Elezioni federali

Roberta Pantani: «È stato un onore rappresentare il Ticino a Berna»

Le reazioni a caldo da Via Monte Boglia, dove stanno arrivando candidati e sostenitori del partito - VIDEO
©CdT/Archivio
Giona Carcano
20.10.2019 18:31

(Aggiornato alle 18.30) «Ringrazio i ticinesi che hanno comunque voluto votarmi. Gli altri sono stati più bravi, le alleanze hanno funzionato meglio della nostra. Mi dispiace di dover interrompere il mio lavoro a Berna. È comunque stato un onore rappresentare il Ticino a Palazzo federale, è stato l’apice della mia carriera. L’alleanza di centro ha lavorato meglio di noi, complimenti a loro. È prematuro fare qualsiasi valutazione. Il sistema dei colonnelli era stato ideato da Giuliano Bignasca. Nel corso degli anni sono mancati altri pezzi grossi, noi abbiamo continuato a marciare. Bisognerà fare una riflessione e capire come riposizionarci. Un calo l’avevamo già avuto alle Cantonali, un calo alle Federali ai poteva mettere in conto». È il commento a caldo di Roberta Pantani una volta ufficializzata la sua mancata rielezione al Consiglio nazionale.

Boris Bignasca

«È un momento difficile, andremo ad analizzare i momenti difficili. Ricordo Michele Barra in questo giorno. A livello di risultati si conferma un trend negativo, dovremo ricominciare da quelli che sono i nostri temi e continuare a combattere. Le Federali sono difficili da analizzare a livello comunale, c’è una decrescita che sarà da analizzare». Così il deputato Boris Bignasca sul risultato della Lega dei Ticinesi. Il granconsigliere sollecitato sulla «mancanza leadership» del partito risponde: «È una analisi che ho espresso anche io, la condivido. Tanti partiti dal 13 al 20 percento di preferenze e questa è una frammentazione». Per Bignasca poi: «L’alleanza con l’UDC è molto importante. Non siamo abituati alle gerarchie, è una questione di riorganizzare il partito. Credo che andrà fatta una riflessione a partire dalla base leghista. Ma ci vuole calma in questo momento, bisogna analizzare bene quanto avvenuto. Dobbiamo tornare a scendere in piazza per i temi che preoccupano i ticinesi, come l’impoverimento del ceto medio». E su Marco Chiesa il deputato dichiara: «Il suo risultato ci deve compattare, anche se non è un candidato leghista. Errori? Ce ne sono stati tanti. Dobbiamo ricominciare a parlare di temi e non di “cadreghe”», ha concluso Bignasca (VIDEO)

Claudio Zali

©CdT/Gabriele Putzu
©CdT/Gabriele Putzu

Piove su via Monte Boglia. L’umore, presso la storica sede della Lega, non è dei più euforici. Il partito è indietreggiato, tanto che il seggio di Roberta Pantani al Nazionale è in pericolo. A dare man forte ai colleghi di partito è arrivato Claudio Zali, che commenta così il voto: «C’è delusione, sì. L’obiettivo minimo erano i due seggi al Nazionale e ce la stiamo facendo. Ma non possiamo ignorare il pesante arretramento del partito» dice il Consigliere di Stato leghista. «Oggi può esserci soddisfazione in casa Lega. Vedo una grandissima disaffezione della gente, che non va nemmeno più a votare. E chi ci va, spesso vota la lista del momento, il tema del momento. È logico dunque che i partiti tradizionali ne risentano, viene a mancare la stabilità». Il riferimento all’onda verde è chiaro: «L’onda verde di solito la conosciamo dalla viabilità, con l’onda semaforica» spiega con una battuta Zali. «La crescita dei Verdi è stata esponenziale, non può essere dovuta solo ai valori dei candidati in gioco. Senza nulla togliere a questi candidati, è frutto di un fenomeno più vasto che si riflette anche da noi. E va a pesare sui partiti tradizionali».

Michele Foletti

©CdT/Chiara Zocchetti
©CdT/Chiara Zocchetti

In Via Monte Boglia cominciano ad arrivare candidati e sostenitori della Lega. Al momento c’è una certa preoccupazione perché i primi dati indicano il partito in calo. «Mi sembra che stiamo tornando ai livelli della votazione per il Gran Consiglio del 2015» indica Michele Foletti, il portavoce. «Si nota un certo logorio all’interno della Lega, è vero, anche se non bisogna dimenticare che alle scorse Federali avevamo raggiunto un picco storico. Al momento l’obiettivo di mantenere due seggi al Nazionale e un candidato di destra agli Stati si sta confermando ma dobbiamo ancora aspettare. La votazione di Chiesa? È impressionante».

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