Muralto

Restauro del Grand Hotel, anche la STAN si oppone

La domanda di costruzione è ritenuta lacunosa per quanto riguarda la tutela dello storio edificio, bene culturale di importanza cantonale
©Chiara Zocchetti
Red. Locarno
11.04.2022 14:57

«Lacunosa in merito agli obiettivi e alla tutela del monumento in tutte le sue complesse manifestazioni che lo rendono degno della massima protezione stabilita dalla legge». Questo il giudizio formulato dalla Società ticinese per l'arte e la natura (STAN) al riguardo della domanda di costruzione per il restauro ed il rilancio del Grand Hotel di Muralto da parte della GHL SA, società del Gruppo Artisa. Domanda di costruzione contro la quale la STAN ha inoltrato opposizione per il tramite dell'avvocato Piero Colombo. Va ad aggiungersi a quella presentata dalla Hotel Belvedere Locarno SA, società che gestisce l'omonimo albergo situato a poche decine di metri di distanza dal Gran Hotel. «Pur condividendo il desiderio di riaprire e di restituire presto al Locarnese un edificio di grande importanza e da troppi anni in abbandono», la STAN sottolinea che una domanda di costruzione «non può essere equiparata all'introduzione di un progetto da discutere poi con le autorità preposte e con terzi» come riportato nella relazione tecnica riguardante il restauro dello storico albergo. Deve invece «documentare, a conclusione di una fase preliminare essenziale, tutto quanto determinante per una completa comprensione di ciò che si andrà poi nei dettagli costruendo». Ciò che non sarebbe il caso, sempre secondo la STAN, la quale reputa che nella documentazione allegata alla domanda di costruzione non siano sufficientemente illustrati i dettagli riguardanti la tutela dell'edificio storico. Non basta, aggiunge la Società ticinese per l'arte e la natura citando ancora la relazione tecnica, indicare che siano già «intercorsi sopralluoghi con i rappresentanti dell'Ufficio Beni culturali e che «con lo sviluppo del progetto è garantita la stretta collaborazione per permettere si sviscerare e risolvere tutti i dettagli che servono per garantire l'obiettivo della conservazione» integrando nel team dei progettisti «uno specialista nel restauro che, dopo le opportune e necessarie analisi sulla sostanza e sulla storia, proporrà interventi di restauro conservativo». Da qui la decisione della STAN di inoltrare opposizione «per attirare l'attenzione dell'istante e degli uffici preposti su carenze nella domanda di costruzione e discordanze tra progetto e norme o obiettivi di tutela e di valorizzazione«. Nel comunicato stampa firmato dal presidente Tiziano Fontana, la STAN annuncia poi di voler raccogliere l'invito dei promotori del restauro del Grand Hotel ad esser coinvolta, unitamente ai vicini e alle autorità comunali e cantonali affinché il progetto di conservazione e di rilancio raccolga l'ampio consenso del quale necessita nel modo più assoluto. «La STAN - conclude il comunicato stampa - confida nella possibilità di trovare soluzioni che rispettino la sostanza storica dell’edificio e del suo parco permettendone un utilizzo conforme al suo alto valore culturale; in questo senso ha chiesto, conformemente alla Legge edilizia, che l’istante sia invitato ad approfondire questi aspetti problematici, i quali potranno essere esaminati e discussi nell’ambito di un esperimento di conciliazione, come indicato nell’opposizione«.