono donati, noi li prepariamo in modo che nelle settimane successive possano essere posizionati sul fondo del lago. Costruiamo delle strutture sommerse con l’aiuto dei sub per ricreare gli ambienti acquatici idonei alla riproduzione del pesce persico». Un esemplare attualmente molto presente nel nostro lago ma che, senza l’aiuto di queste strutture, difficilmente riuscirebbe a far schiudere le sue uova. Come ci spiega il nostro interlocutore: «Il pesce persico depone le sue uova sul fondo del lago, dove però rischiano di marcire nel limo. Costruendo delle strutture staccate dal fondo, sulle quali vengono collocati dei nastri ovarici, i pesci riescono a deporre le loro uova senza essere a contatto con il limo avendo così una maggior possibilità di schiusa e quindi di efficacia riproduttiva». Diversi i vantaggi dunque.

Lavoro subacqueo

Naturalmente gli alberelli non si piantano da soli sul fondale del lago, «non basta attaccar loro una pietra e farli andare a fondo – precisa Beretta Piccoli –, noi collaboriamo con una società di sub, la Lugano Sub, che ci aiuta a posizionare le strutture sommerse. Ogni anno cambiamo circa 150-200 alberi che vanno sostituiti perché con il tempo l’abete deperisce nell’acqua». Un lavoro di squadra insomma. Necessario per portare avanti un ciclo che richiede un rinnovamento ogni due anni. «I sub, oltre a posizionare gli alberelli nel lago, svolgono anche un lavoro di monitoraggio – continua il nostro interlocutore –, ci aiutano a controllare che effettivamente le uova vengano deposte, e questo è importante. Una collaborazione che è anche diventata ben presto un’amicizia». E aggiunge un’altra curiosità: è da questo sodalizio e da questo lavoro comune che è nata l’idea del presepe sommerso nel Ceresio.

Si faceva già nell’Ottocento

L’attività di creare strutture idonee alla riproduzione del pesce persico non è nuova, ci racconta Beretta Piccoli, si faceva già nell’Ottocento e poi è proseguita per tutto il Novecento. «Solo che storicamente venivano usate le fascine, mentre oggi queste sono più difficili da reperire. Invece gli alberelli di Natale sono sempre più diffusi». In pratica si tratta di una versione rivisitata di quello che facevano i nostri avi, spiega il nostro interlocutore. E aggiunge che utilizzare gli abeti natalizi, oltre che essere una forma di riciclo, avvicina anche un po’ di più la popolazione all’attività dell’associazione: «È un’opportunità interessante anche per spiegare cosa noi pescatori facciamo a côté dell’attività prettamente legata alla pesca».

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Il rispetto del lago

E, infatti, è un lavoro quello della FTAP che mira a curare e salvaguardare la biodiversità delle acque lacustri. Come conferma il nostro interlocutore: «Noi non siamo solo pescatori, lo scopo della nostra associazione è anche quello di occuparsi di ripopolamenti e di migliorare la popolazione ittica. Non preleviamo solo i pesci ma facciamo il nostro meglio affinché il lago rimanga un ambiente ricco, popolato e sano».

Un’idea che ha fatto scuola

Ormai, come detto, sono più di vent’anni che l’iniziativa degli alberelli destinati al lago viene proposta. Eppure, conserva un piccolo primato: «Credo che noi, come sezione di Lugano, siamo stati i primi a pensare di utilizzare l’albero di Natale per questo scopo. Le altre associazioni lavoravano anche loro in tal senso ma utilizzavano ancora le fascine. Noi abbiamo avuto questa intuizione che man mano ha preso piede e adesso tutti utilizzano l’alberello».

L’appuntamento, dunque, per tutti coloro che desiderano donare il proprio albero di Natale per la costruzione di ambienti acquatici è sabato 7 gennaio, dalle 9.00 alle 12.00 al Lido di Lugano, l’entrata sul lato della Foce.

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