Rischia grosso l'ex banchiere di Goldman Sachs

NEW YORK - Un ex banchiere di Goldman Sachs, Rohit Bansal, si appresta ad essere accusato penalmente per aver portato all'interno della banca documenti riservati e informazioni ottenute da una fonte all'interno della Federal Reserve di New York. Lo riporta il "New York Times". L'ex banchiere e la "talpa" della Fed, tutti e due licenziati non appena le indiscrezioni sono trapelate alla fine del 2014, potrebbero dichiararsi colpevoli di furto invece che cercare di opporsi alle accuse in tribunale.
Il banchiere è stato dipendente di Goldman Sachs per tre mesi e la banca "ha immediatamente avviato indagini interne e avvertito le autorità" una volta a conoscenza dell'accaduto. Nonostante questo, la banca potrebbe pagare un prezzo elevato. La sanzione finanziaria potrebbe essere di 50 milioni di dollari, ma a pesare sarebbero le possibili nuove restrizioni sulla gestione di informazioni sulle regole e l'ammissione di mancanze nella supervisione dell'ex dipendente.
Per Goldman Sachs e la Fed di New York, le accuse alimentano un caso "imbarazzante", che ha sollevato dubbi sui confini fra le autorità e le loro controllate, tanto da far guadagnare a Goldman Sachs il soprannome di "Government Sachs". Il caso è salito alle cronache lo scorso anno.
Bansal è stato per sette anni alla Fed di New York prima di essere assunto a Goldman Sachs nel luglio 2014, con l'incarico di offrire consulenze a una banca che supervisionava mentre era alla Fed. Egli ha ricevuto informazioni sulla banca da un ex collega della Fed, Jason Gross.