Scarcerato Dollfus De Volckesberg

Il finanziere svizzero era stato arrestato a Milano il 4 maggio, indagato per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio transnazionale
Ats
02.09.2015 17:45

MILANO - È stato scarcerato il finanziere svizzero Filippo Dollfus De Volckesberg, che era stato fermato a Milano lo scorso 4 maggio ed è indagato insieme ad altre persone per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio transnazionale. Dollfus, che secondo le accuse avrebbe gestito "una delle più grandi holding del riciclaggio scoperte in Italia", ha ottenuto infatti ad agosto gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico nella sua villa nel centro del capoluogo lombardo.

Da quanto si è saputo, in seguito al fermo avrebbe dimostrato un atteggiamento collaborativo con gli inquirenti e avrebbe cercato di ridimensionare il suo ruolo nell'organizzazione. Tra i clienti della società con quartier generale a Lugano a lui riconducibile, oggi in liquidazione, figuravano professionisti, imprenditori e nobili italiani, come Francesco Caltagirone Bellavista, il principe Augusto Ruffo di Calabria e Vitaliano Borromeo. Persone che, attualmente, non sono indagate nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal pubblico ministero di Milano Roberto Pellicano e condotta dalla Guardia di finanza di Busto Arsizio (Varese).

Secondo le accuse, per anni il 66enne barone Dollfus avrebbe aiutato decine di clienti a "trasferire all'estero ed occultare denaro e utilità nella gran parte dei casi provenienti da delitti di appropriazione indebita, evasione fiscale, corruzione o riciclaggio" attraverso una galassia di società in paradisi fiscali.

Il giudice dell'udienza preliminare (gup) di Milano Franco Cantù Rajnoldi, accogliendo il parere favorevole del pm Pellicano, ad agosto ha disposto quindi gli arresti domiciliari per il finanziere, che nel frattempo si è cancellato dall'albo dei fiduciari del Canton Ticino.

Proseguono intanto le indagini per ricostruire l'imponente flusso dei movimenti finanziari riconducibili all'organizzazione, che nelle scorse settimane hanno portato a nuove acquisizioni di documenti in studi e sedi di società in diverse zone d'Italia. Tra queste, la sede milanese della società di revisione Ernst & Young, dove sono stati prelevati documenti relativi ad alcuni dei clienti del barone Dollfus. Materiale che ora è al vaglio degli inquirenti.

ATS