Brissago

Riabilitazione assistita da robot per i 60 anni della Hildebrand

La clinica celebra l’anniversario con progetti grazie ai quali continuare a garantire terapie d’eccellenza - Alla sede principale sulle rive del Verbano si aggiungerà presto un centro specialistico per cure ambulatoriali a Lugano
Una delle apparecchiature tecnologicamente avanzate di cui si è dotata la clinica. © Ti-Press/Pablo Gianinazzi
Spartaco De Bernardi
13.03.2023 16:15

Dal «valetudinarium» dove i legionari romani venivano rimessi in sesto dopo una battaglia, alla sala attrezzata con strumenti altamente tecnologici per fornire ai pazienti una terapia robotico-assistita. Nel corso dei secoli la riabilitazione, quasi inutile evidenziarlo, ha compiuto passi da gigante. Ma il suo obiettivo rimane lo stesso: restituire le persone al proprio ambito di vita personale, familiare e socio-lavorativo dopo una malattia o un evento traumatico. Un obiettivo che la Hildebrand di Brissago, clinica indipendente gestita da una fondazione privata, persegue da 60 anni. Venne infatti aperta nell’aprile del 1963, hanno rammentato il presidente del Consiglio di fondazione Daniele Lotti ed il direttore Sandro Foiada durante un incontro con la stampa indetto per sottolineare gli eventi ed i progetti promossi per sottolineare quest’anniversario.

Proiettati verso il futuro
Iniziamo proprio dai progetti che la Hildebrand ha voluto regalarsi per i suoi  60 anni e che, ha affermato Foiada, «le permetteranno di rimanere al passo con i tempi e di continuare ad assolvere il suo compito nel segno dell’eccellenza e dell’elevata qualità di cura a favore del paziente bisognoso di riabilitazione, in particolare in ambito neurologico». Eccellenza ed elevata qualità di cura che dal mese prossimo potranno essere garantite da una terapia robotico-assistita. «Dopo un lungo periodo di studio e valutazione interdisciplinare - ha spiegato il direttore della clinica - ci siamo dotati di quattro strumenti tecnologicamente avanzati che, primi in Ticino, abbiamo scelto per offrire ai nostri pazienti una modalità di recupero funzionale e cognitivo».

Presenza anche nel Sottoceneri
La clinica brissaghese sta inoltre lavorando all’apertura di un centro ambulatoriale per la riabilitazione neurologica a Lugano. Una struttura - situata in un luogo strategico della città qual è la pensilina dei bus che in futuro sarà anche il terminale della rete tram-treno - che garantirà ai pazienti del Sottoceneri, e più in generale di tutto il cantone, la tanto desiderata continuità di cura. Il futuro centro ambulatoriale godrà della stretta collaborazione del Neurocentro della Svizzera italiana e del Centro svizzero per paraplegici di Nottwil. Insomma, un’offerta all’avanguardia e ora anche diffusa sul territorio per rispondere ad un bisogno sempre più pressante. Come ha ricordato Graziano Ruggeri, primario della Hildebrand, le degenze in ospedale sono sempre più brevi: superata la fase acuta, il paziente viene dimesso, ma prima di poter rientrare a casa necessita spesso e volentieri di terapie riabilitative. Terapie che, gli ha fatto eco il co-primario nonché direttore sanitario della Hildebrand Paolo Rossi, sono assicurate da una équipe multidisciplinare composta da medici, infermieri, fisioterapisti, neuropsicologici, fisioterapisti e assistenti sociali. La clinica brissaghese, oltre ad essere all’avanguardia nelle terapie riabilitative, da anni è pure parte integrante della formazione di infermieri, fisioterapisti ed ergoterapisti nell’ambito dei corsi di laurea della SUPSI.E dall’anno scorso è parte attiva anche nella formazione pratica dei nuovi medici «portando l’insegnamento della neuroriabilitazione nella Master School of Medicine della facoltà di Scienze biomediche dell’USI», ha evidenziato Rossi.

Padre e figlia benefattori
Tutto ciò non sarebbe possibile senza la lungimiranza e la generosità di Wilhelm Hildebrand e di sua figlia adottiva Else. Il facoltoso cittadino nato nel 1854 nell’allora Granducato del Baden, ottenuta la cittadinanza svizzera acquistò diverse proprietà nel nostro Paese. Tra queste anche Villa Helvetia a Brissago, che donò alla figlia nel 1914. Finanziò inoltre attività filantropiche durante la Prima guerra mondiale e negli anni successivi, pagando il trasporto ed il soggiorno a Locarno di bambini tedeschi, austriaci e ungheresi, per la maggior parte orfani, accompagnati da infermiere e docenti. Morì a Brissago nel 1947 e per onorare la sua memoria, la figlia Else (scomparsa nel 1971) decise di istituire una fondazione il cui scopo originario era la costruzione e la conduzione di una casa di convalescenza per persone bisognose. Gli architetti Jäggli e Broggini elaborarono poi il progetto che nel 1963 sfociò nell’apertura della clinica Hildebrand edificata sui sedimi dove sorgeva Villa Helvetia.

Sono parecchie le attività organizzate per festeggiare i 60 anni della clinica Hildebrand: una serie di conferenze, la prima il 19 marzo, con personaggi legati al territorio del Locarnese, al mondo della medicina, dello sport e della cultura; le porte aperte il 22 luglio; una mostra di foto e documenti storici; la traversata a nuoto del lago, dalle isole di Brissago a Porto Ronco, in collaborazione con l’associazione Parkinson Svizzera.