L'intervista

Raiffeisen ha chiuso un anno definito «eccezionale»

Heinz Huber, il CEO del terzo gruppo bancario svizzero, sottolinea come la redditività sia stata alimentata anche dalle scelte strategiche che spingono per trasformare l’istituto in una banca d’investimento accessibile a tutti i risparmiatori
Heinz Huber, presidente della direzione generale di Raiffeisen Svizzera.
Generoso Chiaradonna
03.03.2023 06:00

È stato un anno molto positivo per Raiffeisen, tanto che la direzione non esita a definirlo «eccezionale». A livello di Gruppo i ricavi sono saliti, rispetto a un anno fa, del 4% a 3,4 miliardi di franchi; il risultato operativo è progredito del 7% a 1,27 miliardi, mentre l’utile netto si è attestato a 1,18 miliardi, con un incremento di quasi l’11%. Anche i risultati della Federazione delle banche Raiffeisen Ticino e Moesano rispecchiano il buon andamento nazionale.

Ma quali sono i pilastri del successo e le priorità per l'anno in corso? Lo abbiamo chiesto a Heinz Huber, CEO di Raiffeisen Svizzera: «L’ottimo risultato è in gran parte merito della redditività operativa del nostro Gruppo. Il volume ipotecario, i depositi della clientela e i ricavi netti sono nuovamente cresciuti. Oltre all’andamento positivo nelle operazioni su interessi, un contributo importante al successo è stato dato in particolare dalle solide operazioni su commissione e prestazioni di servizio», afferma Huber. Ricordiamo che l’anno scorso i ricavi da interesse sono salite a 2,5 miliardi (+5,6%) e quelli da commissione a 591,4 milioni (+10,3%).

«Anche i progressi strategici sono visibili. Le attività di previdenza e d'investimento continuano sul percorso di crescita e forniscono un contributo importante alla diversificazione del modello aziendale. Le nostre priorità per il 2023 sono chiare: oltre alla consulenza personale, che nel frattempo include, accanto a temi legati al finanziamento, anche quelli patrimoniali e previdenziali, investiamo sostanzialmente nella vicinanza e nell'ampliamento dell'accesso digitale per la clientela. Nel corso dell'anno, la nostra nuova app, che riunirà tutti i servizi digitali entro il 2025, sarà disponibile per i primi gruppi di clienti, assieme a un onboarding digitale. Per quanto riguarda il nostro core business, stiamo lanciando un processo ipotecario automatizzato, creando così più tempo per la consulenza alla nostra clientela».

Tassi positivi, finalmente

Il 2022 è stato l'anno in cui la Banca nazionale svizzera ha abbandonato la politica dei tassi negativi. Cosa comporta questo per voi e soprattutto per la clientela privata? «Il fatto che il tasso di riferimento sia di nuovo in territorio positivo dopo così tanto tempo è un ritorno alla normalità. Per i risparmiatori, l'inversione dei tassi di interesse ha portato a un graduale ritorno a condizioni più positive sui loro conti. Raiffeisen Svizzera, ad esempio, raccomanda alle Banche Raiffeisen di remunerare gli importi fino a 100 mila franchi sui conti risparmio soci con un interesse dello 0,5% a partire dal 1. aprile 2023. Tra i clienti ipotecari, abbiamo potuto osservare che la domanda di ipoteche fisse è diminuita notevolmente dall’inizio del 2022, mentre la domanda di ipoteche Saron è aumentata in modo significativo. Nel caso delle ipoteche fisse, si registra anche una tendenza verso durate più brevi. Il contesto resta difficile per gli investitori. Ma soprattutto nel settore delle obbligazioni, l’inversione dei tassi di interesse crea ancora una volta interessanti opportunità e anche il mercato azionario svizzero è molto richiesto a causa della sua tendenza a essere difensivo. Nonostante il difficile contesto di mercato, nel 2022 Raiffeisen ha registrato 3,9 miliardi di afflussi di nuovi fondi nei nostri depositi», afferma Huber.

Il risparmio privato è stato di fatto penalizzato in questi anni. Le possibilità di generare redditi passivi (conti di risparmio, obbligazioni di cassa, titoli della Confederazione) erano scomparse per i risparmiatori non propensi al rischio. Ci sarà un ritorno su questa classe di investimento? «In effetti, prodotti come le obbligazioni di cassa e i depositi vincolati, che praticamente non sono più stati stipulati negli ultimi anni, si sono risvegliati dal letargo. E grazie ai tassi di interesse più elevati, vale nuovamente la pena conservare i propri risparmi di denaro su un conto di risparmio. Oltre a questi proventi passivi, vorremmo anche offrire al maggior numero possibile dei nostri clienti l’accesso alla costituzione di patrimonio sostenibile con soluzioni di previdenza e di investimento semplici. Con il nostro Pilastro 3a digitale, ad esempio, i clienti possono aprire facilmente un deposito di previdenza nell’e-banking. Abbiamo ridotto il volume minimo di investimento nei mandati di gestione patrimoniale a 50 mila franchi. La nostra gestione patrimoniale digitale Rio è disponibile già a partire da 5 mila franchi.

Nel Luganese da cento anni

Raiffeisen, grazie alla struttura cooperativa, è presente in tutte le regioni svizzere (campagna e città). Quale ruolo ha la Svizzera italiana? «La Svizzera italiana è molto importante per Raiffeisen. Quest'anno possiamo persino festeggiare un anniversario speciale: la prima Banca Raiffeisen del cantone è stata fondata a Sonvico 100 anni fa. Mi fa molto piacere che Raiffeisen sia radicata in questa regione da così tanto tempo e con tanta forza. Oggi, le 17 Banche Raiffeisen della Federazione Ticino e Moesano contano 258.700 clienti e 123.420 soci. In particolare, nel settore della previdenza e degli investimenti, le Banche locali stanno dando un contributo importante all'andamento positivo all'interno del Gruppo. I depositi della clientela presso tutte le Banche Raiffeisen nella Svizzera italiana sono aumentati del 4,3 per cento a 14 miliardi. Questo dimostra che possiamo vantare un alto livello di fiducia da parte dei clienti nella regione».

Oltre i cento milioni l’utile operativo in Ticino e Moesano

I conti di Raiffeisen Svizzera sono stati commentati in Ticino da Alina Augello, responsabile della banca per il Sud delle Alpi e il Moesano. Augello ha ricordato come il modello cooperativo sia un modello vincente. I risultati della Federazione Ticino e Moesano (FBRTM)non sono dissimili, per quanto riguarda le performance, da quelli nazionali. Tutte le principali voci hanno il segno positivo, ha spiegato Mauro Cavadini, presidente della FBRTM. L’utile lordo è salito a 105 milioni (+10%) come pure i depositi della clientela: 14 miliardi di franchi (+4,3%). Afflussi arrivati anche da Credit Suisse. Cavadini: «Non c’è stata alcuna scelta strategica». Raiffeisen si conferma leader di mercato per le ipoteche: 14 miliardi (+2,3%), un’ipoteca su 4.