Quando nelle colonie estive la felicità si misurava a chili

Dall’ingrasso a cui erano sottoposti i bambini in generale e i più poveri in particolare, che in un mese di colonia estiva mettevano su quattro o cinque chili, alle intolleranze o esigenze alimentari di tutti i tipi dei ragazzi d’oggi. Tutto è cambiato in un secolo per le colonie estive, ad immagine della «dieta» proposta a Casa Cerentino, una delle più gettonate del Locarnese. «In effetti cento anni fa le suore, che allora dirigevano la colonia di Cerentino, valutavano il successo del soggiorno in montagna – che in quei tempi durava un mese – in base all’aumento di peso dei ragazzi. Le religiose pesavano i fanciulli al loro arrivo, quindi quando lasciavano il soggiorno. Oggi le motivazioni dei genitori che iscrivono i propri figli alla colonia non sono cambiate: farli soggiornare per una o due settimane fuori casa, approfittare della natura e dell’aria buona e condividere questa vacanza, ricca di attività e sport con altri coetanei, è rimasta un’esperienza formativa ed educativa. Ciò che è cambiato è il lavoro nelle nostre cucine: allestire un menù con intolleranze al lattosio, al glutine, piuttosto che per bambini vegetariani o vegani non è semplice», ci spiega sorridendo Cristina Storni, segretaria della Fondazione Alberto Pedrazzini che appunto da più di un secolo propone nel villaggio della Val Rovana la colonia estiva per allievi della scuola dell’obbligo. Con spirito e organizzazione rinnovati, la colonia di Cerentino, completamente ristrutturata nel 2015, offre un’invidiabile esperienza di vita individuale e di gruppo ai partecipanti: oltre a vitto e alloggio, in programma varie attività, giochi, escursioni, valorizzando la natura del luogo, le abitudini e le risorse del paese e del territorio circostante.
Sostegno alle famiglie
I soggiorni estivi nei campi di vacanza, poi, costituiscono per le famiglie un sostegno in ambito extra scolastico, in particolare, dove ambedue i coniugi lavorano, come pure per le famiglie monoparentali. Sempre molto gettonata e ben frequentata, Casa Cerentino negli ultimi anni, quelli caratterizzati dalla pandemia, ha conosciuto uno stop nel 2020 e una ripartenza con qualche difficoltà nel 2021 e l’anno scorso. «In effetti abbiamo ancora qualche posto a disposizione per il turno di colonia estiva che quest’anno si terrà dal 2 al 15 luglio – dice Storni -. E questa disponibilità fino al 2019 non c’era: già a gennaio o febbraio c’era il tutto esaurito. Dunque abbiamo ancora posti, anche per chi usufruisce di padrinati, cioè di aiuti economici da parte di benefattori o parenti che contribuiscono a pagare la retta di due settimane. Retta che è piuttosto contenuta, nello spirito originario della Fondazione, ma che per certe famiglie può costituire un limite: 380 franchi per domiciliati in Ticino e 500 franchi per chi risiede fuori cantone», precisa la segretaria.
Gruppi in aumento
Non tutta la pandemia viene però per nuocere. Alla Casa Cerentino, che può ospitare fino a 44 persone, si rivolgono sempre più gruppi che chiedono di passare qualche giornata immersi nella natura. «In effetti da maggio a settembre abbiamo un fitto calendario di prenotazioni di gruppi composti da un minimo di 15 persone. D’altra parte Cerentino è raggiungibile in 45 minuti da Locarno e qui si respira aria di montagna, che libera dalle tossine accumulate d’inverno in città». Informazioni e prenotazioni su www.casa-cerentino.ch.