Quando i pesci abboccano ad alta quota

Un’alta chicca si aggiunge alle attività invernali di Carì. Sabato è stata infatti inaugurata ufficialmente la pesca sul ghiaccio al laghetto alpino, che rappresenta un’offerta unica in Ticino ma non in altri cantoni come Berna, Grigioni e Obvaldo (dove è promossa da Svizzera Turismo). La Nuova Carì società di gestione Sagl sarà responsabile per la sicurezza per i percorsi di accesso e per la superficie del laghetto, in particolare per il rischio valanghe e per la stabilità del ghiaccio galleggiante. Lo spessore del ghiaccio sarà infatti controllato ad intervalli regolari dal personale della stazione sciistica, che ha definito uno spessore minimo di 30 centimetri (ovvero tre volte il valore minimo comunemente accettato per svolgere attività in sicurezza sul ghiaccio). Nel laghetto verranno regolarmente immessi esemplari di trota iridea (arcobaleno) e trota fario con taglia minima di 24 centimetri provenienti dallo stabilimento di pescicoltura di Lavorgo, di proprietà della Società di pesca La Leventinese.
Massimo cinque catture
I pescatori, ai quali è richiesta un’età di almeno 14 anni, devono essere in possesso del permesso di breve durata (patente), rilasciato da Nuova Carì su mandato dell’Ufficio della caccia e della pesca (da ritirare alle casse degli impianti di risalita, aperte dalle 9, e da riconsegnare entro le 16 annotando le catture effettuate) e potranno pescare dalle 10 alle 14 durante i giorni di apertura degli impianti. Sul laghetto alpino di Carì potranno pescare al massimo 8 persone contemporaneamente, ma gli accompagnatori con meno di 14 anni non verranno conteggiati, per un totale di 5 catture di esemplari di almeno 24 centimetri. La riservazione è obbligatoria e va effettuata mediante email a [email protected] oppure tramite il sito www.cari.swiss con almeno 48 ore di anticipo, indicando numero e nominativi dei pescatori e se vi è la necessità di noleggiare attrezzatura da pesca o da escursionismo come racchette da neve e bastoni.
Nel 2019 la Federazione ticinese per l’acquicoltura e la pesca aveva lanciato l’idea. Inizialmente, oltre al laghetto di Carì, erano stati considerati come possibili destinazioni anche i laghetti alpini di Tremorgio, Robiei e Naret. Dopo numerosi incontri e sperimentazioni pratiche, nel dicembre 2022 il Consiglio di Stato ha infine autorizzato l’attività fino alla stagione 2024/2025.