Inaugurazione

«Questo museo racchiude l’anima del nostro patrimonio»

Dopo due anni di lavori e quattro milioni di investimento riapre lo spazio espositivo ad Airolo – Offerta rinnovata con mostre permanenti e temporanee
Davide Rotondo
Davide Rotondo
11.06.2022 06:00

Oggi lo diamo forse un po’ per scontato, ma transitare per il valico alpino non è sempre stato così facile e relativamente sicuro come lo è adesso. A ricordarci l’evoluzione delle cose c’è il Museo nazionale del San Gottardo che, dopo due anni di lavori per il suo rinnovo, riaprirà con le porte aperte di domani, svelando un’offerta inedita. Iniziato nel 2020, il progetto portato avanti dalla Fondazione Pro San Gottardo e firmato dall’architetto Fabio Milesi, è costato 4 milioni di franchi di cui uno da parte del Cantone a fondo perso, uno dalla Confederazione e i restanti due da offerte di benefattori. Ieri la stampa è stata invitata per una visita tra le mura che racchiudono questa importante storia. Una storia che ora verrà raccontata in modo più moderno e al passo con le nuove tecnologie rispetto al vecchio museo inaugurato nel 1986. «Ci troviamo in un immobile storico di grande valore – ha detto il presidente della Fondazione, Dick Marty, durante l’incontro –, la Pro San Gottardo è stata creata 50 anni fa per sventare il pericolo che finisse nelle mani di privati stranieri che forse non avrebbero avuto la giusta sensibilità per preservarlo». Il lavoro della Fondazione si è esteso anche alla ristorazione e all’informazione, con i lavori alla Vecchia Sosta e la creazione di un info-point per i turisti.

L'abbraccio tra Nord e Sud

Il San Gottardo è sempre stato più di un semplice valico alpino. Ha svolto un ruolo nella difesa militare del Paese durante la Seconda guerra mondiale, nella politica europea dei trasporti e, a livello locale, nell’area economica delle valli. «Per molta gente è un luogo di riferimento in cui si riconoscono e si tramandano molti costumi e usanze – ha spiegato il membro della Commissione del museo Marzio Eusebio –. Qui c’è l’anima di questo patrimonio che deriva dal San Gottardo. Sicuramente è un punto in cui Nord e Sud si incontrano ed è testimonianza del fatto che il Ticino ci tiene ancora a essere legato alla Svizzera e premia questa unione quasi unica al mondo. Era importante rinnovarsi, ma l’offerta preserva anche la sua forma didattica per le numerose scuole che ci visitano».

I contenuti

La mostra permanente si snoda su sette sale tematiche: il buco di Uri, la galleria ferroviaria, le fortificazioni militari, le centrali idroelettriche, la galleria stradale e infine quella di base. Oggetti, ricordi e testimonianze del lungo percorso che è stato fatto per arrivare fino ad oggi partendo dal 1200. La nuova esposizione include anche uno spettacolo multimediale che ripercorre leggende, storie e avvenimenti drammatici dal titolo «San Gottardo: storia di un’accelerazione». Lo spazio accoglierà inoltre esposizioni temporanee del Museo Alpino svizzero, che come tema di apertura propone «La gita domenicale». Per l’occasione è stato preparato un filmato che raccoglie, per la maggior parte, spezzoni di riprese amatoriali per mano dei turisti stessi dagli anni Venti agli anni Ottanta. «Il modo di viaggiare sta cambiando – ha affermato il direttore del Museo Alpino svizzero, Beat Hächler –. Il Gottardo è un posto meraviglioso per chiedersi dove stiamo andando». Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18 fino alla fine di ottobre. Maggiori informazioni su www.passosangottardo.ch.