San Giovanni: «I parcheggi sono stretti, pochi e cari»

Prezzi elevati, scarsa disponibilità e spazi troppo stretti. Sembrerebbero queste le critiche più frequenti indirizzate ai parcheggi dell’autosilo dell’ospedale regionale di Bellinzona e valli. Il San Giovanni, per intenderci. La struttura gestita dall’Ente ospedaliero cantonale (EOC) è oggetto di critiche per quanto concerne gli spazi e i costi relativi ai posti auto per pazienti e visitatori. Almeno stando alle segnalazioni giunte alla redazione del CdT. Abbiamo dunque interpellato i diretti interessati recandoci sul posto per capire la portata di questo disagio e l’EOC per una replica.
«Lo paghi la cassa malati»
«Anche se ho una vettura piccola, effettivamente faccio fatica a parcheggiare l’auto quando trovo posto nei punti più stretti», ci spiega un anziano. «Non mi piace dover sempre chiudere gli specchietti laterali e sperare in una manovra facile», afferma. Un altro visitatore del nosocomio cittadino, invece, fa leva sulla praticità della situazione rispetto ad altre realtà regionali: «Forse non sarà il massimo per la comodità e nemmeno per i costi elevati, ma bisogna ricordare che altri ospedali non hanno un autosilo e in quel caso è molto più complicato trovare parcheggio, aggiungendo pure il fatto che bisogna camminare molto. Al San Giovanni almeno gli edifici sono abbastanza vicini». Una donna non manca di lanciare una provocazione: «Purtroppo frequento l’ospedale abbastanza spesso e trovo che i prezzi siano esagerati considerando che chi arriva non va a fare shopping in centro ma si deve curare oppure è in visita ad un degente. Il ticket dovrebbe quasi pagarlo la cassa malati».
Un giovane ammette di aver dovuto lasciare, qualche volta, l’automobile negli stalli per le emergenze: «Generalmente trovo quasi sempre parcheggio, ma in alcune fasce orarie diventa davvero complicato». Una signora invece ha notato i numerosi posti non occupati all’entrata dell’autosilo: «Potrei sbagliarmi, ma credo che ci siano fin troppi parcheggi per disabili che mi sembrano inutilizzati. Farebbero comodo pure agli anziani».
Implementate più soluzioni
Impossibile, da parte dell’EOC, non essere a conoscenza della situazione. Da noi contattato, l’ente conferma che nel tempo è stato confrontato con alcuni disagi e con delle segnalazioni, soprattutto in termini di occupazione: «Per farvi fronte abbiamo seguito più strade, realizzando un nuovo posteggio (per togliere i collaboratori dall’autosilo) nella parte bassa dell’ospedale, riducendo il numero di abbonamenti per il personale ed organizzando una navetta per i collaboratori che collega la stazione di Giubiasco al nosocomio». Aggiungendo inoltre che AutoPostale ha negli anni sviluppato una buona offerta verso la struttura ospedaliera della capitale.
«Le direttive fanno i prezzi»
Detto ciò, l’EOC ammette che, tuttavia, «la pressione sull’autosilo, soprattutto nelle fasce orarie centrali, resta un tema». L’ente ricorda inoltre che fino a qualche settimana fa «buona parte del pianterreno dell’autosilo era occupata dallo “chalet” usato come check-line per i casi Covid. Dalla scorsa settimana abbiamo rimosso tutte le infrastrutture, ripristinando l’uso normale e aumentando quindi il numero degli stalli utilizzabili». Ma arriviamo alle cifre: su 266 stalli totali disponibili (oltre ai sei dedicati esclusivamente ai disabili) gli abbonamenti per l’autosilo destinati ai collaboratori sono attualmente «circa la metà», ma questi «lo occupano secondo i propri turni e quindi non sono tutti presenti contemporaneamente».
Infine, se c’è qualcuno che sperava in un ritocco dei prezzi al ribasso oppure in qualche progetto di ampliamento o miglioria dell’autosilo, l’EOC fa sapere che «sia le tariffe per i pazienti, sia quelle per i collaboratori sono quelle previste dalle direttive EOC», specificando poi che l’autosilo non è di sua proprietà: «Era stato ampliato alcuni anni fa aggiungendo un piano e i semicerchi a nord-ovest. Ad oggi non abbiamo indicazioni che vi siano piani per il suo ampliamento, anche per limiti statici e di altezza relativi ai parametri pianificatori».