Territorio

Sabbie agitate in quel cantiere a Muzzano

La Birolini SA vuole costruire un impianto per lo smaltimento di inerti ma il Municipio aspetta il Tribunale federale
©Chiara Zocchetti

Preavvisi, ricorsi, decisioni e sentenze. Come per il cemento, miscelare bene e, voilà, ecco una vicenda edilizia alquanto curiosa che si trascina da ormai diversi anni in quel di Muzzano. Negli scorsi mesi, la ditta Birolini SA aveva presentato un progetto, parzialmente a posteriori, per la realizzazione di un nuovo impianto di riciclaggio di materiali inerti e calcestruzzo in via Industria. Per sistemare di fatto l’attuale comparto, molto criticato da diversi cittadini per i depositi di materiale a cielo aperto. La domanda di costruzione ha ricevuto preavviso favorevole dalla Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo (SPAAS) lo scorso 30 giugno e dall’Ufficio domande di costruzione il 5 agosto. Tutto risolto? Non proprio: il Municipio, cui spetta l’ultima parola, intende aspettare prima di esprimersi.

Un divieto contestato

A questo punto è necessaria una doverosa premessa. Come si legge nel preavviso della SPAAS, l’impianto attuale, esistente da 21 anni, è beneficiario di due licenze edilizie comunali dal 2005 e del 2007, entrambe preavvisate favorevolmente dal Cantone, ma ha ottenuto un diniego in altre quattro procedure edilizie (nel 2007, due nel 2016 e nel 2019). Nel frattempo l’impianto è stato ampliato in modo difforme dalle licenze ottenute e nel 2019 il Municipio ha stabilito che le attività svolte sull’area non sono conformi a quanto previsto dal Piano regolatore, intimando un divieto d’uso. Una decisione che, va precisato, è stata impugnata dalla Birolini SA, il cui ricorso è ancora pendente al Tribunale federale, che dovrà esprimersi sull’effetto sospensivo. L’Esecutivo di Muzzano, che ha riassunto la vicenda in una nota stampa e che ieri sera ha aggiornato il Consiglio comunale, intende aspettare novità da Mon Repos prima di pronunciarsi sulla domanda di costruzione per il nuovo impianto. Verosimilmente con un sì nel caso in cui il Tribunale dovesse dare ragione alla Birolini, e con un no se a vincere dovesse essere lo stesso Esecutivo.

L’impegno del titolare

Da noi contattato, Giancarlo Birolini racconta di percepire un accanimento da parte del Comune nei suoi confronti, ma assicura di essere seriamente intenzionato, da tempo, a regolarizzare la presenza della sua ditta a Muzzano e a risolvere le problematiche ambientali che si sono manifestate. L’ultima domanda di costruzione – conclude l’imprenditore – va proprio in questo senso.