Il caso

Salone dell'auto di Ginevra: «Le campane suonavano a morto»

Il presidente della Fondazione ha parlato di «scarso interesse dei costruttori, concorrenza e investimenti necessari» troppo alti – Il futuro è a Doha, a partire dal 2025
© CdT/archivio
Red. Online
31.05.2024 15:30

«Non c’è più un buon rapporto tra costi e benefici. I produttori stanno riflettendo attentamente a come spendono il denaro. Il basso numero di espositori di quest’anno ne segnerà probabilmente la fine. Potrebbe andare diversamente, ma al momento non vedo come». Lo scorso 15 febbraio, Stefan Bratzel, fondatore e direttore del Centre of Automotive Management (CAM) di Bergisch Gladbach e uno dei maggiori esperti del settore automobilistico in Europa, si era espresso in questi termini parlando con swissinfo.ch del Salone dell'Auto di Ginevra. E così è stato. Il salone chiude le porte definitivamente. «Cambio di marcia», titola il comunicato ufficiale del Geneva International Motor Show (GIMS), «il Salone di Ginevra scompare e punta su Doha nel 2025».

Che cosa è successo? Il rilancio del salone nel febbraio 2024 aveva lo scopo di riposizionare e perpetuare l'evento dopo un'assenza di quattro anni a causa del COVID-19, ma il Consiglio della Fondazione è giunto alla conclusione che le incertezze che circondano l'industria automobilistica e la perdita di appeal dei principali saloni europei sono troppe per correre il rischio di guardare al futuro. «Questa decisione estremamente deplorevole non deve sminuire tutti gli sforzi e la convinzione con cui abbiamo cercato di tornare al successo», spiega Alexandre de Senarclens, presidente della Fondazione del Salone Internazionale dell'Automobile di Ginevra. «Ma va detto che lo scarso interesse dei costruttori per il salone in un contesto industriale difficile, la concorrenza dei saloni di Parigi e Monaco di Baviera, preferiti dai gruppi locali, e gli investimenti necessari per mantenerlo, sono tutti elementi che indicato come le campane per la prossima edizione "suonino a morto"».

Non essendo più in grado di adempiere ai propri scopi statutari, il Consiglio di Fondazione «si assume le proprie responsabilità e chiederà formalmente all'autorità cantonale di vigilanza sulle fondazioni (ASFIP) l'autorizzazione a sciogliere la Fondazione». Una decisione che fa seguito alla constatazione che le condizioni di mercato in Europa non sono mature per il successo delle edizioni future. «Senza l'impegno e la convinzione dei team operativi del salone, guidati da Sandro Mesquita, non ci sarebbe stato nessun salone a Ginevra e nessun salone a Doha. I team hanno messo tutta la loro determinazione nel rilanciare questo salone dopo il COVID», aggiunge de Senarclens.

Le valigie verso il Qatar

Ma il salone dell'auto «risorgerà» in Qatar. Già nel 2023, era stato il Doha Exhibition and Convention Center a ospitare il salone in una chiave diversa. «Per il suo prossimo Festival dedicato all'eccellenza automobilistica, forte di una prima edizione di successo, il GIMS Qatar potrà continuare a contare sulla riconosciuta esperienza e sulle capacità dei team che hanno avviato e sviluppato il concetto e la sua realizzazione», spiega il CEO, Sandro Mesquita. «È una soddisfazione vedere che i saloni dell'auto continuano a interessare i marchi in diverse parti del mondo e che il Salone dell'Auto di Ginevra ha rafforzato la sua posizione in Medio Oriente». La prossima edizione si terrà a Doha nel novembre 2025.

© Geneva International Motor Show
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