Sapore di mare unico
Sapore di mare compie 40 anni, lo si può dire anche se la data del suo compleanno è sempre oggetto di dibattito fra i suoi cultori. Girato nel 1982, il capolavoro dei fratelli Vanzina uscì nelle sale il 17 febbraio del 1983 senza un grande battage pubblicitario ma diventò un successo clamoroso riempiendo anche nella successiva estate sia i cinema all’aperto sia quelli al chiuso. Insomma, Sapore di mare coincide con l’estate 1983 di una generazione, ma soprattutto con l’estate eterna di tutte le generazioni che lo hanno apprezzato. Esiste sull’argomento qualcosa che ancora non sia stato detto?
Invenzione dei Sessanta
Oggi l’industria della nostalgia è qualcosa di scontato, grazie al web che ci fa appassionare a cose di tanti decenni fa, anche a cose che non abbiamo l’età per aver vissuto. Ma all’inizio degli anni Ottanta nessun ragazzo avrebbe mai ascoltato canzoni di vent’anni prima o avrebbe apprezzato l’immaginario dei suoi genitori: in questo senso Sapore di mare, ambientato nell’estate del 1964, fu davvero un film di rottura. Cantanti come Mina, Celentano, Rita Pavone, Gianni Morandi, Massimo Ranieri, Fred Bongusto, oltre al mitologico Edoardo Vianello che nel film compare anche, erano dal punto di vista musicale morti e sepolti, in certi casi anche dimenticati, ma nel 1983 tornarono ad essere conosciuti dai giovani ed ebbero una seconda carriera ben più lunga e lucrosa della prima. In generale Sapore di mare reinventò gli anni Sessanta, come una sorta di luogo dell’anima in cui tutto era più vero, più puro, più spensierato, più umano. Un po’ quello che diciamo oggi degli anni Ottanta, ed infatti il colpo di genio dei Vanzina fu proprio questo: parlare del presente, cioè degli anni Ottanta, raccontando le loro vacanze del passato a Forte dei Marmi. E pazienza se il film fu girato quasi tutto a Fregene… In tutto il cinema mondiale esistono pochi casi analoghi, cioè essere diventati simbolo di un’epoca pur parlando apparentemente di un’altra: non è una bestemmia dire che Sapore di mare è l’American Graffiti italiano.
Prima e dopo
Il fascino di Sapore di mare è che per quasi tutti i suoi protagonisti c’è stato un prima e un dopo Sapore di mare. Carlo ed Enrico Vanzina, fino a quel momento onesti mestieranti del cinema italiano sulle orme del padre Steno, con anche qualche buon successo alle spalle come I fichissimi ed Eccezzziunale veramente, dopo Sapore di Mare diventarono I Vanzina. Sempre snobbati dalla critica, che adesso peraltro li avrebbe rivalutati, ma autentiche macchine da soldi. Stesso discorso per Jerry Calà come attore, che fra l’altro fu artefice della sua fortuna visto che accettò di lavorare praticamente gratis nella convinzione che Sapore di mare sarebbe diventato un culto eterno. Prima di questo film Christian De Sica era il figlio di Vittorio e il cognato di Carlo Verdone, dopo sarebbe diventato un protagonista assoluto. Virna Lisi era rimasta con il successo proprio agli anni Sessanta, con Sapore di mare sarebbe tornata popolarissima con una seconda vita soprattutto televisiva. Isabella Ferrari senza i Vanzina sarebbe stata una delle tante creature di Boncompagni, e dopo essersi per anni vergognata del personaggio di Selvaggia di recente ha ammesso che le deve molto. Katina Huff dopo gli inizi come soubrette e pseudo-rivale di Heather Parisi qui è diventata il sogno proibito degli italiani, oltre che un’attrice-feticcio dei Vanzina. Questo film è stato anche il biglietto per l’eternità di attori e caratteristi di centinaia di film: da Ennio Drovandi, il fotografo Cecco, a Ennio Antonelli, il bagnino, fino a giganti come Ugo Bologna e Guido Nicheli e a una Marina Suma bellissima e commovente: i Vanzina, nati sul set, sapevano bene che anche poche battute sono sufficienti per rimanere nella testa degli spettatori.
Seguito
L’unicità di Sapore di mare è data anche dal fatto che si tratta di un’opera senza un vero seguito. Nel pur pregevole Sapore di mare 2 – Un anno dopo i Vanzina non c’entrano: subito dopo il grande successo avevano cambiato produttore, lasciando Pio Angeletti e Adriano De Micheli (che quasi avevano boicottato il film: non volevano De Sica e non volevano gli anni Sessanta) per mettersi con Aurelio De Laurentiis, ma lasciando anche il soggetto. Il Sapore di mare 2, quello per intenderci con Maurino Di Francesco, Massimo Ciavarro ed Eleonora Giorgi, con un buon numero di reduci dal primo (la Ferrari, la Huff, Gianni Ansaldi-Gianni, Angelo Cannavacciuolo-Paolo, i marchesini Pucci, Ugo Bologna, Giorgia Fiorio) anche se non le stelle, fu girato da Bruno Cortini che dei Vanzina era stato aiuto regista: ottimo film, stesso clima, stessa ideologia, ma non un seguito del primo. Gli stessi Vanzina, consapevoli della grandezza della prima creatura, per decenni hanno evitato l’argomento fino a cadere in tentazione nel 2014 con Sapore di te: Quella con Vincenzo Salemme e Serena Autieri è una onesta commedia vacanziera, fra l’altro davvero girata a Forte dei Marmi, ambientata a metà anni Ottanta, ma quegli anni i Vanzina li avevano già ampiamente raccontati, e per raccontare gli anni Dieci occorreva una connessione con lo spirito del tempo che ormai avevano perso. È ovvio, ma anche giusto, dire che il seguito spirituale di Sapore di mare è Vacanze di Natale, proprio l’esordio con l’attuale presidente del Napoli come produttore.
Frasi top
Sapore di mare non ha sfruttato soltanto il passato, ma anche il futuro. È infatti uno dei film nella storia del cinema che meglio si adatta a YouTube o comunque all’era dei frammenti e delle citazioni. Innumerevoli le scene di culto, godibili anche staccate dal resto del film, ognuna con una sua frase di culto. Virna Lisi-Adriana a Isabella Ferrari-Selvaggia: «Il problema è che diventare vecchi fa schifo». Jerry Calà-Luca a Marina Suma: «Questo biglietto vale per tutte le lettere che non ti ho mai scritto. A proposito, sei sempre la più bella». I marchesini Pucci: «Ganza ‘sta battuta! Proprio ganza!». Ugo Bologna-Commendator Carraro, rivolto al figlio Christian De Sica-Felicino: «Uei pirlone! Cerca di non mettermela incinta quell’inglesina lì!». Ancora Bologna-Carraro, questa volta rivolto all’altro figlio, Calà-Luca, trovato insieme a Susan: «Uei Caino! Ma questa non se la ciulava tuo fratello?». Luca imitando il padre: «Ma cosa volete che sia qualche chilo di caviale? Vorrà dire che quest’inverno ci rifacciamo sulle paghe degli operai!». Potremmo andare avanti all’infinito, ma chiudiamo con la sontuosa Virna Lisi-Adriana che 18 anni dopo, quindi in un teorico 1982, ballando con il figlio (probabilmente avuto da Guido Nicheli, ma non è detto), quando lui le chiede come fosse la sua epoca, gli risponde: «Mi pare di ricordare che ci batteva il cuore». Sì, ci batteva il cuore. E la quarantesima volta che rivediamo Sapore di mare ci batte ancora.