Italia

«Razzismo di Stato, la polizia uccide»: scontri violenti durante il corteo per Ramy Elgaml

A Roma e Bologna sfociano nel caos le manifestazioni per il giovane egiziano morto in un inseguimento con i carabinieri a Milano - Giorgia Meloni: «Ignobile episodio di disordine»
Red. Online
12.01.2025 10:30

La situazione è degenerata, ieri sera a Roma, in occasione del corteo per Ramy Elgaml, il 19.enne morto lo scorso 24 novembre a Milano dopo un inseguimento in scooter con i carabinieri. Il giovane egiziano si trovava a bordo di un T-Max guidato dal tunisino Fares Bouzidi, ora accusato di omicidio stradale. Nell'inchiesta per far luce sul decesso del giovane sono indagati pure tre carabinieri.

La manifestazione nella Capitale, non preavvisata alla Questura, si stava svolgendo in concomitanza con altre promosse dal Coordinamento Antirazzista italiano a Brescia, Bologna e Milano.

Quella che doveva essere una manifestazione per chiedere giustizia, in seguito alla diffusione del video dell’inseguimento, in cui si vede l’auto degli agenti speronare più volte lo scooter, è presto sfociata in scontri violenti tra i partecipanti e le forze dell’ordine. «Vendetta per Ramy, la polizia uccide», «Giustizia per Ramy, ma quale sicurezza», sono alcune delle frasi che si potevano leggere sugli striscioni esposti dai partecipanti. E poi i cori contro la polizia, come: «Unici stranieri gli sbirri nei quartieri».

Gli oltre 400 manifestanti dei collettivi autonomi e dei gruppi studenteschi, che si erano radunati in Piazza dell’Immacolata, nel quartiere San Lorenzo, hanno iniziato a lanciare bombe carta, fumogeni e bottiglie contro un supermercato. Poi, una volta giunti in Piazza dei Sanniti, è scoppiata la guerriglia urbana.

Le forze dell'ordine hanno risposto con decise cariche di contenimento, mentre la tensione saliva alle stelle. Il bilancio provvisorio è di 8 agenti feriti, tutti portati in ospedale. Uno, in particolare, è stato ferito al volto dall’esplosione di una bomba carta, ha fatto sapere Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di polizia COISP: «L’uso di bombe carta, fumogeni e l’attacco deliberato alle camionette della polizia non è altro che una vile aggressione contro lo Stato e chi lo rappresenta», ha affermato citato dal Corriere della Sera.

La premier italiana Giorgia Meloni, su X, ha duramente condannato quanto avvenuto: «Tra bombe carta, fumogeni e aggressioni, ieri sera a Roma abbiamo assistito all'ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos ad opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo. Non si può utilizzare una tragedia per legittimare la violenza. Alle Forze dell’Ordine va la nostra solidarietà, insieme agli auguri di pronta guarigione agli agenti feriti. Siamo dalla vostra parte».

Pure il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha sottolineato che le aggressioni alle forze dell'ordine «devono essere condannate da tutti, senza indecisioni o speciosi distinguo» aggiungendo che il diritto a manifestare non «può mai essere usato come scusa per atti di violenza, intimidazione o per sfidare l'autorità dello Stato». E ancora: «Chi si macchia di queste azioni vergognose, a partire da quelle poste in essere nelle ultime occasioni sarà perseguito con la massima determinazione». Il presidente della Camera Lorenzo Fontana, ieri sera, ha espresso «solidarietà agli agenti» e definito «inaccettabile» la loro aggressione. 

L'ANSA parla di momenti di tensione anche al presidio bolognese, dove sono stati lanciati oggetti contro il cordone di polizia schierato ed esplosi petardi. In un paio di occasioni le forze dell'ordine sono entrate in contatto con gli studenti per respingerli. Oltre ai tafferugli, si sono registrati atti vandalici in città ed è stata presa di mira pure la Sinagoga di Bologna. Il sindaco Matteo Lepore ha espresso la sua solidarietà alla comunità ebraica, denunciando danni ingenti: «Questa notte, gruppi di violenti hanno devastato il centro storico della nostra città incendiando cassonetti, lanciando pietre e ogni sorta di oggetto contro le forze di polizia e i vigili del fuoco. Sono state infrante vetrine, agiti atti vandalici e imbrattati muri con scritte, rovesciate fioriere e dehors. Stiamo ancora facendo la conta dei danni, che comunque appaiono ingenti, in molte strade e piazze. Particolare preoccupazione va espressa per gli atti vandalici e le minacce contro la Sinagoga di Bologna, per la quale esprimo la mia solidarietà alla comunità ebraica. Così come esprimo solidarietà ai commercianti e lavoratori che hanno subito danneggiamenti, saremo al loro fianco».

Situazione diversa a Milano, dove la manifestazione è partita da piazza San Babila. All'angolo tra Corso Monforte e via San Damiano, gli attivisti hanno rovesciato della vernice rossa sull'asfalto a simulare il sangue e acceso alcuni fumogeni, esponendo poi uno striscione con scritto «Ramy ucciso, razzismo di Stato».

Un secondo corteo è stato organizzato nel Capoluogo lombardo in viale Tunisia, dove alcuni attivisti hanno realizzato con la vernice la scritta «Ramy vive» su un muro. In un'altra occasione, in via Settembrini, hanno scritto «Non è sicurezza, è profilassi razziale e uccide». La conclusione del corteo, che è passato anche per corso Venezia, corso Buenos Aires e via Lazzaretto, è stata in piazza Duca d'Aosta. Tra i partecipanti anche la fidanzata della vittima.