Quando il paziente è radioattivo

Non si vedono, ma ci sono. Sono i pazienti radioattivi, isolati e curati in un'area specifica dell'Istituto oncologico della Svizzera italiana (IOSI) di Bellinzona, principalmente per far fronte a dei tumori alla tiroide e all'ipertiroidismo, il disturbo che porta a un eccesso della funzionalità della relativa ghiandola. Mediamente in Ticino si parla di 80-100 ricoveri all'anno, di cui 25 circa tumorali tiroidei. A fornirci questi dati è il professor Luca Giovanella, primario della divisione di medicina nucleare allo IOSI e direttore del Centro tiroide dell'Ente ospedaliero cantonale. Ma cosa significa essere un paziente radioattivo? «Essere un paziente radioattivo significa essere in una condizione generata dal ricorso a una terapia tramite iodio-131 o radioiodio, un farmaco, in compressa, che per l'appunto emette radiazioni», spiega il nostro interlocutore. «In questo senso – prosegue – una volta ingerito il medicamento il paziente diventa esso stesso una sorgente, molto debole terrei a sottolineare, di radioattività».
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Sul Corriere del Ticino di sabato 29 agosto anche la testimonianza del ventisettenne Patrick sui sentimenti contrastanti vissuti durante la degenza nella stanzetta della quarantena.