Tribunale

Ragazza uccisa in Pakistan: assolti padre, zio e fratello

La giovane italo-pachistana era stata portata via da Brescia per costringerla a nozze combinate nel Paese d’origine ed era stata poi uccisa perché le aveva rifiutate
Sana Cheema, la ragazza morta strangolata.
Ats
15.02.2019 12:27

ISLAMABAD - Un tribunale pachistano ha assolto «per mancanza di prove certe» il padre, lo zio e il fratello di Sana Cheema, la 25enne italo-pachistana portata via da Brescia nell’aprile del 2018 per costringerla a nozze combinate nel Paese d’origine della famiglia e poi uccisa perché le aveva rifiutate.

I familiari avevano inizialmente detto che Sana era morta per cause naturali, ma l’autopsia rivelò che era stata strangolata.

Dopo tre mesi di processo, il giudice Amir Mukhtar Gondal, del tribunale di Gujrat, nel Punjab, ha ordinato il rilascio del padre di Sana, Ghulam Mustafa Cheema, dello zio Mazhar Cheema e del fratello Adnan per mancanza di prove che scongiurino «ogni ragionevole dubbio».

Durante le indagini, i tre familiari confessarono di aver ucciso Sana perché aveva «disonorato» la famiglia. Confessione poi ritrattata.