Reazioni contrastanti all'esito della Cop29
Reazioni contrastanti all'esito della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Baku, in Azerbaigian (Cop29). Per il Sud Globale i risultati sono assolutamente insufficienti, per il presidente uscente degli USA Joe Biden si tratta invece di un passo significativo e irrevocabile. Il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres ha esortato le nazioni a considerarlo come una «fondamenta» su cui costruire
Il gruppo africano dei negoziatori alla Cop29 ha affermato che l'accordo sui finanziamenti per il clima da 300 miliardi di dollari (267 miliardi di franchi al cambio attuale) concordato è «troppo poco e troppo tardivo» per il continente.
«Siamo estremamente delusi dalla mancanza di progressi sulle questioni critiche per l'Africa», ha detto Ali Mohamed, presidente keniano del gruppo, alla Cop29. «L'Africa ha lanciato e continuerà a lanciare l'allarme sull'inadeguatezza dei finanziamenti per il clima».
Guterres: «Fondamenta su cui costruire»
L'India ha criticato l'accordo affermando che l'Azerbaijan, paese ospitante, ha ignorato le sue preoccupazioni. «L'importo che si propone di mobilitare è abissalmente misero. È una somma irrisoria», ha detto la funzionaria indiana Leela Nandan. «L'India si oppone all'adozione di questo documento».
Guterres ha espresso preoccupazione per il fatto che l'accordo finanziario sul clima non sia andato abbastanza lontano. Ha esortato le nazioni a considerarlo come una «fondamenta» su cui costruire.
«Avevo sperato in un risultato più ambizioso, sia in termini di finanza che di mitigazione, per affrontare la grande sfida che ci troviamo ad affrontare», ha indicato Guterres in una dichiarazione, aggiungendo che sta facendo appello «ai governi affinché considerino questo accordo come una base e vi costruiscano sopra».
Biden: «Nessuno può fermare la rivoluzione energetica»
«Nessuno può fermare la rivoluzione sull'energia pulita», ha detto dal canto suo Biden commentando l'esito della conferenza. «Oggi alla Cop29, grazie in parte agli sforzi instancabili di una forte delegazione americana, il mondo ha raggiunto un accordo su un risultato storico. A Baku, gli Stati Uniti hanno sfidato i paesi a fare una scelta urgente: lasciare le comunità vulnerabili in preda a disastri climatici sempre più catastrofici, oppure farsi avanti e avviare un percorso verso un futuro migliore», ha sottolineato il democratico.
«Negli anni a venire siamo fiduciosi che gli Stati Uniti continueranno questo lavoro: attraverso i nostri Stati e città, le nostre imprese e i nostri cittadini, supportati da una legislazione duratura come l'Inflation Reduction Act, il più grande investimento sul clima e sull'energia pulita della storia».
«Anche se alcuni potrebbero cercare di ritardare la rivoluzione dell'energia pulita in corso in America e nel mondo, nessuno può annullarla, nessuno», ha dichiarato il presidente con un chiaro riferimento al suo successore repubblicano Donald Trump.
Unione Europea: «Una nuova era per la finanza climatica»
L'Unione europea (UE) ha salutato un accordo raggiunto tra quasi 200 nazioni come una «nuova era» nella finanza per i paesi più poveri per combattere il riscaldamento globale. «La Cop29 sarà ricordata come l'inizio di una nuova era per la finanza climatica», ha affermato il commissario europeo per il clima Wopke Hoekstra.
L'intesa è «deludente» e «non all'altezza delle sfide», si è invece rammaricata la ministra francese per la transizione ecologica Agnès Pannier-Runacher. Nonostante «diversi progressi», tra cui il triplicamento dei finanziamenti ai paesi poveri minacciati dal cambiamento climatico, la conferenza è stata caratterizzata «da una reale disorganizzazione e da una mancanza di leadership da parte della presidenza azera», ha affermato la ministra in una dichiarazione inviata all'agenzia di stampa France-Presse (Afp).
Regno Unito: «Un passo avanti»
Il segretario all'energia del Regno Unito, Ed Miliband, ha accolto con favore l'intesa. «Non è tutto ciò che noi o altri volevamo, ma è un passo avanti per tutti noi», ha affermato in una dichiarazione rilasciata poco dopo l'annuncio dell'accordo.
Miliband ha aggiunto che l'impegno a fornire 300 miliardi di dollari all'anno in finanziamenti entro il 2035 al mondo in via di sviluppo «riflette giustamente l'importanza di andare oltre i donatori tradizionali come la Gran Bretagna e il ruolo di paesi come la Cina nell'aiutare coloro che sono in prima linea in questa crisi». «Se questi finanziamenti vengono utilizzati nel modo giusto, potrebbero ridurre le emissioni equivalenti a un miliardo di auto e potrebbero proteggere quasi un miliardo di persone dagli impatti del cambiamento climatico», ha affermato.
Miliband, ex leader del partito laburista britannico, tornato al potere a luglio, ha sostenuto che l'accordo complessivo «invia il segnale che la transizione verso l'energia pulita è inarrestabile».