Schianto in Ferrari, al volante uno svizzero di origini kosovare

Non hanno ancora ufficialmente un nome le due vittime del gravissimo incidente avvenuto nella mattina di Pasqua sulla bretella autostradale A4-A5, nel territorio di Alice Castello, dove una Ferrari bianca con targa svizzera si è schiantata contro un guardrail prendendo fuoco, senza lasciare scampo all'uomo e alla donna che erano a bordo, rimasti carbonizzati.
La Ferrari era intestata a un 40.enne svizzero con origini kosovare, di Junik. E, stando al quotidiano svizzero in lingua albanese LeCanton27.ch, c'era proprio lui al volante al momento dello schianto. L'uomo, residente a Villeneuve (Vaud), aveva due figli di 11 e 14 anni. «Il giorno dell'incidente, la moglie si trovava in Kosovo ed è tornata immediatamente in Svizzera».
Sul sedile del passeggero sedeva una donna. Sui due corpi sono stati trovati due orologi con cinturino in oro, molto simili, riferisce La Stampa. La polizia stradale di Settimo Torinese ha contattato le autorità vodesi per risalire al proprietario della targa. Ma per essere sicuri che intestatario e conducente dell’auto siano davvero la stessa persona serviranno esami medico legali. Su entrambi i corpi sarà effettuato l’esame del Dna.
La Ferrari era una GTC4 lusso di colore bianco. I primi rilievi hanno permesso di ricostruire la velocità elevata, ben tra i 200 e i 250 km/h. L’asfalto era bagnato e, poco dopo l’uscita della galleria di passo d’Avenco ad Alice Castello, l'auto ha colpito in pieno la spalletta di cemento dell’unico guardrail centrale della bretella che protegge un canale di irrigazione. L’auto si è infilata sotto il guardrail e, dopo una carambola, alcune sue parti sono tornate verso la carreggiata finendo vicino a una piazzola di servizio. Sull'asfalto sono stati recuperati dai Vigili del fuoco pezzi di lamiera e pneumatici che si sono staccati dalla vettura a causa della violenza dell’impatto.
Prima la sera al club, poi il viaggio verso l'Italia
Come detto, saranno le analisi del Dna a confermare ufficialmente l'identità delle vittime. Ma il fratello del 40.enne di Villeneuve si è confidato con il Blick. «Mio fratello era una persona meravigliosa e positiva. Era un DJ e sabato sera, poche ore prima del tragico incidente, aveva suonato in un club del Vallese. Poi era partito in auto per l'Italia». «Per il momento non abbiamo ricevuto molte informazioni dalla polizia – ha aggiunto –. L'altro mio fratello, che vive in Italia, si sta occupando di tutto».
L'uomo si trova in Svezia insieme alla sua famiglia. Ma sta pianificando il rientro in Svizzera. «Vogliamo stare vicini alla moglie di mio fratello e ai suoi bambini».