Roveredo

Riabilitazione pediatrica, tutti sotto lo stesso tetto

Svelata la nuova organizzazione del Centro sanitario Moesa che riunisce esperti di fisioterapia, ergoterapia e nutrizione in una collaborazione interdisciplinare – Elisa Ponzio: «Offriamo servizi di prossimità agli abitanti della valle»
© Centro sanitario Moesa / Elisa Ponzio
Irene Solari
01.11.2023 20:30

La riabilitazione pediatrica in Mesolcina si è ufficialmente rinforzata. A fine settembre è stata presentata la nuova organizzazione del Centro sanitario di Roveredo che vede uniti diversi esperti nel settore specifico della pediatria. Sotto lo stesso tetto, collaborano i fisioterapisti di Mesophysio, le ergoterapiste di Ergoterapia il Sole e la dietista Lara Quarleri. L’intento è quello di offrire, con questa nuova unità di riabilitazione, la collaborazione e l’assistenza di figure formate a sostegno delle esigenze terapeutiche dei più piccoli, nel loro percorso dalla nascita all’adolescenza. Non solo. Questa novità rende Roveredo un nuovo centro di competenza multifunzionale, dove si fa riabilitazione a 360 gradi: adulti, anziani e ora anche i bambini. Ne abbiamo parlato con Elisa Ponzio, ergoterapista e Ruben Forni, fisioterapista pediatrico.

Ampliare l’attività

Il Centro, che impiega attualmente 14 persone, offre una consulenza nutrizionale, fisioterapia ed ergoterapia, spiegano Ponzio e Forni. «Siamo coinvolti in progetti che aumenteranno i servizi di qualità in valle. L’obiettivo è quello di offrire un’assistenza professionale per poter trattare in prossimità gli abitanti della valle. Questo in collaborazione con gli altri studi medici già presenti sul territorio». Ma da dove è nata l’idea di voler rinforzare la riabilitazione pediatrica in Mesolcina? «Il rilancio è stato voluto per sviluppare maggiormente una delle nicchie di lavoro ancora poco esplorate». Sul territorio, proseguono, ci sono già dei professionisti che si fanno carico, a livello riabilitativo, dei bambini «e con loro collaboriamo egregiamente». «Abbiamo però voluto potenziare la proposta terapeutica per permettere di rimanere in valle a chi ne avesse l’esigenza». «Ci sono anche diversi altri progetti che vorremmo realizzare, l’ampliamento dell’attività pediatrica sul territorio è solo uno di questi».

La pediatria è importante, permette di seguire l’evoluzione dei più piccoli e garantire loro il meglio per il futuro

Sostegno precoce

La pediatria, spiegano Ponzio e Forni, è un ramo importante della medicina: «Permette di seguire l’evoluzione dei più piccoli e garantire loro il meglio per il futuro». I bambini, inoltre, sono seguiti e sostenuti sempre di più a livello scolastico, «in questo modo si individua precocemente chi mostra delle difficoltà nello sviluppo fisico, cognitivo, motorio, sensoriale o sociale». Questi bambini possono così essere subito sostenuti anche a livello terapeutico. «Un intervento precoce e di qualità aiuta a ridurre le conseguenze negative sull’individuo. Per questi motivi abbiamo voluto ampliare la nostra offerta terapeutica proprio dalla pediatria».

Disturbi alimentari e autismo

Ma di che cosa si occupano, nello specifico, gli specialisti pediatrici del Centro? «Seguiamo moltissime pratiche». Come la fisioterapia in età evolutiva: «Il follow-up neonatale dopo la dimissione ospedaliera e il sostegno allo sviluppo motorio in caso di nascite premature». E tutto il ramo dell’ortopedia traumatologia infantile. Quanto all’ergoterapia, questa si occupa dei bambini con difficoltà nello svolgimento di attività quotidiane, nello sviluppo di abilità motorie, cognitive, sensoriali e sociali: «Lo scopo è di favorire l’indipendenza e la partecipazione attiva alla vita di tutti i giorni». Tra le patologie prese a carico si trovano anche i disturbi dell’attenzione con o senza iperattività (ADHD), i disturbi della coordinazione motoria, visuo-spaziali e dello spettro autistico. «Infine, dal punto di vista nutrizionale, trattiamo tutte le difficoltà legate allo svezzamento, più il sostegno ai genitori. Senza dimenticare i disturbi alimentari dei più piccoli, come la selettività o il sovrappeso».

Assistiamo a un aumento delle situazioni complesse, dobbiamo quindi avere una rete di risposta medica viva e vicina

L’unione fa la forza

L’unione di diversi specialisti in un unico Centro porta diversi vantaggi, come quello della sinergia in una risposta rapida e a più fattori: «Assistiamo a un aumento delle situazioni complesse. Questa concomitanza di più fattori richiede, quando e dove possibile, una risposta a rete. Se questa rete è vicina, viva, e collabora in armonia, i tempi della risposta quanto a servizi su misura per il paziente si accorciano. E l’efficacia del trattamento, di conseguenza, aumenta». Una velocità di risposta che non riguarda soltanto un medico, ma anche la rete di conoscenze dei colleghi: una collaborazione interdisciplinare. «Questa è la differenza».

Per quanto riguarda il futuro, il Centro sanitario di Roveredo ha già molte idee. In particolare, spiega Elisa Ponzio, ci si vorrebbe focalizzare sull’ambito della salute delle donne: «Stiamo già pensando ad altri progetti di sviluppo, tra cui la riabilitazione nell’ambito della salute femminile». Ma non solo. «Per il prossimo anno è in via di definizione almeno un progetto comune, in collaborazione con UPI, tra fisioterapisti, ergoterapisti e infermieri Spitex, sulla prevenzione delle cadute».
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