Locarno

Quartiere glamour sui Monti? «Difficile, se non impossibile»

Il Municipio giudica poco praticabile la proposta di definire una zona edificabile pregiata e di qualità sulla fascia collinare per attirare nuovi contribuenti – La Legge federale sulla pianificazione del territorio è diventata molto restrittiva
Il comparto collinare è vieppiù caratterizzato da edifici plurifamiliari. © Città di Locarno
Spartaco De Bernardi
08.04.2023 06:00

Creare un quartiere di qualità caratterizzato da abitazioni mono o bifamiliari nella zona di Locarno Monti sarà difficile se non impossibile. Questa, in sintesi, la risposta del Municipio di Locarno all’interrogazione di Mauro Belgeri (Il Centro) e cofirmatari che chiedeva appunto di valutare la possibilità di definire una nuova zona edificabile pregiata nel comparto collinare per attirare nuovi (e facoltosi) contribuenti. Le difficoltà di andare nella direzione auspicata da Belgeri e dei suoi colleghi in Consiglio comunale è da ricondurre ai disposti della Legge federale sulla pianificazione del territorio. Legge che, in virtù delle modifiche entrate in vigore nel 2014, punta sull’uso parsimonioso del territorio attraverso un utilizzo più razionale delle zone edificabili esistenti, con la densificazione delle costruzioni ad uso abitativo e lavorativo, laddove sono presenti degli elementi d’importanza strategica quali i nodi del trasporto pubblico, servizi, commercio e zone adibite allo svago. Detto altrimenti, l’obbligo è di attuare il cosiddetto sviluppo centripeto di qualità. Questo principio è stato ripreso nella scheda R6 del Piano direttore cantonale riguardante lo sviluppo degli insediamenti e la gestione delle zone edificabili, adottata dal Gran Consiglio nel 2012.

Verifica della contenibilità

«Il Municipio ha immediatamente avviato i lavori per ossequiare ai relativi disposti (della scheda R6 del Piano direttore cantonale, ndr.), anche considerando la necessità di porre mano allo strumento pianificatorio nel suo complesso (il Piano regolatore comunale, ndr.), in modo da uniformarlo alla Legge cantonale sullo sviluppo territoriale». Nel concreto, Palazzo Marcacci ha fatto allestire dapprima il Compendio sullo stato dell’urbanizzazione, ovvero una fotografia della situazione attuale in ambito edilizio, per poi procedere con un calcolo del dimensionamento complessivo con uno sguardo rivolto ai prossimi 15 anni. «Il relativo incarto – precisa l’Esecutivo cittadino – è stato inviato al Dipartimento del territorio, per la verifica della plausibilità, lo scorso mese di agosto e siamo ancora in attesa di un riscontro ufficiale. Non ci è dunque possibile fornire dei ragguagli precisi in merito alla situazione del nostro Comune, ma ricordiamo che un indice di riferimento superiore a 120 potrebbe comportare l’obbligo di attuare delle misure di contenimento del potenziale edificatorio del Piano regolatore, senza escludere a priori dei possibili dezonamenti». Al di là dei tecnicismi, se le zone edificabili inserite nel Piano regolatore di Locarno dovessero risultare sovradimensionate rispetto alle previsioni di sviluppo si dovrà provvedere ad una loro riduzione.

Ampliamenti, possibilità remota

Il Municipio cittadino va quindi al nocciolo della questione: «Se possiamo considerare come molto remota la necessità di procedere con dei dezonamenti obbligatori, riteniamo che sia altrettanto aleatoria la concreta possibilità di ampliare una zona edificabile, oltretutto per creare un quartiere a bassa densità edificatoria in un contesto territoriale periferico per rapporto al centro urbano ed ai principali servizi (trasporti pubblici, scuole, commerci, ecc.)». A ciò si aggiunge il fatto che l’aumento degli indici edificatori deciso dal Comune negli anni Novanta nel comparto dei Monti ha indotto una trasformazione progressiva del quartiere con una prevalenza di nuovi edifici a carattere plurifamiliare. Non da ultimo, si deve anche tenere conto dei vincoli fissati dalla Legge federale sulle foreste secondo la quale è di principio vietata qualunque forma di dissodamento se non giustificata da interessi pubblici preminenti. «La giurisprudenza ha già chiarito che ragioni meramente di ordine pianificatorio e/o economico, come nella fattispecie, non sono una giustificazione valida, specie per interventi di grande portata come quello proposto». Se le possibilità di creare un nuovo quartiere residenziale di qualità nel comparto dei Monti appaiono più che remote, Palazzo Marcacci lascia comunque socchiusa una porticina: visto che il Programma d’azione comunale scaturirà da un processo partecipativo molto sviluppato, l’Esecutivo cittadino non esclude a priori che il tema sollevato dall’interrogazione venga ripreso ed affrontato dai gruppi multidisciplinari che verranno chiamati ad elaborare lo scenario strategico di sviluppo della Città nel corso dei prossimi decenni.

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