Riaprite la mappa: cerchiamo i gioielli di Castagnola

Anni Trenta. Un gruppo di donne cammina verso i campi. Teste chine, gerle sulla schiena: vanno a lavorare. A un certo punto, in un viottolo, incrociano un altro gruppo di signore. Indossano vestiti bianchi sportivi e sono dirette in un altro tipo di campo: quello da tennis appena realizzato a Fulmignano. Chissà cosa si sono dette, se si sono dette qualcosa. E cosa avranno pensato le une delle altre. Non lo sapremo: quell’incontro pieno di contrasti è un ricordo arrivato fino a noi grazie alla mappa di comunità, il progetto per valorizzare il patrimonio dei quartieri realizzato dalla Città insieme ai loro abitanti. Dopo Cadro, Sonvico, Villa Luganese e Gandria, l’iniziativa fa tappa a Castagnola e noi con essa.
Un buon punto di osservazione è la Casa Torre, iconico palazzo progettato da Rino Tami e portato a termine nel 1957. La sua terrazza panoramica era un luogo ambito dai turisti, ma anche dai locali, per godere di una vista a volo d’uccello sul Ceresio e tutto il basso Luganese. Regala un’emozione simile il parco San Michele, che l’allora Municipio di Castagnola acquistò negli anni Sessanta dagli eredi dell’artista bernese Anna Baumann-Kienast per circa tre milioni e mezzo di franchi. La vista del Ceresio «chiama» un bagno refrigerante, anche perché dall’inverno siamo passati direttamente all’estate. Lido? Vada per il Lido. Non è stato il primo bagno pubblico di Lugano: quello fu inaugurato nel 1891 di fronte a Villa Malpensata, nei pressi dell’odierna zatterona di Riva Caccia. Nel 1926, «con l’intenzione di favorire l’industria del turismo – leggiamo sulla mappa – e allo stesso tempo dare prova di una politica attenta al problema dell’igiene pubblica», il Municipio decise di creare una nuova spiaggia balneabile al Campo Marzio. Disegnato dall’architetto Americo Marazzi, l’impianto aprì due anni più tardi e nel 1947 toccò la soglia dei centomila visitatori. Castagnola offre tuttavia luoghi più intimi per godersi il lago. I ragazzi del quartiere, ad esempio, sono soliti imboccare la scalinata degli Oleandri, che scende di via Cortivo: un luogo sfruttato in passato anche per insegnare a nuotare ai bambini.
Risalendo verso il nucleo in direzione nordovest, la mappa propone vari punti d’interesse. Uno è la casa di Carlo Cattaneo, intellettuale milanese che si rifugiò in Ticino a metà Ottocento. Prima a lui ci aveva vissuto l’eroe polacco Tadeusz Kosciuszko, mentre nel secolo successivo l’abitazione accolse gli esuli lettoni Rainis e Aspazija. Castagnola li ha ricordati con un monumento, mentre allo scrittore Francesco Chiesa, figura di spicco della cultura ticinese che visse a Cassarate fino alla sua morte, è stato dedicato un giardino situato sotto la chiesa di San Giorgio. Tra le personalità di spicco del luogo c’era anche Giovanni Battista Discepoli, un famoso pittore vissuto a cavallo fra il Cinquecento e il Seicento. Era soprannominato lo «Zoppo da Lugano» e Castagnola gli ha dedicato una via. La mappa rende onore anche agli sportivi. Come Rudolf Caracciola, campione automobilistico e detentore, per quasi ottant’anni, del record di velocità su strada, conquistato nel 1938 raggiungendo i 432,7 chilometri orari in autostrada tra Francoforte e Darmstadt. Sposatosi con Alice Hoffmann, Caracciola volle essere sepolto nel cimitero di Castagnola. Era legata al quartiere, dove visse fino alla sua morte, anche Ilsebill Elisabetta Pfenning, prima atleta donna svizzera a detenere un record mondiale saltando, proprio a Lugano, 1,66 metri nel 1941.
Erano sicuramente meno atletici, ma molto appassionati, i partecipanti allo storico palio di Castagnola, che si teneva annualmente negli anni Cinquanta e Sessanta. Partendo da Caprino, si raggiungeva Castagnola con una barca a remi, per poi andare in bici verso Ruvigliana e ridiscendere di corsa a Cassarate. Gli eventi popolari non mancano nella mappa del quartiere. In molti ricorderanno la Festa della vendemmia, che nelle sue prime edizioni prevedeva un corteo che partiva da Castagnola e sfilava fino alle vie del centro di Lugano. È durata fino al 2001, lasciando poi spazio alla Festa d’autunno. Sapevate che a Castagnola si organizzava anche una Festa dell’albero? Fu ideata dall’allora direttore delle scuole Angelo Tamburini. Per l’occasione venivano piantati numerosi alberi, tra cui un faggio tuttora presente sul piazzale davanti alla chiesa parrocchiale. Un testimone, Gianni Rezzonico, ricorda di come i faggi venissero bagnati con l’acqua che avanzava dopo la benedizione pasquale delle case. Per la festa patronale di San Giorgio, il 23 aprile, c’era invece la tradizione di preparare il pane e distribuirlo alla popolazione. In tema di ricorrenze religiose, la mappa riporta alla memoria anche la processione che si faceva in barca per raggiungere il Santuario Nostra Signora Dei Miracoli della Caravina a Cressogno, in Italia.
Ci sarebbe poi un’altra rappresentazione di Maria, anche se non è riportata sulla cartina del progetto. Ne avevamo scritto otto anni fa: si tratta di una statua di porcellana posata venticinque anni fa in fondo al Ceresio, nelle acque di fronte al club Pesce Sole. Fu un suo membro, Franco Zehfus, a prendere l’iniziativa. Voleva onorare la memoria di un amico: posare una madonnina nel buio dei fondali del Ceresio era il sogno di Giampiero Balmelli, subacqueo e primario di ginecologia all’Ospedale Civico di Lugano scomparso prematuramente a causa di una malattia. Così è stato.