La storia

Quella volta «a 300 km/h sull'A2 in... aereo»

Le Forze armate svizzere starebbero pianificando per l’estate un’esercitazione con caccia militari sull’autostrada A1 tra Berna e Losanna – L'ultima volta fu nel 1991, a Lodrino
Corriere del Ticino, 15.11.1991. © CdT
Jenny Covelli
10.01.2024 17:00

Le forze armate starebbero pianificando un'esercitazione con caccia militari sull'autostrada A1 tra Berna e Losanna. Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) non ha confermato la notizia anticipata dal Blick, ma l'esercitazione sarebbe prevista durante l'estate nelle immediate vicinanze dell'aerodromo militare di Payerne (VD), dove l'A1 alla fine degli anni Novanta era stata costruita parallelamente alla pista e collegata all'hangar principale. Il Consiglio federale si appresterebbe a esaminare la questione durante il mese di gennaio.

Trentadue anni fa in Ticino

Esercitazioni di questo tipo non sono una novità (assoluta) per la Svizzera: finora, durante la Guerra fredda, ve ne sono state dieci, l'ultima volta sull'autostrada A2 a Lodrino, nel 1991. «A 300 km/h sull'autostrada in... aereo» titolava un articolo del Corriere del Ticino del 15 novembre 1991. «Senza vignetta e a 280 km/h in autostrada!», titolò Die Ostschweiz.

L'A2 (allora N2), il 14 novembre 1991 fu trasformata in pista di atterraggio e di decollo per sedici jet militari nell'ambito dell'esercitazione «Strada» della brigata d'azione 3 che stava svolgendo il corso di ripetizione. L'esercizio, rinviato di un giorno a causa del maltempo, aveva coinvolto i velivoli da combattimento Tiger e Hunter. «I momenti più spettacolari» erano stati il decollo e l'atterraggio sull'autostrada, che avevano richiamato sul posto molti appassionati e curiosi.

Corriere del Ticino, 15 novembre 1991
Corriere del Ticino, 15 novembre 1991

In Svizzera, avevano spiegato a suo tempo gli alti ufficiali, cinque tratti autostradali sono stati progettati e costruiti anche per essere impiegati come piste di emergenza, «di grande importanza per un impiego flessibile dell'aviazione». «L'utilizzo di questi tratti viene preso in considerazione soprattutto quando, in un ipotetico caso di guerra, si rende necessaria l'immediata evacuazione di un aeroporto», si legge sul Corriere del Ticino dell'epoca. «La pista di emergenza di Lodrino è stata pianificata al momento della costruzione della N2 e ha richiesto un investimento di 2,2, milioni di franchi».

Quando, 32 anni fa, «l'aeroporto autostradale» di Lodrino è stato collaudato, ha richiesto un notevole spiegamento di forze e di mezzi per la preparazione. Erano stata smontate 130 tonnellate di strutture metalliche (strisce mediane e guardrail) su una lunghezza di oltre tre chilometri. Erano stati impiegati 600 militi, 140 veicoli e 25 tonnellate di materiale per le trasmissioni, la manutenzione e l'armamento dei velivoli. 

L'A2 era rimasta chiusa dalle 4 del mattino del 14 novembre fino a sera. «Vista dall'alto, l'autostrada sembra un filo sottilissimo e interminabile – aveva raccontato al CdT il capitano Beat am Rhyn –. Un atterraggio sembra impossibile. Le misurazioni effettuate durante la preparazione dimostrano tuttavia che si può atterrare». Tiziano Ponti, pilota collaudatore di Tiger, aveva quindi spiegato che «la differenza tra l'autostrada e una pista risiede soprattutto nella larghezza: una pista normale è larga 40 metri, la N2 (autostrada A2, ndr.) solo 24 metri».

Quel giorno, in Ticino, i Tiger sono atterrati a una velocità di circa 280 km/h, gli Hunter hanno toccato il manto stradale a 250 km/h.

«Abbiamo intenzione di farlo di nuovo qui e là»

Lo scorso marzo, il comandante delle Forze aeree Peter Merz aveva già in realtà preannunciato la possibilità di tornare a decollare e atterrare dalle autostrade. Era intervenuto con un discorso a Bottighofen (TG), all'assemblea generale di Festungsgürtel Kreuzlingen, un'associazione che si batte per la conservazione delle installazioni militari messe fuori servizio dall'esercito nel canton Turgovia con la riforma del 1995. «Qualcuno di voi ricorda che i piloti dei caccia decollavano e atterravano di tanto in tanto sulle autostrade? – aveva chiesto al pubblico –. Abbiamo intenzione di farlo di nuovo qui e là. Il nostro obiettivo è quello di poter decollare e atterrare di nuovo con gli aerei da ex campi d'aviazione militari o autostrade il prima possibile».

Il divisionario – come riportato dalla Schweiz am Wochenende – aveva pure parlato di una strategia di decentramento: «In futuro, saremo in grado di dispiegare i nostri aerei da combattimento e i nostri droni da campi d'aviazione alternativi oltre a quelli conosciuti». Dal punto di vista strutturale, dovrebbero essere apportate solo minime modifiche temporanee: «Non metteremo torri sull'autostrada. È prevista la creazione di unità mobili di aviazione in grado di trasformare un'autostrada in una pista di decollo e atterraggio, di farla funzionare e di sorvegliarla».