Sotto la lente

«Qui gli artisti lasciano un po’ della loro anima»

Si celebrano oggi i vent’anni di attività della storica Galleria Job, nel cuore di Giubiasco – Oltre 110 le mostre che sono state protagoniste degli spazi in via Borghetto, in una tradizione espositiva che continua e si rinnova – Il titolare Massimo Pacciorini: «È stata una sfida ma soprattutto un’opportunità»
© CdT/Chiara Zocchetti
Irene Solari
21.09.2024 06:00

Vent’anni e sentirli, questo è il bello. Sì, perché parliamo di vent’anni di arte, vent’anni di fotografia. E vent’anni di esposizioni, centodieci per la precisione. Sono i traguardi che ha raggiunto la Galleria Job, situata da quattro lustri nel cuore di Giubiasco, in via Borghetto. In cui, proprio oggi, si terrà un evento per omaggiare e ringraziare artisti, sostenitori e pubblico di questo luogo speciale, dedicato a chi ha «l’occhio per il bello» e dove l’arte è di casa. A decorare gli spazi i manifesti delle numerose mostre personali e collettive proposte in questo lungo periodo di attività. Per l’occasione è stato anche stampato «Galleria Job, Venti anni di mostre e incontri», un libretto celebrativo in edizione numerata - disponibile in 150 esemplari - che presenta tutti gli artisti e le opere ospitati nel corso del tempo.

Storia di una passione

«Sono stato fortunato», spiega il titolare Massimo Pacciorini nel ripercorrere questi vent’anni di attività. «Facendo di professione il fotografo ho avuto l’occasione di lavorare per grandi artisti e di conoscerli personalmente, seguendo e documentando quello che facevano». Professionista indipendente da 45 anni, Pacciorini ha iniziato la sua attività grazie al papà che conosceva diversi artisti e che gli ha trasmesso questa passione. La Galleria Job poi è nata quasi un po’ per caso da un’occasione che si è presentata nella primavera del 2004 e colta al volo: «Insieme ad alcuni colleghi fotografi avevamo allestito una mostra con delle foto di viaggi fatti tra Australia e Giappone. Nello stesso periodo in via Borghetto, accanto al Labojob di mia sorella Nicoletta, c’erano due locali commerciali vuoti appartenenti alla storica Cartoleria Giuliani che aveva chiuso. Finita l’esposizione dedicata ai viaggi ho quindi pensato di spostare le fotografie in quel locale e da lì è partita l’avventura».

Ogni artista è diverso e mi sono sempre impegnato nel trovare il modo migliore per presentarlo

Come fotogrammi

Lo slancio decisivo, però, arriva con la seconda mostra. Quella dello scultore Pierino Selmoni: «Mi ha introdotto a vari professionisti affermati che mi hanno dato la spinta per iniziare seriamente questo lavoro». Da quel momento sono stati quasi 150 gli artisti, tra fotografi, pittori, grafici, incisori, ceramisti, scultori, che sono passati di qua. Lasciando qualcosa in più di una testimonianza: «Gli artisti che portano qui le loro opere lasciano anche una parte della loro anima». A varcare la soglia della galleria sono stati anche svariati critici d’arte, spiega Pacciorini rievocando i momenti più significativi: «Presentavano le opere e gli artisti andando molto in profondità». E adesso, a distanza di vent’anni, sono le immagini dei manifesti e i ritratti a raccontare la storia. «Per questo ho voluto appendere le immagini di tutte le mostre che si sono susseguite qui, degli artisti e dei loro atelier. Sono come i fotogrammi di un film».

Ho messo insieme due mie grandi passioni e sono sempre riuscito a reinventarmi

Un posto speciale

Anche i singoli allestimenti sono sempre stati realizzati con molta cura e attenzione: «Ogni artista è diverso e mi sono sempre impegnato nel trovare il modo migliore per presentarlo». Un riguardo che viene dedicato pure all’accoglienza degli ospiti in un ambiente conviviale e informale e come, di riflesso, alla zona esterna della Galleria, dove si trova la fontana che viene sempre ornata di fiori. E, quanto al segreto per resistere tutti questi anni con un’attività dedicata all’arte, Pacciorini spiega: «Ho messo insieme due mie grandi passioni e sono sempre riuscito a reinventarmi. La Galleria è stata una sfida ma soprattutto un’opportunità, sono felice di essere arrivato fino a qui e voglio continuare ad andare avanti».