Riecco l'appuntamento con le più belle fotografie del giornalismo
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È stata inaugurata oggi al Castelgrande di Bellinzona la mostra «Swiss press Photo 24». Un’esposizione che riunisce - per il terzo anno nella capitale - le migliori fotografie giornalistiche svizzere del 2023, premiate dalla Fondazione Reinhardt von Graffenried. «Swiss Press Photo», divenuto ormai un appuntamento fisso di inizio stagione, permette ai visitatori di ammirare i migliori scatti dell’anno, con le sue innovative installazioni che mirano a valorizzare le immagini e di riflesso il lavoro dei fotografi. La mostra sarà visitabile nelle sale di Castelgrande a partire da oggi, venerdì 7 febbraio, fino al 27 aprile.
Sei le sezioni premiate
La mostra, che propone circa 130 immagini, è suddivisa in sei sezioni: attualità, vita quotidiana, storie svizzere, ritratti, sport ed estero e getta uno sguardo oltre il clamore della stretta attualità offrendo uno scorcio dell’intero anno. Ma vediamo più nel dettaglio cosa sarà possibile ammirare nelle sale di Castelgrande. Nella sezione attualità si affronta il tema della visita di Stato del presidente francese Emmanuel Macron in Svizzera (fotografo Stefan Wermuth per conto di DFI e DFAE), ma anche dell’elezione del Consiglio federale (Franca Pedrazzetti per parlament.ch, Denis Balibouse per Keystone-ATS) e del crollo di Crédit Suisse (Mark Henley per Le Temps). La sezione vita quotidiana mostra invece le istantanee di alcune persone che vivono in un campeggio (Guillaume Perret per ArcInfo) e gli ultimi giorni di un anziano che si è rivolto a Exit per porre fine alla propria esistenza (Karine Bauzin per L’Illustré). Nella sezione storie svizzere spicca la serie di immagini di una donna che ha perso il marito nel 2012, scomparso nei pressi del Walensee senza lasciare traccia (Annick Ramp per la NZZ). Nella sezione ritratti i primi piani di forte impatto visivo di ucraini e ucraine segnati dalla guerra (Dominic Nahr per la NZZ) affiancano gli scatti artistici in bianco e nero della pianista Yuja Wang, immortalata durante il Festival di Verbier (Nicolas Brodard per Le Temps). Anche la sezione sport è caratterizzata da immagini contrastanti: le pose divertenti dell’hobby horsing (Jonathan Labusch per la SonntagsZeitung) si contrappongono alle foto scattate durante il Tour de Suisse, dove il ciclista svizzero Gino Mäder ha perso la vita il giorno dopo essere stato vittima di una grave caduta (Gian Ehrenzeller per Keystone-ATS). Nella sezione estero troviamo infine il reportage sul terremoto che ha colpito il Marocco (Dominic Nahr per la NZZ) e una serie di immagini scattate dal sagrato affollato della Basilica di San Pietro durante i funerali del Papa Emerito Benedetto XVI (Oliver Sittel per kath.ch).
Successo di pubblico
I premi del concorso «Swiss Press Photo 24» sono stati consegnati dalla Fondazione Reinhardt von Graffenried lo scorso 26 aprile a Berna. Swiss Press Photo fa parte degli Swiss Press Awards che comprendono le categorie Swiss Press Text, Online, Audio, Video e Local. Ad assegnare i riconoscimenti è stata, come detto, la Fondazione Reinhardt von Graffenried che, fin dal 1991, promuove e sostiene il giornalismo e il fotogiornalismo svizzero, indipendentemente dal fatto che utilizzi mezzi stampati o mezzi elettronici. La Fondazione svolge la sua attività senza alcuno scopo di lucro ed è indipendente dalle case editrici. La mostra itinerante, che fa tappa in varie regioni della Svizzera (Zurigo, Berna, Prangins), è la “sorella minore” della World Press Photo che già da diversi anni viene esposta all’ex Convento di Monte Carasso. Anche Swiss Press Photo vanta un’importante fama e un affezionato pubblico: la prima e seconda edizione hanno accolto infatti quasi 2.000 visitatori in due mesi.